Rivista sull'esecuzione dei contratti pubblici. ISSN 2499-071X     Direttori:  Avv. Francesco Barchielli  e  Avv. Claudio Bargellini
D.LGS 163.2006. Art. 136 (Risoluzione del contratto per grave inadempimento, grave irregolarità)
Tribunale di Pescara, 25 luglio 2024
[A] Sul potere del giudice ordinario di accertare la legittimità degli atti con cui la p.a. eserciti la facoltà di risolvere unilateralmente o di recedere da un contratto d’appalto pubblico. [B] Sugli elementi che devono essere valutati, ai fini dell’importanza del rispettivo inadempimento, nel caso in cui, a fronte di un provvedimento di risoluzione di un contratto d’appalto pubblico da parte della p.a., l’appaltatore richieda a sua volta la risoluzione per inadempimento della stazione appaltante. [C] Sulla sorte delle riserve in caso di risoluzione di contratto d'appalto pubblico e sulle modalità con cui l’appaltatore, in tal caso, è tenuto a far valere le proprie pretese. [D] Sui compensi cui l’appaltatore ha diritto in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per sua colpa e sulle modalità con cui essi devono essere richiesti in sede processuale.
Corte d’Appello di Reggio Calabria, 13 giugno 2024
[A] Sulla gravità che i vizi dell’opera debbono raggiungere affinché risulti fondata la risoluzione di un contratto d’appalto da parte del committente e sui rimedi esperibili da quest’ultimo ove i vizi non raggiungano la predetta gravità. [B] Sull’onere probatorio posto in capo al committente che faccia valere in giudizio la garanzia per i difetti dell’opera, anche nel caso in cui sia stato già emesso il CRE. [C] Sull’applicabilità agli appalti a corpo della disciplina in tema di difetti dell’opera. [D] Sui criteri di quantificazione della somma dovuta per la riduzione del prezzo di un appalto in presenza di vizi e difetti dell’opera.
Tribunale di Firenze, 23 giugno 2024
[A] Sulla (non) lesività, anche ai fini del risarcimento del danno richiesto dall’appaltatore, della segnalazione all’ANAC da parte della p.a. committente di una vicenda risolutiva di un appalto pubblico. [B] Sulla (in)idoneità di un singolo inadempimento pregresso di un’impresa a giustificare ex se l’esclusione della partecipazione a gare d’appalto in assenza di una specifica valutazione prognostica della stazione appaltante. [C] Sulla natura di contratto autonomo di garanzia della cauzione definitiva prestata dall’appaltatore mediante fideiussione in forza della quale il garante è tenuto al pagamento “a semplice richiesta” con rinuncia alle eccezioni di cui agli artt. 1944 e 1957 c.c. e sullo specifico caso in cui non opera il conseguente principio generale secondo cui l’appaltatore non può impedire l’escussione del garante. [D] Sull’individuazione delle obbligazioni e dei danni garantiti dalla cauzione definitiva nella vigenza dell’art. 103 del d.lgs. 50/2016 con particolare riguardo alla legittimità del trattenimento da parte della p.a. committente della cauzione per un importo pari alla clausola penale a titolo di danno da ritardo contenuta in un contratto d’appalto pubblico. [E] Sull’onere probatorio posto in capo alla stazione appaltante che intenda escutere la cauzione definitiva circa l’an ed il quantum dei pregiudizi subiti e delle maggiori spese sostenute a causa dell’inadempimento dell’appaltatore.
Corte d’Appello di Milano, 22 maggio 2024
[A] Premessa la derogabilità delle norme di cui ai co. 4 e 5 dell’art. 108 del d.lgs. 50/2016, sulla validità della clausola risolutiva espressa apposta in un contratto d’appalto pubblico a favore della p.a. in caso di specifici inadempimenti dell’appaltatore. [B] Premessa la natura di contratto autonomo di garanzia della cauzione prestata dal concessionario pubblico alla p.a. concedente e la modalità con cui la garanzia può essere escussa, sull’obbligo del garante di effettuare il pagamento richiesto dalla p.a. anche in assenza di verifica dell’inadempimento del concessionario - salva l’exceptio doli - e sull’onere probatorio posto in capo al garante circa l’esatto adempimento del debitore. [C] Sulla (im)possibilità per la p.a., in caso di totale e definitivo inadempimento da parte dell’appaltatore, di pretendere il pagamento della penale prevista in un contratto d’appalto pubblico per il ritardo nell’adempimento da parte del medesimo appaltatore.
Tribunale di Belluno, 27 maggio 2024
[A] Sulla distinzione tra sospensione necessaria dei lavori e sospensione discrezionale dei lavori, che legittima l’appaltatore a sottrarsi al vincolo contrattuale, nella vigenza del d.p.r. 207/2010. [B] Sul momento in cui l’appaltatore è tenuto ad iscrivere la riserva nei differenti casi in cui l’asserita illegittimità della sospensione sia originaria ovvero emerga in un momento successivo. [C] Sulla (non) debenza all’appaltatore, in caso di risoluzione di un contratto d’appalto pubblico, del corrispettivo per i manufatti e le materie prime portate in cantiere e messe a disposizione della committenza ma non installate.
Tribunale di Salerno, 24 aprile 2024
[A] Sulla facoltà dell’appaltatore di invocare dinanzi al giudice ordinario la risoluzione del contratto d’appalto pubblico in base alle regole generali dettate per l’inadempimento contrattuale, pur in presenza di un successivo provvedimento della p.a. committente di rescissione del contratto d’appalto pubblico, e sui limiti entro cui il giudice ordinario può valutare la legittimità della suddetta rescissione. [B] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore, in caso di inadempimento della stazione appaltante pubblica all’obbligo di tempestiva consegna dei lavori, di ricorrere ai rimedi ordinari previsti per l’inadempimento delle obbligazioni e sul diverso rimedio configurato in tal caso a favore dell’appaltatore dal d.p.r. 1963/1962 e dai successivi d.p.r. n. 554/1999 e d.p.r. n. 207/2010, anche ai fini del diritto al compenso per i maggiori oneri sopportati a causa del ritardo. [C] Sulle conseguenze dell’abbandono del cantiere da parte dell’appaltatore ove quest’ultimo, in caso di inadempimento della stazione appaltante all’obbligo di tempestiva consegna dei lavori, non abbia previamente esercitato il diritto di recesso in tema di appalti pubblici. [D] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore di far valere le riserve regolarmente apposte in caso di risoluzione del contratto d’appalto pubblico disposta dalla stazione appaltante per inadempimento dell’impresa appaltatrice. [E] Sul diritto dell’appaltatore, nella vigenza del d.lgs. 163/2006, di ricevere il corrispettivo per i lavori eseguiti in caso di consegna parziale o inadeguata dei lavori da parte della p.a. committente pur in mancanza di una previa istanza di recesso e pur in presenza della domanda di risoluzione del contratto da parte della stazione appaltante.
Tribunale di Brindisi, 15 aprile 2024
Sul potere del giudice ordinario di accertare la sussistenza delle condizioni di legittimità della risoluzione di un contratto d’appalto di opere pubbliche effettuata da parte della p.a. committente mediante atto amministrativo ai sensi dell’art. 108 del d.lgs. 50/2016.
Corte d’Appello di Caltanissetta, 12 marzo 2024
[A] Sull’onere dell’appaltatore, che abbia apposto tempestivamente riserva per i vizi progettuali di un’opera pubblica, di provare i fatti che ne costituiscono il fondamento. [B] Sull’obbligo dell’appaltatore di controllare la validità tecnica del progetto fornito dal committente, con particolare riguardo alle caratteristiche geologiche del terreno sul quale l’opera pubblica deve essere realizzata, e sulla responsabilità dello stesso ove i lavori siano ritardati per le condizioni geologiche del terreno. [C] Sul diritto della stazione appaltante, nelle ipotesi tassativamente previste dal legislatore, di ottenere, ai medesimi patti, condizioni e prezzi previsti dal contratto d’appalto pubblico originario, una variazione dei lavori nel limite del 20% dell’importo contrattuale senza che l’appaltatore possa rifiutarsi di proseguire i lavori. [D] Sui presupposti oggettivi e soggettivi necessari ai fini della risoluzione del contratto d’appalto pubblico per i ritardi dell’appaltatore a mente dell’art. 136 del d.lgs. 163/2006. [E] Sulla (non) debenza all’appaltatore dell’indennità pari al 10% delle opere eseguite, prevista per il recesso, nel caso di esercizio da parte della stazione appaltante del diritto di risoluzione del contratto d’appalto pubblico. [F] Sull’(in)idoneità delle attestazioni del direttore dei lavori ad assumere valenza di prova documentale dei danni asseritamente subiti dalla stazione appaltante in tema di appalti pubblici.
Tribunale di Vicenza, 3 marzo 2024
[A] Sugli elementi che il giudice è tenuto a considerare nella valutazione comparativa dei comportamenti di committente e appaltatore ove ambedue chiedano la risoluzione del contratto d’appalto per inadempimento dell’altro contraente. [B] Sulla natura autoritativa del provvedimento di risoluzione del contratto d’appalto pubblico prevista dall’art. 108 del d.lgs. 50/2016 e sulla facoltà dell’appaltatore di contestarne la legittimità dinanzi al giudice ordinario. [C] Premessa la disamina della finalità dell’istituto della riserva in materia di appalti pubblici, sul momento in cui l’appaltatore è tenuto ad iscrivere le riserve e sulle pretese che ne devono essere oggetto. [D] Sulla natura imperativa ed inderogabile dell’obbligo della p.a. committente di predisporre un progetto esecutivo immediatamente cantierabile. [E] Sui casi in cui l’elaborazione di varianti in corso d’opera diviene un obbligo in capo alla p.a. committente e sulle conseguenze del mancato adempimento a tale obbligo con particolare riguardo al caso di sopravvenute prescrizioni normative in materia di sicurezza degli impianti. [F] Sul momento a partire dal quale l’appaltatore è tenuto ad iscrivere la riserva per i maggiori oneri dovuti alla sospensione dei lavori per la necessità di disporre varianti in corso d'opera, alla ritardata consegna dei lavori, all’insufficienza del progetto elaborato dalla p.a. ovvero all’insorgere di fatti continuativi. [G] Sulle differenze tra le forme di garanzia provvisoria previste in capo all’offerente dal d.lgs. 163/2006 e quelle previste dal d.lgs. 50/2016. [H] Sul momento in cui l’aggiudicatario è tenuto a rilasciare la garanzia definitiva alla p.a. e sui rischi che devono trovare copertura tramite la predetta garanzia.
Tribunale di Napoli, 9 febbraio 2024
[A] Sui presupposti richiesti ai fini della valida rescissione del contratto d’appalto pubblico da parte della p.a. ai sensi dell’art. 340 della l. 2248/1865, all. F. [B] Sulla natura di mutatio libelli della deduzione, operata nel corso del giudizio, di un fatto diverso da quello originariamente posto alla base della domanda di risoluzione contrattuale per inadempimento. [C] Sul soggetto che è tenuto al pagamento, a favore dell’appaltatore, dei lavori realizzati extra contratto in assenza di perizia di variante in materia di appalti pubblici. [D] Sul soggetto nei cui confronti si instaura il rapporto obbligatorio con la p.a. ove siano realizzati dei lavori in mancanza di un valido impegno contabile o di successiva regolarizzazione ex art. 194 d.lgs. 247/2000.
Tribunale di Rieti, 15 gennaio 2024
[A] Sul riparto dell’onere probatorio tra creditore e debitore in materia di adempimento delle obbligazioni, con particolare riguardo al caso in cui venga sollevata eccezione di inadempimento ex art. 1460 c.c.. [B] Sulla facoltà della p.a. di risolvere unilateralmente i contratti d’appalto pubblico. [C] Sull’(in)applicabilità agli appalti pubblici sotto-soglia dei commi 3 e 4 dell’art. 108 del d.lgs. 50/2016 ove le predette disposizioni non vengano espressamente e specificamente richiamate in sede di lex specialis.
Tribunale di Torre Annunziata, 15 dicembre 2023
[A] Sui limiti dell’indagine del Giudice circa la legittimità della risoluzione del contratto d’appalto pubblico disposta dalla p.a. committente per grave inadempimento ai sensi dell’art. 136 del s.lgs. 163/2006. [B] Sulla valutazione cui è tenuto il giudice in caso di inadempimenti contrattuali reciproci. [C] Sulle conseguenze della mancata contestazione, da parte dell’appaltatore, dell’illegittimità della disposizione o protrazione della sospensione dei lavori con particolare riguardo alla valutazione della gravità dell’inadempimento della stazione appaltante in tema di risoluzione di contratto d’appalto pubblico. [D] Sulle modalità con cui l’appaltatore è tenuto, a pena di decadenza, a formulare richieste di maggiori compensi o indennizzi o risarcimento di danni a qualunque titolo in materia di appalto pubblico. [E] Sull’onere dell’appaltatore di verificare la fattibilità del progetto di un appalto pubblico.
Tribunale di Potenza, 9 ottobre 2023
[A] Sulla giurisdizione in materia di risoluzione di contratto d’appalto pubblico da parte della p.a. per grave inadempimento e grave ritardo dell’appaltatore ai sensi dell'art. 119 del d.p.r. 554/1999. [B] Sulla portata della clausola contrattuale con cui, ai sensi dell’art. 1 del d.P.R. 1063/1962 e poi dell’art. 71 del d.P.R. 554/1999, l’impresa dichiara di aver esaminato la situazione dei luoghi e di averne valutato i riflessi sull’esecuzione dell’opera in tema di appalto pubblico, con particolare riguardo alle carenze progettuali la cui rilevabilità presuppone un’approfondita conoscenza dell’area. [C] Sull’obbligo della p.a. committente, nella vigenza della l. 109/1994, di predisporre un progetto esecutivo immediatamente cantierabile in tema di appalto pubblico.
Tribunale di Pisa, 19 giugno 2023
[A] Sul riparto di giurisdizione tra giudice amministrativo e giudice ordinario nelle varie fasi delle procedure aventi ad oggetto l’affidamento di lavori, servizi e forniture e la stipula del relativo contratto d’appalto pubblico. [B] Sulla giurisdizione in materie di controversie aventi ad oggetto un qualsiasi atto con cui la stazione appaltante si ritiri ex post da un contratto d’appalto pubblico. [C] Sulla (im)possibilità per la stazione appaltante pubblica di approvare tacitamente il progetto esecutivo nella vigenza del d.lgs. 163/2006 e dell’art. 186, co. 6 del d.p.r. 207/2010. [D] Sull’(in)ammissibilità di domande ed eccezioni nuove in sede di comparsa conclusionale.
Tribunale di Napoli, 18 luglio 2023
[A] Sui presupposti del rimedio risolutorio previsto dall’art. 136 del d.lgs. 163/2006 in materia di appalto pubblico e sulle differenze con l’azione generale di risoluzione per inadempimento ex art. 1453 e ss. c.c.. [B] Sulle modalità di reintegrazione del patrimonio dell’appaltatore ove egli abbia parzialmente realizzato delle opere in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per inadempimento della p.a. committente. [C] Sulle differenze e sulla (im)possibilità di cumulare la domanda di risoluzione e quella di adempimento del contratto d’appalto.
Tribunale di Avezzano, 5 maggio 2023
[A] Sugli strumenti di tutela civilistica di cui l’appaltatore può avvalersi laddove l’amministrazione eserciti la potestà di caducare il contratto d’appalto pubblico ai sensi dell’art. 136 del d.lgs. 163/2006. [B] Sulla sorte della domanda di risoluzione di un contratto d’appalto pubblico per inadempimento della stazione appaltante ove quest’ultima abbia correttamente esercitato la potestà di risolvere il contratto ai sensi dell’art. 136 del d.lgs. 163/2006.
Tribunale di Cosenza, 26 aprile 2023
[A] Sulle modalità con cui la Stazione Appaltante può deliberare la risoluzione di un contratto d’Appalto pubblico per ritardo nell’esecuzione dei lavori da parte dell’Appaltatore ai sensi dell’art. 136 del d.lgs. 163/2006. [B] Sul soggetto su cui ricade l’onere probatorio circa la sopravvenienza di un fatto che ha reso oggettivamente impossibile l’esecuzione della prestazione ove si controverta della risoluzione di un contratto d’Appalto pubblico per inadempimento ai sensi dell’art. 136 del d.lgs. 163/2006. [C] Sull’onere probatorio posto in capo all’Appaltatore che intenda avvalersi dell’eccezione di inadempimento in materia di Appalto pubblico. [D] Sulle conseguenze delle carenze del progetto esecutivo nel caso in cui la Stazione Appaltante, omettendo di disporre una variante a sanatoria degli errori progettuali, pretenda in ogni caso l’esecuzione dei lavori in materia di Appalto pubblico. [E] Sulla valutazione che il Giudice è tenuto a svolgere nel caso in cui le parti si addebitino inadempimenti reciproci. [F] Sugli obblighi di vigilanza posti in capo al Direttore dei Lavori ed all’Appaltatore circa le carenze e gli errori progettuali in materia di Appalto. [G] Sulla (im)possibilità per l’Appaltatore di ottenere un compenso o un indennizzo per l’esecuzione di varianti non previste dal contratto d’Appalto pubblico e sull’unica eccezione prevista. [H] Sulla sorte dei crediti e debiti derivanti da un contratto d’Appalto in caso di risoluzione del contratto. [I] Sui casi in cui è possibile per l’Appaltatore richiedere alla Stazione Appaltante il pagamento di lavori effettuati extracontratto in materia di Appalto pubblico. [L] Sul limite quantitativo delle riserve previsto dall’art. 240bis del d.lgs. 163/2006 e sulle modalità con cui l’Appaltatore può ottenere il riconoscimento delle pretese che eccedano il suddetto limite in materia di Appalto pubblico. [M] Sulle modalità con cui l’Appaltatore è tenuto ad iscrivere le riserve in materia di Appalto pubblico. [N] Sulla validità della clausola claims made che fa dipendere la decadenza dal diritto dalla scelta di un terzo. [O] Sui casi in cui il rimborso delle spese processuali sostenute dal terzo chiamato in garanzia dal convenuto deve essere posto a carico dell’attore e su quelli in cui deve essere posto a carico del convenuto.
Tribunale di Catanzaro, 22 febbraio 2023
[A] Sulla natura del provvedimento della P.A. di risoluzione del contratto d’Appalto pubblico, sul rapporto tra il suddetto provvedimento e la risoluzione per inadempimento ex art. 1453 e ss. c.c. e sulle valutazioni a cui è tenuto il Giudice nel caso in cui la legittimità di tale provvedimento venga contestata dall’Appaltatore. [B] Sulle modalità e sui criteri con cui il Giudice è tenuto a valutare la gravità dell’inadempimento contrattuale. [C] Sulla legittimità della risoluzione ai sensi dell’art. 136 del d.lgs. 163/2006 nel caso di completa inattività dell’Appaltatore in materia di contratto d’Appalto pubblico. [D] Sul diritto dell’Appaltatore, in caso di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico per sua colpa, di ottenere il compenso per le opere già regolarmente effettuate.
Tribunale di Roma, 19 gennaio 2023
[A] Sulla nozione di subappalto rilevante ai fini dell’applicabilità del principio secondo cui è necessaria l’autorizzazione dell’autorità competente nella vigenza dell’art. 118 del d.lgs. 163/2006. [B] Sugli elementi di valutazione della gravità dell’inadempimento in tema di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico. [C] Sulla (im)possibilità per la CTU di colmare le lacune probatorie in cui sia incorsa una delle parti. [D] Sulla configurabilità del danno all’immagine nei confronti delle persone giuridiche.
Tribunale di Cassino, 13 febbraio 2023
[A] Sul riparto giurisdizionale in materia di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico. [B] Sulla nozione di registro di contabilità, rilevante ai fini della corretta iscrizione delle riserve, e sull’(im)possibilità di farvi rientrare il libretto delle misure ed il giornale dei lavori. [C] Sulla disciplina degli oneri probatori posti in capo alla Stazione Appaltante ed all’Appaltatore in tema di eccezione di decadenza dal diritto di formulare le riserve. [D] Sul momento in cui insorge l’onere, in capo all’Appaltatore, di iscrivere le riserve in materia di Appalto pubblico. [E] Sull’onere probatorio posto in capo all’Appaltatore che intenda domandare alla Stazione Appaltante il risarcimento dei danni subiti per illegittima risoluzione del contratto d’Appalto pubblico e sull’(in)applicabilità della liquidazione equitativa del danno ai sensi dell’art. 1226 c.c..
Tribunale di Larino, 9 gennaio 2023
[A] Sulla decorrenza dei termini di cui all’art. 183 c.p.c. nel giudizio tra appaltatore e stazione appaltante. [B] Sulla facoltà dell’Appaltatore, a seguito di risoluzione del contratto d’Appalto pubblico da parte della Stazione Appaltante ai sensi dell’art. 136 del d.lgs. 163/2006, di agire in giudizio in base ai principi generali del c.c. al fine di far valere la risoluzione del contratto per grave inadempimento della Stazione Appaltante. [C] Sull’indagine cui è tenuto il Giudice in caso di imputazione reciproca di inadempimento di un contratto d’Appalto. [D] Sull’(in)applicabilità della disciplina delle riserve nel caso in cui si faccia questione dell’invalidità o dell’estinzione del contratto d’Appalto pubblico ed in particolare della risoluzione per inadempimento. [E] Sulla portata e sugli effetti della dichiarazione con cui l’Appaltatore dichiara di aver preso conoscenza delle opere da eseguire e delle condizioni locali in materia di contratto d’Appalto pubblico. [F] Sui limiti di operatività della clausola penale.
Tribunale di Palermo, 20 dicembre 2022
[A] Sul riparto di giurisdizione in materia di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico. [B] Sulle condizioni necessarie al fine di far valere utilmente l’eccezione di inadempimento.
Corte d’Appello di Salerno, 10 agosto 2022
[A] Sulla legittimità della domanda di risoluzione del contratto d’Appalto pubblico proposta dall’Appaltatore secondo le regole generali dettate per l’inadempimento contrattuale nel caso in cui l’Amministrazione committente si sia avvalsa della facoltà di rescindere dal medesimo rapporto con un proprio atto amministrativo. [B] Sulla natura della consulenza tecnica d’ufficio. [C] Sulla (ir)rilevanza della mancata iscrizione di riserve nel caso di risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante in materia di Appalto pubblico. [D] Sugli elementi sui quali deve essere parametrata la specificità dei motivi d’appello. 
Tribunale di Salerno, 10 agosto 2022
[A] Sull’invocabilità dinanzi al Giudice ordinario, da parte dell’Appaltatore, del generale rimedio della risoluzione per inadempimento di un contratto d’Appalto pubblico nel caso in cui l’Amministrazione abbia emanato un provvedimento di rescissione dal medesimo. [B] Sull’(in)applicabilità della disciplina delle riserve nel caso in cui si faccia questione dell’invalidità o dell’estinzione del contratto d’Appalto pubblico per inadempimento della Stazione Appaltante. [C] Sul concetto di specificità dei motivi d’appello.
Tribunale di Latina, 2 settembre 2022
[A] Sulla giurisdizione in materia di project financing: il caso della risoluzione autoritativa del contratto da parte della P.A. [B] Sulla natura non autoritativa della risoluzione del contratto d’Appalto pubblico prevista dall’art. 119 del d.p.r. 554 1999 (poi dall’art. 136 del d.lgs. 163/2006) e sul suo rapporto con la disciplina civilistica ordinaria. [C] Sulle caratteristiche e sull’operatività della clausola risolutiva espressa. [D] Sulla (il)legittimità della C.T.U. che miri a supplire al mancato adempimento dell’onere probatorio posto in capo alle parti. [E] Sull’adeguamento delle pattuzioni contrattuali in materia di project financing: l’obbligo delle parti di rinegoziare le condizioni contrattuali in caso di sopravvenienze che incidano sulla proporzionalità e/o adeguatezza delle prestazioni.
Corte d’Appello di Firenze, 16 agosto 2022
[A] Sulla legittimità della risoluzione del contratto d’Appalto pubblico disposta dall’Amministrazione a seguito della segnalazione prefettizia di possibili infiltrazioni mafiose nella società Appaltatrice. [B] Sui rimedi poste in capo all’Appaltatore in caso di ritardo nella consegna dei lavori da parte della Stazione Appaltante.
Tribunale di Vicenza, 2 maggio 2022
[A] Sul potere del giudice di merito di comparare il comportamento delle parti in caso di denuncia di inadempienze reciproche. [B] Sull’onere probatorio posto in capo alla Stazione Appaltante con riferimento alla maggiore spesa sostenuta per affidare i lavori ad un’altra impresa nel caso previsto dal co. 8 dell’art. 108 del d.lgs. 50/2016 e sulle differenze rispetto alla previgente disciplina di cui all’allegato F dell’art. 340 della l. 2248/1985. [C] Sul soggetto a carico del quale devono essere poste le spese processuali sostenute dal terzo chiamato in garanzia dal convenuto.
Tribunale di Napoli, 23 maggio 2022
[A] Sull’imputabilità dell’inadempimento nel caso di interdittiva antimafia disposta nei confronti dell’Appaltatore. [B] Sull’individuazione del momento di cessazione della garanzia prestata dall’Appaltatore a favore della Stazione Appaltante ai sensi dell’art. 113 del d.lgs. 163/2006: in particolare, il caso di risoluzione anticipata del contratto per grave inadempimento dell’Appaltatore.
Tribunale di Salerno, 14 febbraio 2022
[A] Sulla giurisdizione con riferimento alle controversie relative alla procedura di affidamento di contratti pubblici ed a quelle relative all’esecuzione di un contratto d’Appalto, con particolare riguardo all’ipotesi di risoluzione anticipata del contratto autoritativamente disposta dall’Amministrazione committente. [B] Sull’individuazione del momento in cui sorge in capo all’Appaltatore l’onere di iscrizione delle riserve in materia di Appalti pubblici. [C] Sulle conseguenze dell’esecuzione di una prestazione da parte di un privato e della ricezione della stessa da parte di un Ente Pubblico, con contestuale riconoscimento di debito fuori bilancio, in caso di mancanza di forma scritta del contratto d’appalto. [D] Sulla facoltà per l’Appaltatore di provare, nonostante la presenza di una clausola penale, che il ritardo nell’esecuzione dei lavori è derivato da fatto a lui non imputabile in materia di appalti pubblici: in particolare, sull’idoneità della richiesta di variazione delle opere, avanzata dal Committente nel corso dell’esecuzione dell’Appalto, a determinare l’inapplicabilità e l’inefficacia della clausola penale contrattualmente prevista.
Corte d’Appello di Catanzaro, 14 febbraio 2022
[A] Sulla quantificazione del risarcimento del lucro cessante causato ai danni dell’Appaltatore nel caso di illegittima risoluzione unilaterale di contratto d’Appalto pubblico da parte della Stazione Appaltante. [B] Sugli elementi che l’Appaltore deve allegare ai fini del risarcimento da perdita di “chance” in materia di Appalti pubblici. [C] Sugli elementi di prova necessari ai fini dell’integrarsi del danno all’immagine ed alla reputazione.
Tribunale di Cosenza, 11 gennaio 2022
[A] Sulla giurisdizione in materia di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico per inadempimento della Stazione Appaltante laddove quest’ultima abbia contestualmente attivato la risoluzione in danno a carico dell’Appaltatore. [B] Sui criteri giudiziali di valutazione dei comportamenti di Committente ed Appaltatore in caso di reciproci inadempimenti di contratto d’Appalto pubblico ai fini della risoluzione. [C] Sugli obblighi dell’Appaltatore verso il Committente in caso di carenze progettuali rilevate o rilevabili. [D] Sugli obblighi del Committente verso l’Appaltatore di predisporre un progetto esecutivo contenente la puntuale e dettagliata rappresentazione dell’opera in materia di Appalto pubblico. [E] Sulla quantificazione del risarcimento e sugli interessi dovuti all’Appaltatore in caso di risoluzione del contratto d’Appalto pubblico per inadempimento della Stazione Appaltante.
Tribunale di Ancona, 3 gennaio 2022
[A] Sull’applicabilità dell’istituto della riserva alle pretese dell’Appaltatore derivanti dall’inadempimento della Stazione Appaltante nel caso di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico. [B] Sulla valutazione giudiziale del contegno delle parti nel caso di risoluzione autoritativa del contratto d’Appalto pubblico da parte della Stazione Appaltante ai sensi dell’art. 340, co. 2 della l. 2248/1865, all. F. [C] Sugli obblighi del Sindaco in sede di interrogatorio formale e sui limiti di configurabilità della confessione giudiziale. [D] Sul diritto al risarcimento del danno a favore dell’Appaltatore nel caso di illegittima risoluzione autoritativa di contratto d’Appalto pubblico da parte della Stazione Appaltante ai sensi dell’art. 340 della l. 2248/1865, all. F.
Tribunale di Forlì, 20 dicembre 2021
[A] Sull’onere probatorio ricadente sull’Appaltatore nel caso in cui il Committente agisca per la risoluzione per inadempimento di contratto d’Appalto. [B] Sui casi e le modalità con cui il giudice esercita il potere di determinare il corrispettivo di un Appalto ai sensi dell’art. 1657 c.c. [C] Sui casi di nullità della consulenza tecnica d’ufficio ed i limiti della consulenza percipiente.
Corte d’Appello di Palermo, 30 novembre 2021
[A] Sui criteri di comparazione a cui deve riferirsi il giudice nella pronuncia di risoluzione per inadempimento di contratto d’Appalto in caso di inadempienze reciproche. [B] Sull’idoneità, in caso di inadempimento di contratto d’Appalto, della stipulazione tra le parti di un nuovo contratto aggiuntivo al precedente a costituire rinuncia tacita all’esercizio del diritto di domandare la risoluzione. [C] Sulla rilevanza dei ritardi dell’Appaltatore ai fini della risoluzione del contratto d’Appalto pubblico. [D] Sulle conseguenze della rescissione del contratto d’Appalto di opere pubbliche per inadempimento dell’Appaltatore e sul danno risarcibile a favore della P.A.. [E] Sulla distinzione tra l’istanza di cui all’art. 210 c.p.c. e la richiesta di cui all’art. 213 c.p.c. sul rapporto dei due istituti con le preclusioni processuali e gli oneri probatori posti a carico delle parti. [F] Sulla distinzione tra la garanzia fideiussoria ed il contratto autonomo di garanzia in tema di Appalto pubblico. [G] Sugli elementi idonei a fondare l’exceptio doli in materia di contratto autonomo di garanzia.
Tribunale di Lecce, 30 settembre 2021
[A] Sugli elementi da valutare in sede di pronuncia di risoluzione di contratto d’Appalto in caso di inadempimento reciproco. [B] Sugli effetti dell’art. 1458 c.c. in caso di risoluzione di contratto d’Appalto di lavori
Tribunale di Crotone, 11 febbraio 2021
[A] Sugli effetti prodotti dalla riunione dei giudizi ex art. 274 c.p.c. sui termini decadenziali eventualmente maturati. [B] Sulla natura autoritativa o meno della determina comunale di risoluzione del contratto d’Appalto in danno dell’Appaltatore. [C] Sulle preclusioni processuali in materia di produzione documentale e sulla necessità di dedurre tempestivamente quanto debba essere oggetto di prova documentale. [D] Sul ruolo del CTU con riferimento alle carenze probatorie delle parti nel giudizio pendente tra Stazione Appaltante e Appaltatore.
Tribunale di Cosenza, 5 maggio 2021
[A] Sulla competenza del G.O. in materia di risoluzione del contratto d’Appalto pubblico da parte della P.A. e domanda dell’Appaltatore di risoluzione del contratto per inadempimento. [B] Sugli effetti della risoluzione di contratto d’Appalto pubblico da parte dell’Appaltatore. [C] Sulla prova del danno da perdita di chance per mancata partecipazione ad una gara d’Appalto.
Tribunale di Milano, 29 aprile 2021
[A] Sul vaglio operato dal G.O. in caso di attivazione, da parte del Committente, della clausola risolutiva espressa di un contratto d’Appalto pubblico. [B] Sulla facoltà di apporre al contratto d’Appalto pubblico una clausola risolutiva espressa a favore del Committente e sulla differenza della stessa rispetto alla disciplina speciale di cui all’art. 108 del d.lgs. 50/2016
Tribunale di Messina, 2 aprile 2021
[A] Sulla giurisdizione e sui poteri del G.O. in materia di risoluzione unilaterale del contratto d’Appalto pubblico da parte dell’Amministrazione. [B] Sul termine d’iscrizione della riserva nella contabilità in relazione ai fatti produttivi di danno continuativo lamentati dall’appaltatore. [C] Sulle conseguenze del ritardo nella consegna dei lavori all’Appaltatore da parte della Pubblica Amministrazione: in particolare, il ritardo nelle consegne frazionate dei lavori
Tribunale di Foggia, 8 febbraio 2021
[A] Sui termini entro i quali la Stazione Appaltante può esperire il rimedio risolutorio e quello risarcitorio in caso di colpa dell’Appaltatore. [B] Sulle conseguenze dell’accettazione dell’opera da parte del Committente in caso di difformità e vizi delle opere: sull’onere della prova. [C] Sulla decorrenza del termine di prescrizione previsto dall’art. 1667, co. 3 c.c. in caso di opera appaltata affetta da vizi occulti o non conoscibili. [D] Sulle caratteristiche che deve avere il riconoscimento di responsabilità per vizi dell’opera effettuato da parte dell’Appaltatore per facta concludentia. [E] Sui requisiti necessari a fondare la condanna di cui all’art. 96, co. 3 c.p.c..
Tribunale di Verbania, 29 dicembre 2020
[A] Sulla immodificabilità del prezzo determinato in un contratto d’Appalto “a corpo”. [B] Sulla modificabilità del prezzo determinato in un contratto d’Appalto “a corpo” nel caso in cui vi sia una modifica delle opere da eseguire o una variazione delle specifiche tecniche. [C] Sulla rilevanza della dicitura “contratto a corpo” riportata nel computo metrico estimativo ai fini della qualificazione del contratto d’Appalto. [D] Sull’efficacia della clausola che attribuisce all’impresa un dovere di corretta informazione. [E] Sulla impugnabilità da parte dell’Appaltatore del provvedimento con cui la P.A. ha dichiarato risolto un contratto pubblico d’Appalto e sulla possibilità di contestare la risoluzione dinanzi al Giudice Ordinario
Tribunale di Bologna, 9 novembre 2020
[A] Sulle conseguenze dell’errata contabilizzazione da parte dell’Appaltatore di opere non eseguite e sulla possibilità o meno di procedere alla compensazione contabile delle stesse con opere eseguite ma non pagate dalla Stazione Appaltante. [B] Sulle conseguenze dell’esecuzione, da parte dell’Appaltatore, di opere in aumento rispetto alle previsioni contrattuali o di opere in assenza di ordine di servizio o variante. [C] Sull’indennizzo, in caso di risoluzione contrattuale, per le opere eseguite fuori contratto dall’appaltatore o in assenza di ordine di servizio o variante. [D] Sulla responsabilità del Direttore dei Lavori per le opere eseguite fuori contratto o in assenza di ordine di servizio o variante
Tribunale di Roma, 26 novembre 2020
[A] Sul termine processuale per svolgere contestazioni inerenti la nullità o irregolarità della consulenza tecnica d’ufficio (CTU). [B] Sulla rilevanza del sopralluogo svolto dall’appaltatore la cui esecuzione viene dichiarata da quest’ultimo. [C] Sull’onere posto a carico dell’appaltatore di sottoscrivere con riserva l’atto di sottomissione. [D] Sul rischio geologico connesso all’esecuzione di un’opera pubblica e sulle responsabilità dell’appaltatore. [E] Sull’onere della prova posto a carico dell’appaltatore nel caso di ritardo nella conclusione dei lavori. [F] Sugli effetti prodotti dalla risoluzione in danno disposta dalla Stazione Appaltante ai sensi dell’art. 136 d.lgs. n. 163/2006
Tribunale di Milano, 13 novembre 2020
[A] Sul diritto dell’appaltatore di agire per la risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante laddove quest’ultima abbia disposto la risoluzione unilaterale del contratto ex art. 136 d.lgs. n. 163/2006 e sugli accertamenti da svolgere nel giudizio. [B] Sul regime delle riserve in caso di domanda di risoluzione per inadempimento svolta dall’appaltatore. [C] Sull’onere posto a carico dell’appaltatore di inviare la diffida prevista dall’art. 159 del DPR207/2010 per la ripresa lavori, laddove intenda iscrivere riserva all’atto della ripresa dei lavori. [D] Sul permanere del regime delle riserve per le domande formulate dall’appaltatore diverse da quella finalizzata alla risoluzione contrattuale. [E] Sull’onere di iscrizione di tempestiva riserva in caso di illegittima sospensione dei lavori e sull’ammissibilità della riserva iscritta, senza previa diffida, sul verbale di ripresa dei lavori in caso di contestazione della eccessiva durata della sospensione.
Tribunale di Crotone, 5 giugno 2020
[A] Sull’onere per la Stazione Appaltante di attivare l’accordo bonario, ex art. 240 d.lgs. 163/2006 anche nell’ipotesi di risoluzione in danno ex art. 136. [B] Sulle valutazioni rimesse al Giudice nel caso in cui l’appaltatore contesti il provvedimento di risoluzione in danno e formuli domanda di risoluzione del contratto ex art. 1453 c.c., per inadempimento della Stazione Appaltante. [C] Sulle caratteristiche del progetto esecutivo posto a base di gara. [D] Sulla rilevanza della dichiarazione dell'impresa di aver preso conoscenza delle opere da eseguire e delle condizioni locali ex art 106 DPR n. 207 del 2010. [E] Sull’onere di diligenza ex art. 1176, comma 2, c.c. posto a carico dell’impresa di dare corretta esecuzione ai lavori anche in caso di progettazione incompleta. [F] Sulle responsabilità dell’impresa laddove, nonostante abbia contestato l’inadeguatezza delle varianti progettuali, dia esecuzione alle stesse eseguendo i lavori. [G] Sui presupposti per la risarcibilità del danno richiesto dalla Stazione Appaltante ai sensi dell’art. 1223 c.c. a seguito della risoluzione disposta in danno dell’appaltatore.
Tribunale di Ferrara, 31 dicembre 2019
[A] Sulla giurisdizione in tema di legittimità della risoluzione disposta dalla Stazione Appaltante. [B] Sui presupposti affinché la clausola risolutiva espressa inserita in un contratto d’appalto pubblico possa essere ritenuta valida e determinare la risoluzione di diritto del contratto. [C]
Tribunale di Forlì, 3 gennaio 2020
[A] Sulla esistenza o meno di un obbligo per la Stazione Appaltante di arrestare il procedimento di risoluzione del contratto d’appalto per inadempimento dell’appaltatore, ex art. 136 d.lgs. 163/2006, in caso di stipulazione da parte dell’appaltatore di un contratto d’affitto d’azienda. [B] Sulla procedibilità o meno della domanda riconvenzionale svolta dalla Stazione Appaltante nei confronti dell’appaltatore fallito nel corso del giudizio
Tribunale di Cosenza, 16 novembre 2019
[A] Sull’onere della prova posto a carico dell’appaltatore che agisca per il pagamento del corrispettivo e sul valore attribuito alle fatture emesse e registrate. [B] Sulla ripartizione dell’onere della prova tra Stazione Appaltante e appaltatore laddove uno dei due agisca per ottenere la risoluzione del contratto, l’adempimento o il risarcimento del danno. [C] Sulla forma del contratto di prestazione d’opera tra Amministrazione pubblica e professionista e sugli effetti del mancato rispetto della forma scritta.
Tribunale di Cosenza, 8 novembre 2019
[A] Sul valore probatorio nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo della fattura commerciale emessa dall’appaltatore. [B] Sulla ripartizione dell’onere della prova tra le parti in caso di domanda di risoluzione del contratto d’appalto pubblico per inadempimento. [C] Sulla necessità o meno della forma scritta del contratto di prestazione d’opera professionale ai fini della sua validità ed efficacia tra professionista e Ente Pubblico. [D] Sull’affidamento di lavori in economia in casi di somma urgenza
Tribunale di Trapani, 12 ottobre 2017
[A] Sulle valutazioni che il Giudice deve svolgere nel caso di reciproca domanda di risoluzione per inadempimento tra Stazione Appaltante e Appaltatore. [B] Sulla idoneità o meno dell’atto di risoluzione unilaterale reso dalla Stazione Appaltante, ex art. 136 d.lgs. n. 163/2006, a incidere sulle valutazioni del Giudice in merito alle reciproche domande di risoluzione per inadempimento. [C] Sulla possibilità o meno che il rispetto del c.d. “Patto di Stabilità” possa legittimare il ritardo nel pagamento del debito da parte della Stazione Appaltante. [D] Sul mancato guadagno spettante all’impresa in caso di risoluzione del contratto dovuta a grave inadempimento della Stazione Appaltante. [E] Sulla spettanza o meno di rivalutazione e interessi sull'importo dei corrispettivi riconosciuti come dovuti all'appaltatore a titolo di risarcimento del danno da inadempimenti sostanziali dell'Amministrazione committente. [F] Sugli effetti prodotti dalla dichiarata risoluzione del contratto, ai sensi dell’art. 1458 c.c., riguardo alle somme ancora dovute all’appaltatore a titolo di corrispettivi e sulla spettanza o meno degli interessi su tali importi.
Tribunale di Ferrara, 19 settembre 2017
Sui presupposti e sul procedimento di risoluzione in danno dell’impresa, disposto dalla Stazione Appaltante ai sensi dell’art. 136 del d.lgs. n. 163 del 2006 (oggi 208 del d.lgs. n. 50/2016)
Tribunale di Monza, 21 settembre 2017
Sulla procedibilità o meno della domanda di risoluzione in danno dell’appaltatore (ex art. 136 del d.lgs. n. 163 del 2006) avanzata dall’Amministrazione nel giudizio riassunto nei confronti del fallimento dell’impresa appaltatrice.
Tribunale di Prato, 4 settembre 2017
[A] Sull’indagine dei comportamenti delle parti nel caso di reciproca domanda di risoluzione per inadempimento fondata, per l’appaltatore, sulle carenze progettuali, e per la stazione appaltante, sulla non collaudabilità delle opere. [B] Sulla possibilità o meno per la stazione appaltante di ottenere la risoluzione per grave inadempimento nel caso in cui l’appaltatore si sia avvalso di un subappaltatore non autorizzato
Tribunale di Roma, 29 settembre 2017
[A] Sulle valutazioni da svolgere riguardo alla domanda di risoluzione del contratto per inadempimento dovuto al ritardo nell’esecuzione dei lavori da parte dell’impresa. [B] Sulla disciplina dei crediti contrapposti tra appaltatore (per i lavori eseguiti) e stazione appaltante (per la maggior spesa per l’affidamento ad altra impresa) in caso di risoluzione del contrato per inadempimento. [C] Sulla possibilità o meno per la Stazione Appaltante di richiedere cumulativamente il risarcimento del danno e il pagamento della penale prevista per il ritardo, nell’ipotesi di risoluzione del contratto.
Tribunale di Rieti, 14 luglio 2017
[A] Sulla nozione e sulle caratteristiche del progetto preliminare. [B] Sulla possibilità o meno per l’appaltatore di chiedere la risoluzione del contratto per inadempimento laddove la stazione appaltante abbia disposto la risoluzione ex art. 136 d.lgs. 163/2006 e sulla giurisdizione su tale domanda. [C] Sull’onere posto a carico della Stazione Appaltante di mettere a gara un progetto esecutivo “cantierabile” e sulla possibilità o meno di trasferire all’appaltatore il rischio derivante dalla errata progettazione. [D] Sulle ipotesi in cui le carenze del progetto esecutivo possono giustificare la risoluzione per inadempimento promossa dall’appaltatore. [E] Sulla rilevanza o meno della accettazione del progetto da parte dell’Appaltatore in sede di gara e in sede di consegna del cantiere e sulle eventuali preclusioni in merito alle contestazioni sulla completezza e cantierabilità del progetto stesso. [F] Sugli effetti prodotti sulle obbligazioni contrattuali dalla risoluzione del contratto ai sensi degli artt. 1453 e 1458 c.c. e sul diritto di entrambe le parti di avere la “restitutio in integrum” delle prestazioni rese. [G] Sulla prova necessaria ai fini dell’accoglimento della domanda di risoluzione del contratto per inadempimento.
Tribunale di Brindisi, 31 luglio 2017
[A] Sugli effetti prodotti sul contratto dalla reciproca domanda di risoluzione per inadempimento formulata in giudizio da appaltatore e stazione appaltante. [B] Sull’onere di iscrizione di tempestiva riserva sul verbale di sospensione e ripresa lavori in caso di contestazioni dell’appaltatore inerenti l’illegittimità della sospensione dei lavori. [C] Sul regime delle riserve in caso di azione finalizzata alla risoluzione del contratto per inadempimento di una delle parti. [D] Sugli effetti prodotti sul contratto nel caso in cui la risoluzione disposta dalla Stazione appaltante non rispetti il procedimento di cui all’art. 136 d.lgs. n. 163/2006, in particolare in caso di abbandono del cantiere da parte dell’impresa.
Tribunale di Napoli, 31 luglio 2017
[A] Sulla giurisdizione del Giudice Ordinario o del Giudice Amministrativo nel caso di controversia instaurata dall’ente concessionario nei confronti del concedente per la ripetizione di somme che il concessionario stesso è stato condannato a pagare all'appaltatore a titolo di compenso revisionale. [B] Sulle valutazioni che il Giudice deve eseguire per l'accertamento della risoluzione di diritto, conseguente a diffida ad adempiere senza esito, intimata dalla parte asseritamente adempiente. [C] Sulle valutazioni da parte del Giudice in presenza di una clausola risolutiva espressa. [D] Sulle valutazioni da parte del Giudice nel caso di reciproca domanda di risoluzione del contratto per inadempimento. [E] Sui criteri interpretativi del contratto d’appalto. [F] Sulla legittimità o meno della clausola del contratto che condizione il pagamento del compenso alla concessione di un finanziamento da parte di altro ente
Corte d’Appello di Catania, 13 luglio 2017
[A] Sulla giurisdizione del Giudice Ordinario o del Giudice Amministrativo in caso di contestazioni sulla applicazione del “sistema del prezzo chiuso”. [B] Sulla possibilità o meno che il contratto d’appalto possa essere risolto in danno dell’impresa direttamente dal Direttore dei Lavori
Tribunale di Roma, 6 giugno 2017
[A] Sull’onere della prova posto a carico della parte che propone domanda di risoluzione del contratto d’appalto per inadempimento della controparte. [B] Sulla ammissibilità o meno della clausola del contratto di appalto pubblico che preveda che il pagamento del corrispettivo (per stati di avanzamento e per saldo finale dei lavori) sia collegato al momento dell’effettiva acquisizione dei finanziamenti da parte di un altro ente. [C] Sulla possibilità o meno per l’appaltatore di proporre in giudizio domanda di risoluzione per inadempimento della Stazione Appaltante laddove il contratto sia stato risolto dall’Ente ai sensi dell’art. 136 del d.lgs. n. 163 del 2006. [D] Sulle valutazioni che possono essere svolte dal Giudice in caso di proposizione di reciproche domande di risoluzione svolte da Appaltatore e Stazione Appaltante. [E] Sulla natura provvedimentale dell’atto di risoluzione disposto dalla Stazione Appaltante ex art. 136 d.lgs. 163/2006 (oggi art. 108 d.lgs. 50/2016) e sulla giurisdizione del Giudice Ordinario in caso di contestazione dell’Appaltatore. [F] Sugli effetti della risoluzione del contratto di appalto pubblico ex art. 1458 c.c.. [G] Sugli accertamenti da svolgere in caso di risoluzione del contratto per grave inadempimento dell’Appaltatore. [H] Sulla spettanza o meno della rivalutazione monetaria sulle somme liquidate all’Appaltatore per lavori eseguiti. [I] Sull’applicazione del regime delle riserve in caso di risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante. [L] Sull’onere della prova posto a carico della parte che intenda chiedere il risarcimento danni da inadempimento contrattuale, ex art. 1223 c.c. in relazione all’art. 1218 c.c.. [M] Sui limiti alla risarcibilità del danno da ritardo nei pagamenti all’Appaltatore.
Corte d’Appello di Potenza, 28 giugno 2017
Sulla rigidità del procedimento di risoluzione del contratto d’appalto che la Stazione Appaltante deve osservare in caso di grave inadempimento dell’Appaltatore
Tribunale di Roma, 12 giugno 2017
[A] Sulla valutazione da parte del Giudice in caso di reciproche domande di risoluzione per inadempimento avanzate da Stazione Appaltante e Appaltatore. [B] Sul valore delle opere eseguite in caso di risoluzione per inadempimento della Stazione Appaltante e sulla rilevanza o meno del regime delle riserve e delle conseguenti decadenze. [C] Sulla legittimazione dell’impresa mandante ad agire direttamente nei confronti del committente per la riscossione della quota dei crediti nascenti dall’appalto ad essa imputabile in caso di fallimento della mandataria dell’ATI.
Tribunale di Milano, 9 giugno 2017
[A] Sull’applicabilità o meno del procedimento di risoluzione del contratto d’appalto disciplinato dall’art. 136 del d.gls. n. 163/2006 ai contratti di servizio “esclusi” di cui agli artt. 20 e 27 dello stesso codice. [B] Sulla necessità o meno di rispettare il procedimento di risoluzione di cui all’art. 136 d.lgs. n. 163/2006 nel caso in cui l’Ente dia esecuzione alla clausola risolutiva espressa contenuta nel contratto d’appalto. [C] Sulla possibilità o meno per la Stazione Appaltante di far valere solo in giudizio l’effetto risolutivo della clausola risolutiva espressa contrattuale. [D] Sulle ipotesi di nullità per genericità della clausola risolutiva espressa contrattuale inserita dalle parti all’interno del contratto di appalto pubblico. [E] Sulla applicabilità o meno dei termini di decadenza e prescrizione di cui agli artt. 1667 e 1668 c.c. nel caso in cui l’Ente committente si sia avvalso della clausola risolutiva espressa contrattualmente prevista. [F] Sugli effetti prodotti dall’accertamento della legittimità della risoluzione disposta dalla Stazione Appaltante, ex art. 1458 c.c.
Tribunale di Torino, 5 maggio 2017
[A] Sulla applicabilità o meno di interessi e rivalutazione monetaria sulle somme liquidate all’Appaltatore a titolo di risarcimento del danno per anomalo andamento dei lavori. [B] Sugli effetti prodotti ex art. 1458 c.c. dalla sentenza con cui venga dichiarato risolto il contratto per inadempimento dell’Appaltatore e sul diritto dell’Appaltatore al riconoscimento di compenso per le opere già effettuate, in detrazione alle ragioni di danno spettanti al committente. [C] Sull’onere della prova posto a carico della Stazione Appaltante che chieda il risarcimento del danno all’immagine derivante dall’inadempimento contrattuale dell’Appaltatore
Tribunale di Cosenza, 28 aprile 2017
[A] Sulle valutazioni e comparazioni che il Giudicante deve svolgere in caso di domande di risoluzione per inadempimento formulate reciprocamente tra appaltatore e Stazione appaltante. [B] Sull’effetto prodotto dal provvedimento di risoluzione del contratto in danno all’Appaltatore reso dalla Stazione Appaltante e sulla possibilità o meno per l’Appaltatore di avanzare una propria domanda di risoluzione per inadempimento del Committente. [C] Sulla quantificazione dei costi della sicurezza. [D] Sull’onere posto a carico della Stazione Appaltante di valutare che il valore economico sia adeguato e sufficiente rispetto al costo del lavoro ed al costo relativo alla sicurezza. [E] Sulle voci di risarcimento dovute all’Appaltatore nel caso di risoluzione del contratto imputabile alla Stazione Appaltante
Corte d’Appello di Ancona,3 luglio 2017
[A] Sui rimedi in caso di contestazioni sul non corretto adempimento del contratto d’appalto in corso dei lavori (art. 1662 c.c.) e a lavori terminati (1668 c.c.); [B] Sui limiti entro i quali il committente può chiedere la risoluzione del contratto di appalto per inadempimento
Tribunale di Firenze, 26 febbraio 2018
[A] Sulla giurisdizione in materia di risoluzione del contratto di appalto disposta in danno dalla Stazione Appaltante con proprio provvedimento. [B] Sui limiti alla possibilità per la Stazione Appaltante di chiedere la compensazione di propri crediti rispetto ai crediti vantati in giudizio dall’Appaltatore ammesso a procedura concorsuale (fallimento, amministrazione straordinaria, liquidazione coatta amministrativa, …). [C] Sui presupposti affinché possa ritenersi ammissibile la domanda di indebito arricchimento, ex art. 2041 c.c., proposta in via subordinata rispetto alla domanda principale basata su diverso titolo. [D] Sulle caratteristiche del “contratto autonomo di garanzia” e sugli elementi qualificanti per la sua configurazione. [E] Sulla esistenza o meno della legittimazione ad agire delle mandanti di un ATI per l’impugnazione degli atti di gara, nonché per questioni attinenti la fase esecutiva dell’appalto.
Corte d’Appello di Milano, 10 marzo 2017
[A] Sulla sussistenza o meno della legittimazione attiva dell’Appaltatore a far valere pretese inerenti i crediti dell’appalto in caso di intervenuta cessione di credito nell’ambito di un rapporto di factoring. [B] Sugli effetti prodotti ai sensi dell’art. 1458 cod. civ. dalla risoluzione del contratto sulla misura del corrispettivo dovuto all’appaltatore per le opere realizzate. [C] Sui limiti al risarcimento del danno dovuto all’appaltatore ex art. 139 del d.lgs. 163/2006 nel caso di risoluzione dovuta a grave ritardo dell’appaltatore stesso
Corte d’Appello di Torino, 24 febbraio 2017
Sugli obblighi posti a carico della Stazione Appaltante laddove l’appaltatore non produca le fatture quietanzate dei subappaltatori, ex art. 118 del d.lgs. n. 163/2006
Tribunale di Salerno, 9 febbraio 2017
Sui limiti alla proponibilità dell’azione volta ad ottenere la risoluzione per grave inadempimento dell’Appaltatore dopo la dichiarazione di fallimento di quest’ultimo
Tribunale di Catania, 23 gennaio 2017
[A] Sulle modalità di iscrizione della riserva per danni subiti in conseguenza della sospensione dei lavori imputabile alla Stazione Appaltante. [B] Sui limiti alla risarcibilità del danno consistente nei maggiori oneri sostenendi per il riappalto dei lavori da parte della Stazione Appaltante a seguito della risoluzione del contratto in danno dell’appaltatore
Corte d’Appello di Milano, 24 gennaio 2017
[A] Sulla possibilità dell’appaltatore di sospendere i lavori nel caso di ritardato pagamento dei SAL già maturati e sulla disciplina applicabile. [B] Sulla disapplicazione del provvedimento di risoluzione adottato dalla Stazione Appaltante ex art. 136 d.lgs. n. 163/2006 e sulla possibilità di considerare comunque risolto il contratto per colpa della Stazione Appaltante
Lodo Arbitrale, 3 febbraio 2015
[A] Sulle differenze tra revoca e annullamento di un provvedimento amministrativo ad efficacia durevole. [B] Sulla ripartizione delle competenze tra Giunta Comunale e Consiglio Comunale nella gestione di un rapporto di concessione e della decisione di procedere alla risoluzione in danno del contratto di concessione. [C] Sulla qualificazione della concessione di servizi e sulle caratteristiche in presenza delle quali si ha “concessione di servizi” e non “appalto di servizi”. [D] Sugli elementi distintivi tra “concessione di servizi” e “concessione di lavori”. [E] Sulla applicabilità o meno della disciplina esecutiva degli appalti pubblici alle concessioni, in particolare per quanto riguarda la consegna. [F] Sui criteri di valutazione dell’inadempimento del concessionario ai fini della valutazione della domanda di risoluzione per inadempimento a suo carico. [G] Sulla rilevanza o meno della tolleranza della Stazione Appaltante nei confronti del concessionario inadempiente ai fini della valutazione della domanda di risoluzione per inadempimento e sulla rilevanza o meno dell’omessa pubblicazione dei bilanci da parte della concessionaria. [H] Sui presupposti per l’accoglimento della domanda di risarcimento per danno all’immagine richiesta dalla Stazione Appaltante in ragione del grave inadempimento della concessionaria
Lodo Arbitrale, 2 novembre 2015
[A] Sulle ipotesi di ammissibilità e sulla natura della Consulenza Tecnica (CTU). [B] Sull'anomalo andamento dei lavori e sulle responsabilità della Stazione Appaltante nel caso in cui il ritardo sia ad essa imputabile. [C] Sull'anomalo andamento dei lavori stradali in caso di esecuzione degli stessi a traffico in corso, o in caso di presenza di auto in sosta nelle aree di intervento. [D] Sulla evoluzione normativa in materia di individuazione dei sottoservizi, in particolare nella Regione Sicilia. [E] Sulla applicabilità o meno alla gara delle norme sopravvenute e delle norme abrogate dopo l'adozione del bando di gara. [F] Sulla disciplina in materia di sottoservizi prima dell'entrata in vigore delle legge Merloni (n. 109/1994). [G] Sui limiti alle responsabilità della Stazione Appaltante e dell'Appaltatore nel caso di ritardi dovuti alla mancata segnalazione nel progetto della presenza nel terreno di sedime di alcuni ostacoli (sottoservizi, ceppaie, panchine, brani di vecchie fondazioni). [H] Sulla rilevanza ai fini della accettazione del progetto della dichiarazione resa dall'aggiudicatario in sede di gara ai sensi dell'art. 106, comma 2, del regolamento d.P.R. n. 207/2010, anche alla luce di quanto disposto dall'art. 26 dello stesso regolamento. [I] Sulla attribuzione della responsabilità per i maggiori oneri derivanti da elementi prevedibili ma non previsti. [L] Sul divieto della revisione dei prezzi negli appalti pubblici e sui limiti di applicazione del meccanismo previsto dall'art. 133 del d.lgs. n. 163/2006. [M] Sui limiti al riconoscimento all'appaltatore dell'equo compenso di cui all'art. 1664, comma 2, cod. civ.. [N] Sui presupposti affinché l'appaltatore abbia diritto al corrispettivo per lavori addizionali non previsti dal contratto e sui limiti alla possibilità di loro riconoscimento in sede di collaudo. [O] Sui limiti e sui presupposti per il risarcimento per i materiali presenti in cantiere al momento dello scioglimento del contratto. [P] Sui presupposti necessari (anche a fini probatori) affinché un articolo pubblicato su un sito internet possa costituire fonte di danno all'immagine per l'Impresa appaltatrice. [Q] Sulla spettanza o meno dei maggiori oneri di sicurezza sostenuti per maggiori lavorazioni, in particolare in caso di opere stradali. [R] Sulla possibilità o meno che l’accettazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento predisposto dalla Stazione Appaltante precluda all’appaltatore di contestarne successivamente il contenuto. [S] Sulla quantificazione del ristoro per gli apprestamenti di sicurezza laddove gli stessi siano previsti dal contratto ma non siano oggetto di quantificazione economica nel computo metrico. [T] Sulle ipotesi di "illegittimità" del provvedimento di risoluzione unilaterale del contratto adottato dalla Stazione Appaltante. [U] Sulla giurisdizione e sul sindacato del giudicante in merito al provvedimento di risoluzione unilaterale del contratto d'appalto adottato dalla Stazione Appaltante. [V] Sulla possibilità o meno per la Stazione Appaltante di far valere nel giudizio arbitrale ragioni di credito vantate verso l'Impresa sottoposta ad amministrazione straordinaria o fallita. [Z] Sulla ammissibilità o meno della domanda riconvenzionale proposta dalla Stazione Appaltante nel giudizio arbitrale contro l'Impresa sottoposta ad amministrazione straordinaria o fallita. [AA] Sulla opponibilità o meno al fallimento del provvedimento di risoluzione unilaterale in danno dell'appaltatore fallito. [BB] Sulla idoneità o meno di un ordine di servizio di riprendere i lavori sospesi a costituire la "relazione di contestazione" necessaria per l'avvio del procedimento di risoluzione del contratto in danno dell'appaltatore ai sensi dell'art. 136 del d.lgs. n. 163/2006. [CC] Sui presupposti di validità ed efficacia della diffida ad adempiere secondo l'orientamento della Suprema Corte di Cassazione. [DD] Sulle differenze tra fallimento e Amministrazione Straordinaria in merito alla possibilità e ai termini con cui la Stazione Appaltante può procedere alla risoluzione in danno del contratto d'appalto [EE] Sulla perentorietà o meno del termine concesso dalla Stazione Appaltante in caso di contestazioni e sulla necessità o meno che l'eventuale provvedimento di risoluzione in danno tenga conto delle controdeduzioni tardivamente prodotte dall'Impresa. [FF] Sulla necessità da parte della Stazione Appaltante di accertare la gravità dell'inadempimento prima di procedere alla risoluzione in danno del contratto d'appalto: in particolare sulla gravità del ritardo nell'adempimento. [GG] Sui presupposti affinché il ritardo nell'esecuzione dei lavori possa considerarsi grave. [HH] Sul danno risarcibile all'appaltatore in caso di illegittima risoluzione unilaterale da parte della Stazione Appaltante. [II] Sull'effetto retroattivo o meno della risoluzione contrattuale. [LL] Sul danno risarcibile in caso di risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante: lucro cessante. [MM] Sulla quantificazione del danno per lucro cessante in caso di illegittima risoluzione unilaterale del contratto da parte della Stazione Appaltante. [NN] Sui possibilità per il giudicante di liquidare un danno maggiore di quello richiesto dall'Appaltatore, laddove nelle conclusioni venga usata la formula "ovvero la somma maggiore o minore ritenuta dovuta". [OO] Sulla sussistenza o meno dell’onere di formulare riserve nel caso di doglianze dirette ad ottenere la risoluzione del contratto per colpa della Pubblica Amministrazione e la condanna di quest’ultima al risarcimento dei conseguenti danni. [PP] Sugli orientamenti giurisprudenziali in merito al calcolo del danno dovuto all'appaltatore in ragione dell'effetto retroattivo della risoluzione contrattuale, in particolare per quanto attiene le opere già eseguite (prezzo di mercato o valore contrattuale?). [QQ] Sugli effetti prodotti dalla risoluzione del contratto e sulla accoglibilità o meno delle riserve formulate dall'Appaltatore in caso di dichiarata risoluzione del contratto per responsabilità della Stazione Appaltante. [RR] Sugli interessi dovuti sulle somme liquidate a titolo risarcitorio, conseguenti all'illegittima risoluzione del contratto da parte della Stazione Appaltante e sulla spettanza o meno della rivalutazione monetaria. [SS] Sulla decorrenza degli interessi legali. [TT] Sulla spettanza o meno degli interessi anatocistici. [UU] Sulla spettanza o meno di interessi e rivalutazione monetaria sui mancati pagamenti, sui crediti per i beni esistenti in cantiere e sul mancato guadagno. [VV] Sulla rilevanza del collaudo al fine di poter qualificare il credito dell'appaltatore come certo, liquido ed esigibile
Lodo Arbitrale, 17 dicembre 2015
[A] Sulla sorte del contratto di affitto di ramo d'azienda in caso di fallimento dell'Impresa e sulla legittimazione del cessionario a prendere parte al giudizio arbitrale. [B] Sugli effetti prodotti dalla risoluzione del contratto da parte della Stazione Appaltante ai sensi dell'art. 136 del D.lgs. n. 163/2006 sulle reciproche domande di risoluzione per inadempimento e sulle conseguenti domande risarcitorie. [C] Sulla responsabilità contrattuale e/o precontrattuale della Stazione Appaltante per i danni prodotti all'Impresa a causa del rallentamento dei lavori addebitabile a responsabilità del committente. [D] Sul danno risarcibile all'impresa per lucro cessante e danno emergente in caso di rallentamento dei lavori
T.A.R. Lazio - Roma, sez. III, 12 settembre 2016
Sui presupposti per l'iscrizione nel casellario informatico dell'ANAC dell'Appaltatore nell'ipotesi di risoluzione del contratto per inadempimento di quest'ultimo
Lodo Arbitrale, 25 maggio 2015
[A] Sugli effetti processuali della notifica eseguita ad una Pubblica Amministrazione presso una sede o un ufficio diversi dall'effettivo destinatario. [B] Sul riconoscimento o meno del risarcimento di tutti gli importi che l'Impresa ha dovuto corrispondere in conseguenza delle sentenze e degli atti di precetto per il risarcimento dei danni per occupazioni illegittime divenute occupazioni usurpative a seguito della irreversibile trasformazione delle aree. [C] Sulle modalità scioglimento del rapporto contrattuale, pregi e difetti delle varie soluzioni: in particolare sulla possibilità o meno di dichiarare risolto il contratto per inadempimento nel caso di avvenuta ultimazione dei lavori e avvenuto collaudo. [D] Sulla natura della responsabilità dell'amministrazione per atti amministrativi dichiarati illegittimi
Lodo Arbitrale, 24 ottobre 2014
[A] Sugli effetti del mancato pagamento dell'acconto richiesto dal collegio arbitrale. [B] Sulla giurisdizione a decidere sulla domanda di risoluzione del contratto e sulla contrapposta risoluzione disposta dalla Stazione Appaltante ai sensi dell'art. 136 del Codice. [C] Sulle valutazione che il giudicante deve svolgere per valutare l'importanza dell'inadempimento in caso di reciproche domande di risoluzione. [D] Sulle ipotesi di legittimità della consegna frazionata. [E] Sull'obbligo per la Stazione Appaltante di assicurare la piena disponibilità delle aree sin dalla fase antecedente l’indizione della gara e sul generale obbligo di cooperazione dato dagli artt. 1175, 1206, 1375 c.c.. [F] Sull'obbligo per la Stazione Appaltante di restituzione delle garanzie nel caso di mancata esecuzione del collaudo nei termini di legge. [G] Sull'entità del risarcimento dovuto all'impresa per i lavori non eseguiti nel caso venga dichiarata la risoluzione del contratto per responsabilità della Stazione Appaltante. [H] Sugli effetti prodotti dalla risoluzione del contratto riguardo all'importo dovuto all'appaltatore per i lavori già eseguiti. [I] Sulla risarcibilità o meno del danno curriculare lamentato dall'Impresa per la risoluzione anticipata del contratto causata dall'inadempimento della Stazione Appaltante e sulla sua quantificazione. [L] Sulla rilevanza o meno della tempestività delle riserve in caso di risoluzione del contratto. [M] Sulla quantificazione dei danni derivanti da anomalo andamento dei lavori dovuto a responsabilità della Stazione Appaltante e sulle differenze con i danni risarcibili per illegittima sospensione dei lavori: spese generali. [N] Sul risarcimento di interessi e rivalutazione monetaria. [O] Sul pubblico interesse, quale causa legittimante di una sospensione dei lavori. [P] Sui danni risarcibili in caso di accertata illegittimità della sospensione dei lavori disposta dalla Stazione Appaltante: le spese generali
Lodo Arbitrale, 23 maggio 2014
[A] Sulla competenza a decidere del Collegio Arbitrale nel caso di intervenuta risoluzione del contratto per inadempimento alla diffida ai sensi dell'art. 1454 cod. civ.. [B] Sulla necessità o meno di valutare la gravità dell'inadempimento in caso di diffida ex art. 1454 cod. civ. e sugli effetti della declaratoria di risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante in particolare sulla valutazione della tempestività delle riserve. [C] Sugli effetti della mancata predisposizione da parte della Stazione Appaltante di un progetto "cantierabile". [D] Sulla sussistenza o meno dell'onere di iscrivere riserva nel verbale di consegna lavori per contestare eventuali mancanze del progetto. [E] Sui presupposti per la risoluzione del contratto da parte della stazione appaltante ai sensi dell'art. 136 del codice dei contratti pubblici e sulla possibilità del collegio arbitrale di disapplicare il provvedimento di risoluzione reso in modo illegittimo dalla Stazione Appaltante. [F] Sui danni risarcibili in caso di risoluzione del contratto per responsabilità della Stazione Appaltante: il mancato guadagno. [G] Segue: le spese generali. [H] Segue: sulla quantificazione delle spese generali. [I] Segue: improduttivo vincolo dei macchinari e spese generali variabili. [L] Segue: spese generali variabili. [M] Segue: oneri per improduttivo vincolo dei macchinari, onere della prova e comportamento dell'appaltatore. [N] Segue: mancato utile, prova e quantificazione. [O] Segue: interessi e rivalutazione monetaria
Lodo Arbitrale, 24 marzo 2014
[A] Sulla validità ed efficacia della clausola compromissoria contenente il mero richiamo agli artt. 240 e 241 del Codice. [B] Sulle valutazione da affrontare al fine di decidere sulle reciproche domande di risoluzione per inadempimento avanzate dalle parti ai sensi degli artt. 133 e 136 del Codice e sulla possibilità di risolvere il contratto per mutuo dissenso ex art. 1453, comma 2, e 1458 cod. civ.. [C] Sui limiti e sui presupposti all'esercizio dell'eccezione di inadempimento, di cui all'art. 1460 cod. civ., da parte dell'Impresa. [D] Sul dovere di cooperazione posto a carico della Stazione Appaltante e sul suo contenuto. [E] Sulle caratteristiche proprie del progetto esecutivo e sulle responsabilità della Stazione Appaltante in caso di presenza di sottoservizi non segnalati. [F] Sul danno risarcibile all'Impresa in caso di anomalo andamento dei lavori per causa riconducibile alla Stazione Appaltante: spese generali. [G] Segue: sulla quantificazione del pregiudizio per spese generali. [H] Segue: improduttivo immobilizzo di macchinari e attrezzature. [I] Segue: mancato utile. [L] Segue: interessi e rivalutazione monetaria
Lodo Arbitrale, 29 gennaio 2014
[A] Sui limiti alla procedibilità dell'azione dati dalla necessità di attivare il procedimento di accordo bonario ex art. 240 d.lgs. n. 163/2006. [B] Sulla possibilità o meno di procedere alla contemporanea approvazione dei tre livelli di progettazione (preliminare, definitivo ed esecutivo). [C] Sulla possibilità per il Collegio di respingere le reciproche domande di risoluzione per inadempimento e di dichiarare risolto il contratto per mutuo dissenso ex art. 1372 c.c.
Lodo Arbitrale, 27 gennaio 2014
[A] Sulla ammissibilità della eccezione di compensazione avanzata in via riconvenzionale dalla Stazione Appaltante nei confronti del Fallimento. [B] Sulla natura vincolata o meno del procedimento di risoluzione del contratto d'appalto disciplinato dagli artt. 135 e 136 del D.Lgs. n. 163/2006. [C] Sulla possibilità o meno che il danno all'immagine possa ritenersi in re ipsa
Cassazione Civile, Sez. I, Sent. 21 giugno 2013
[A]Sugli effetti prodotti dalla risoluzione del contratto d'appalto per grave inadempimento di una delle parti. [B] Sulla qualificazione degli importi chiesti dall'appaltatore per le opere già eseguite in caso di risoluzione del contratto per inadempimento
Lodo Arbitrale, 25 giugno 2013
[A] Sulla possibilità o meno che i ritardati pagamenti da parte della Stazione Appaltante dovuti a ritardi dell'Ente finanziatore possano costituire grave inadempimento e giustificare la risoluzione del contratto d'appalto in danno della Stazione Appaltante. [B] Sulla configurabilità o meno di una ipotesi di litispendenza tra i giudizi monitori avviati dall'Impresa per riscuotere i crediti derivanti dall'appalto ed il giudizio arbitrale avviato dall'Impresa per la risoluzione del contratto in danno. [C] Sul calcolo del danno risarcibile all'Impresa per i lavori non eseguiti nel caso di risoluzione del contratto per grave inadempimento della Stazione Appaltante. [D] Sul calcolo di interessi e rivalutazione monetaria sulla somma liquidata all'Impresa a titolo di risarcimento del danno derivante dalla risoluzione del contratto per colpa della Stazione Appaltante. [E] Sul calcolo di interessi e rivalutazione monetaria sulle somme liquidate all'Impresa a titolo di corrispettivi. [F] Sulle modalità di calcolo e sui principi applicabili alla liquidazione di interessi e rivalutazione monetaria sulle somme liquidate all'Impresa a titolo di risarcimento del danno in generale
Cassazione Civile, Sez. I., 26 luglio 2012
[A] Sulle valutazioni che il Collegio deve svolgere al fine di valutare la fondatezza della domanda di risoluzione del contratto per grave inadempimento di una delle parti del contratto d'appalto. [B] Sulla possibilità o meno per l'Impresa di richiedere il risarcimento dei danni per anomalo andamento dei lavori laddove abbia previamente accettato la consegna irregolare e frazionata. [C] Sulla possibilità o meno per l'appaltatore di richiedere il risarcimento del danno laddove di fronte alla inadempienza della controparte, anziché ricorrere alla domanda di risoluzione (o all'eccezione di inadempimento) ovvero iscrivere riserva, preferisca dare comunque esecuzione al contratto
Lodo Arbitrale, 23 maggio 2013
[A] Sulla competenza del Collegio Arbitrale a decidere sulle domande ex art. 2043 e 2041 c.c. e sui criteri interpretativi della clausola compromissoria contenuta nel contratto d'appalto. [B] Sulle pretese dell'appaltatore soggette all'onere di iscrizione di tempestiva riserva. [C] Sulla subordinazione o meno al regime delle riserve della domanda dell'Appaltatore finalizzata ad ottenere la risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante. [D] Sulle verifiche che il Collegio deve svolgere per valutare la legittimità o meno del provvedimento di risoluzione del contratto per inadempimento disposto dalla Stazione Appaltante. [E] Sulla sorte del contratto nel caso di reciproca domanda di risoluzione per inadempimento proposta da entrambe le parti nell'ipotesi in cui non siano ravvisati gli estremi del grave inadempimento per nessuna delle due
Lodo Arbitrale, 17 maggio 2013
[A] Sulla natura pubblicistica o privatistica del provvedimento di risoluzione del contratto emesso dalla Stazione Appaltante e sulla competenza del Collegio arbitrale a pronunciarsi su tale risoluzione. [B] Sulla fondatezza o meno della domanda dell'appaltatore finalizzata ad ottenere l'annullamento del contratto per errore, in ragione della mancanza dell'Elenco Prezzi al momento della formulazione dell'offerta. [C] Sull'onere di iscrizione di tempestiva riserva nel caso di sospensione illegittima dei lavori, ovvero anomalo andamento degli stessi. [D] Sulla giurisdizione del Giudice Ordinario ovvero del Giudice Amministrativo riguardo all'accertamento della legittimità della risoluzione contrattuale per inadempimento disposta dalla Stazione Appaltante ai sensi dell'art. 136 d.lgs. n. 163 del 2006. [E] Sulla possibilità o meno da parte del Collegio di dichiarare la risoluzione del contratto per mutuo dissenso in caso di reciproca domanda di risoluzione per inadempimento, laddove non fossero riscontrabili i gravi motivi di cui all'art. 1453 e ss. c.c.. [F] Sulla efficacia retroattiva o meno della risoluzione per mutuo dissenso
Tribunale di Prato, 8 ottobre 2013
[A] Sulle modalità e sui tempi per l'iscrizione delle riserve da parte dell'Appaltatore e sui documenti idonei all'iscrizione stessa. [B] Sulle pretese dell'Appaltatore soggette all'onere di iscrizione di tempestiva riserva. [C] Sulla giurisdizione del giudice ordinario in merito alla domanda di accertamento della illegittimità della risoluzione del contratto d'appalto disposta dalla Stazione Appaltante
Cassazione Civile, Sez. I., 7 giugno 2012
[A] Sulla legittimità o meno della risoluzione disposta dalla Stazione Appaltante in ragione della accertata inosservazna del termine fissato per la conclusione dei lavori. [B] Sulla possibilità o meno che il ritardo nella consegna dei lavori per fatto imputabile all'Amministrazione comporti l'automatico differimento del termine per l'ultimazione dell'opera. [C] Sugli interessi applicabili alle somme liquidate a titolo di corrispettivo dell'appalto
Lodo Arbitrale, 12 marzo 2013
[A] Sulle verifiche necessarie per la decisione della domanda di risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante avanzata dall'Impresa e sulla valutazione della "gravità" dell'inadempimento. [B] Sulla possibilità o meno che la violazione del dovere di cooperazione da parte della Stazione Appaltante possa costituire grave inadempimento idoneo a giustificare la risoluzione in danno del contratto, ai sensi dell'art. 1453 cod. civ.. [C] Sull'effetto della pronunciata risoluzione parziale sulle riserve e sulla conseguente necessità o meno di valutare la tempestività o meno delle stesse. [D] Sulla possibilità o meno che, a seguito della risoluzione del contratto per grave inadempimento della Stazione Appaltante, all'Appaltatore spetti il diritto al pagamento dei lavori eseguiti ai prezzi attuali di mercato. [E] Sulla spettanza o meno all'Appaltatore del 10% sui lavori non eseguiti in caso di risoluzione del contratto per grave inadempimento della Stazione Appaltante e sulla decorrenza degli interessi. [F] Sulle valutazioni necessarie nel caso di reciproca domanda di risoluzione del contratto per inadempimento. [G] Sulle ipotesi in cui si può configurare la nullità parziale ex artt. 1346 e 1418 c.c. del contratto per impossibilità dell'oggetto
Cassazione Civile, sez. I, 11 maggio 2012
[A] Sulla possibilità o meno di assimilare all'ipotesi dell'integrale esecuzione dell'opera appaltata quella della risoluzione anticipata per fatto e colpa dell'appaltatore al fine di applicare l'art. 5 della L. n. 741 del 1981, relativo all'automatico venire meno della garanzia in caso di ritardato collaudo delle opere da parte della Stazione Appaltante. [B] Sulle ipotesi in cui il ritardato collaudo può essere imputabile a responsabilità dell'Appaltatore
Lodo Arbitrale, 2 gennaio 2013
[A] Sul giudizio di comparazione che il Collegio deve svolgere nel caso di reciproca domanda di risoluzione per inadempimento e sulla possibilità di addebitare ad entrambe le parti la risoluzione. [B] Sulla valutazione della gravità dell'inadempimento ai fini della pronuncia di risoluzione del contratto e sulla decisione da assumere da parte del Collegio nel caso in cui non sia configurabile a carico di nessuna delle parti un inadempimento "di non scarsa importanza". [C] Sulla applicabilità o meno degli interessi moratori ex d.lgs. n. 231/2002 sulle somme liquidate a titolo di risarcimento a seguito della dichiarazione di risoluzione del contratto
Lodo Arbitrale, 20 dicembre 2012
[A] Sulla giurisdizione del Collegio Arbitrale a decidere sulla domanda volta a contestare il provvedimento di risoluzione unilaterale del contratto d'appalto resa dalla Stazione Appaltante ai sensi dell'art. 136 del Codice dei Contratti pubblici. [B] Sulla natura dell'alea ricadente sull'Appaltatore nei contratti in cui è previsto un corrispettivo "a corpo" e sugli eventi che possono giustificare un aumento del prezzo originariamente pattuito. [C] Sulla facoltà della Stazione Appaltante di adottare varianti in corso d'opera prevista dall'art. 132 del d.lgs. n. 163 del 2006. [D] Sulle ipotesi in cui l'adozione di varianti costituisce un obbligo per la stazione appaltante nel rispetto dei principi di correttezza, buona fede e collaborazione. [E] Sugli orientamenti dell'Autorità di Vigilanza in merito alle ipotesi in cui la inadeguata valutazione dello stato di fatto può costituire errore di progettazione. [F] Sulla valenza delle dichiarazioni rese dall'Appaltatore in sede di gara (art. 71 d.P.R. n. 554/1999), nonché al momento della consegna lavori (art. 131 d.P.R. n. 554/1999), per omissioni progettuali rilevabili con l'effettuazione di sondaggi o scavi. [G] Sulla liceità o meno della sospensione dei lavori disposta unilateralmente dall'Impresa, in ragione della violazione degli obblighi di collaborazione da parte della Stazione Appaltante. [H] Sulla risarcibilità delle spese generali variabili in caso di anomalo andamento dei lavori. [I] Sulla risarcibilità del lucro cessante per le ipotesi di illegittima interruzione del rapporto contrattuale per colpa del committente e sulla misura del risarcimento
Lodo Arbitrale, 11 dicembre 2012
[A] Sulla nullità o meno della clausola compromissoria non sottoposta a specifica approvazione per iscritto a norma dell'art. 1341 cod. civ.. [B] Sulle valutazioni svolte dal Collegio in caso di reciproca domanda di risoluzione per inadempimento e sulla verifica della natura dell'inadempimento al fine di valutare se possa considerarsi di non scarsa importanza. [C] Sulla giurisdizione del Collegio arbitrale a valutare la legittimità del provvedimento di risoluzione in danno adottato dalla Stazione Appaltante per grave inadempimento dell'Appaltatore. [D] Sulla possibilità o meno che la presenza di interferenze per sottoservizi non indicati in progetto sia per sé suscettibile di integrare gli estremi del grave inadempimento della Stazione Appaltante. [E] Sui presupposti affinché il ritardo nel pagamento delle somme dovute a titolo di acconto legittimi l'appaltatore ad avvalersi dell'eccezione di inadempimento ex art. 1460 c.c. e a rifiutare la prosecuzione dei lavori. [F] Sugli effetti prodotti tra le parti dalla pronuncia di risoluzione del contratto per inadempimento, ai sensi dell'art. 1458 c.c.. [G] Sulla applicabilità o meno della rivalutazione monetaria sulle somme oggetto di restituzione a seguito della dichiarata risoluzione del contratto per inadempimento. [H] Sul danno risarcibile in caso di risoluzione per inadempimento: mancato utile. [I] Sulle caratteristiche e sui limiti per valutare la legittimità o meno delle sospensioni disposte dalla Stazione Appaltante. [L] Sulla tempestività e sulle modalità di iscrizione delle riserve iscritte dall'Impresa per contestare la legittimità della sospensione dei lavori disposta dalla Stazione Appaltante e le altre ipotesi di c.d. "fatti continuativi". [M] Sulla necessità o meno di verificare la tempestività delle riserve laddove venga pronunciata la risoluzione del contratto per colpa della Stazione Appaltante e sulla necessità o meno di iscrivere tempestiva riserva in merito alle pretese dirette ad ottenere la risoluzione del contratto. [N] Sulla legittimità o meno della sospensione dei lavori disposta dalla Stazione Appaltante in ragione della necessità di rimuovere una cabina ENEL non indicata negli elaborati del progetto appaltato. [O] Sulla possibilità o meno che la dichiarazione con cui l'imprenditore dà atto di essersi recato sul luogo dei previsti lavori e di aver preso conoscenza delle condizioni possa impedire future contestazioni in merito a pregiudizi subiti in conseguenza della necessità di rimuovere ostacoli che impediscano il corretto svolgimento dei lavori. [P] Sul diritto dell'appaltatrice ad ottenere il prolungamento del termine dei lavori nel caso di anomalo andamento dovuto a colpa della Stazione Appaltante. [Q] Sulla natura dei danni risarcibili all'impresa in caso di illegittima sospensione dei lavori. [R] Segue: Spese Generali. [S] Segue: improduttivo ammortamento del personale, dei macchinari e delle attrezzature. [T] Segue: sulla risarcibilità o meno del mancato ammortamento dei macchinari gommati. [U] Segue: mancato utile. [V] Sulla riconoscibilità o meno della domanda di adeguamento prezzi contrattuali nel caso di accoglimento della domanda di risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante. [Z] Sulla spettanza o meno di interessi e rivalutazione monetaria sulle somme liquidate all'impresa a seguito di pronuncia di risoluzione del contratto per colpa della Stazione Appaltante
Lodo Arbitrale, 27 settembre 2012
[A] Sulla forma eventualmente necessaria per la preventiva contestazione degli inadempimenti contrattuali all'appaltatore ai fini della risoluzione dell'appalto. [B] Sulle valutazioni svolte dal Collegio nel caso di domandata illegittimità del provvedimento di risoluzione assunto dalla Stazione Appaltante e sulla possibilità o meno che il provvedimento venga convertito in rescissione d'ufficio in caso di accertata responsabilità prevalente della S.A.. [C] Sulla possibilità o meno che la perizia di variante predisposta dalla Stazione Appaltante per sanare la mancanza di un ordine scritto del direttore dei lavori sia idonea a escludere che l'irregolarità medesima sia stata la causa di vicende ulteriori riguardanti l'appalto. [D] Sulle contestazioni per le quali opera il regime delle riserve, sulle modalità di iscrizione, precisazione e conferma delle riserve e sulle contestazioni per le quali non vige il regime delle riserve. [E] Sulla risarcibilità del danno all'immagine vantato dalla Stazione Appaltante in ragione degli inadempimenti dell'Appaltatore
Lodo Arbitrale, 31 luglio 2012
[A] Sul termine decadenziale di 150 giorni dal collaudo dell'opera per l'avvio del giudizio arbitrale previsto dal d.m. 145/2000 e sulla natura abrogatrice o meno dell'art. 31bis l. 109/94, introdotto dalla l. 166/2002 (c.d. merloni ter). [B] Sugli effetti prodotti nella regolazione del rapporto tra le parti della dichiarazione di risoluzione del contratto. [C] Sulla possibilità o meno che il valore di mercato sulla cui base valutare la reintegrazione patrimoniale delle parti a seguito della dichiarata risoluzione del contratto corrisponda al prezzo concordato nel contratto dichiarato risolto. [D] Sugli interessi dovuti sulle somme liquidate all'Appaltatore a titolo di reintegrazione patrimoniale a seguito della dichiarazione di risoluzione del contratto. [E] Sulla spettanza o meno della rivalutazione monetaria sulle somme liquidate all'Appaltatore a titolo di reintegrazione patrimoniale a seguito della dichiarazione di risoluzione del contratto
Lodo Arbitrale, 13 luglio 2012
[A] Sugli accertamenti dovuti dal Collegio arbitrale nell'ipotesi di reciproche domande di risoluzione del contratto per grave inadempimento. [B] Sulle valutazioni che il Collegio deve svolgere in merito alla applicazione delle penali per ritardo dell'Appaltatore. [C] Sul regime delle preclusioni processuali nel procedimento arbitrale e sulla possibilità che il consulente nominato valuti documenti prodotti solo in sede di CTU
Lodo Arbitrale, 28 giugno 2012
Sulla possibilità o meno che la delibera di risoluzione del contratto resa dalla Stazione Appaltante possa configurare recesso unilaterale dal contratto, in caso di dichiarata illegittimità della stessa, e sulla quantificazione del danno da recesso subito dall'appaltatore
Lodo Arbitrale, 28 giugno 2012
[A] Sulla operatività o meno del termine decadenziale di sessanta giorni dalla comunicazione della risoluzione, previsto dall'art. 46 del d.P.R. n. 1063/1962, anche alla facoltà di contestare la risoluzione disposta dalla Stazione appaltante. [B] Sulla decorrenza del termine decadenziale previsto dall'art. 46 del d.P.R. n. 1063/1962 e sulla necessità o meno della notificazione a mezzo del pubblico ufficiale della copia integrale ed autentica dell'atto. [C] Sulla possibilità o meno che la domanda produca effetti decadenziali quando la decisione dell'amministrazione sia adottata prima l'approvazione del collaudo. [D] Sulla possibilità o meno che la domanda proposta davanti al giudice ordinario (privo di giurisdizione) possa considerarsi idonea ad evitare la decadenza di cui all'art. 46 del d.P.R. n. 1063/1962. [E] Sulla idoneità dell'atto risolutorio adottato ai sensi dell'art. 119, d.p.r. n. 554/1999 dalla Stazione Appaltante a determinare il fatto storico dell'interruzione del rapporto contrattuale, a prescindere dalla circostanza che ne venga in seguito accertata giudizialmente l'illegittimità e sulla residua tutela per l'Appaltatore. [F] Sul risarcimento del danno dovuto all'Impresa in caso di dichiarata illegittima risoluzione del contratto da parte della Stazione Appaltante: il mancato utile. [G] Segue: le immobilizzazioni di cantiere. [H] Segue: la perdita di chance. [I] Segue: il danno curriculare, morale e all'immagine. [L] Sulla fondatezza o meno della domanda di disapplicazione della penale per il ritardo nell'esecuzione delle opere nell'ipotesi in cui venga accertata la illegittima risoluzione del contratto da parte della Stazione Appaltante. [M] Sulla tardività della riserva iscritta dall'impresa in relazione ai danni subiti in conseguenza dei c.d. "fatti continuativi"
Lodo Arbitrale, 28 giugno 2012
[A] Sugli effetti prodotti in merito alla successione nel contratto dai seguenti eventi: fusioni societarie, incorporazioni, trasformazioni e cessioni d'azienda. [B] Sulla legittimazione processuale delle mandanti di ATI ad intervenire nel giudizio arbitrale. [C] Sul diritto di recesso della Stazione Appaltante dal contratto stipulato con l'appaltatore e sulla possibilità o meno che il recesso sia dichiarato per fatti concludenti. [D] Sulle valutazioni del Collegio in caso di reciproca domanda di risoluzione per inadempimento e sugli effetti della risoluzione per mutuo dissenso
Lodo Arbitrale, 25 giugno 2012
[A] Sugli effetti prodotti dall'annullamento in autotutela, ovvero anche in sede giurisdizionale, del provvedimento di aggiudicazione sul conseguente contratto stipulato tra Stazione Appaltante e Impresa. [B] Sulla autonomia della clausola compromissoria rispetto al contratto cui accede e sugli effetti prodotti dalla nullità o inefficacia, originaria o sopravvenuta del negozio stesso. [C] Sulle valutazioni che il Collegio arbitrale deve svolgere al fine di valutare la gravità dell'inadempimento per pronunciarsi sulla reciproca domanda di risoluzione del contratto d'appalto. [D] Sulla possibilità o meno per il Collegio di pronunciare la risoluzione per mutuo consenso ex art. 1372 c.c. qualora tutte le parti di un contratto ne invocano la risoluzione ma non riscontri i requisiti di cui agli artt. 1453 e ss c.c.. [E] Sugli effetti diversi prodotti dallo scioglimento del contratto d'appalto per mutuo dissenso rispetto alla risoluzione per grave inadempimento. [F] Sulle ipotesi in cui un atto stragiudiziale trasmesso alla Stazione Appaltante può essere ritenuto idoneo a costituire valida iscrizione di riserva
Lodo Arbitrale, 21 giugno 2012
[A] Sulla risoluzione di diritto del contratto di appalto nel caso di omessa risposta da parte della Stazione Appaltante alla formale diffida ad adempiere trasmessa dall'Impresa ai sensi dell'art. 1454 cod. civ.. [B] Sulla natura dell'inadempimento della Stazione Appaltante che ha fornito un progetto esecutivo incompleto e non immediatamente cantierabile, nonché sulla rilevanza ai fini della risoluzione del contratto per inadempimento. [C] Sul risarcimento del danno per maggiori oneri da sottoproduzione patiti dall'Appaltatore in conseguenza dell'anomalo andamento dei lavori: spese generali. [D] Segue: mancato utile. [E] Segue: ritardata percezione dell'utile. [F] Segue: protratto vincolo di macchinari ed attrezzature. [G] Segue: maggiori oneri per il personale. [H] Segue: rivalutazione e interessi. [I] Sul diritto dell'Impresa al pagamento dei lavori eseguiti con applicazione dei prezzi di mercato nel caso in cui venga dichiarata la risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante. [L] Sugli effetti della risoluzione del contratto per grave inadempimento della Stazione Appaltante e sulle modalità di calcolo dei prezzi di mercato per la valutazione dei lavori eseguiti. [M] Sul diritto o meno dell'Impresa ad ottenere il decimo dei lavori non eseguiti in caso di dichiarata risoluzione del contratto per grave inadempimento della Stazione Appaltante
Lodo Arbitrale, 26 aprile 2012
[A] Sulla fondatezza della eccezione di incompetenza arbitrale nel caso di nomina dell'arbitro da parte di chi solleva l'eccezione. [B] Sulla competenza o meno del Collegio Arbitrale a decidere delle domande riconvenzionali avanzate dalla Stazione Appaltante nei confronti dell'Appaltatore in stato di insolvenza ammesso a procedura di Amministrazione Straordinaria. [C] Sulla qualificazione e sulla fondatezza della domanda finalizzata ad ottenere il risarcimento dei maggiori oneri sostenuti per l'incremento del costo del petrolio a causa della maggior durata dell'appalto. [D] Sulla legittimità o meno della sospensione dei lavori dovuta a problemi derivanti da caratteristiche geognostiche del suolo su cui l'opera deve sorgere, laddove il progetto esecutivo sia realizzato dall'impresa. [E] Sulla configurabilità o meno di un obbligo in capo all'appaltatore di effettuare una indagine sulla natura e consistenza del suolo edificatorio. [F] Sulla sussistenza o meno di un onere in capo alla Stazione Appaltante di elaborazione di varianti in corso d'opera. [G] Sulla validità o meno dell'atto di risoluzione assunto dalla Stazione Appaltante nei confronti dell'Appaltatrice per la quale sia già stato dichiarato lo stato di insolvenza prodromico alla ammissione alla procedura di Amministrazione Straordinaria. [H] Sulla prova dei fatti non oggetto di specifica contestazione, a seguito della modifica normativa apportata dalla L. n. 69 del 2009 al testo dell'art. 115 cod. proc. civ. in materia di disponibilità delle prove. [I] Sulla liquidazione di interessi e maggior danno ex art. 1224, comma 2 c.p.c. sulle somme liquidate a titolo di mancato pagamento di lavori
Lodo Arbitrale, 31 maggio 2011
[A] Sulla forma necessaria a rendere efficace la declinatoria di arbitrato svolta dalla Stazione Appaltante convenuta nel giudizio arbitrale e sulla sufficienza o meno della eccezione contenuta nella memoria di costituzione a firma dell’avvocato. [B] Sui presupposti necessari alla legittima risoluzione del contratto da parte della Stazione Appaltante. [C] Sulla idoneità o meno della violazione della disciplina sui subappalti e sulle subforniture a costituire di per sé motivo di risoluzione del contratto d’appalto. [D] Sulla applicabilità o meno della rivalutazione monetaria sulle somme liquidate dal collegio per le varie voci di risarcimento riconosciute all’Impresa
Lodo Arbitrale, 25 ottobre 2010
[A] Sugli effetti prodotti sulla validità della clausola compromissoria dalla risoluzione del contratto d’appalto intervenuta nel corso dell’esecuzione dello stesso. [B] Sulle modalità applicative della risoluzione del contratto d’appalto prevista dall’art. 119 del D.p.r. n. 554/1999, in caso di applicazione di penali superiori al 10% del valore del contratto
Lodo Arbitrale, 6 maggio 2010
[A] Sulla applicabilità o meno della normativa in materia di procedure ad evidenza pubblica ai comportamenti ricollegabili all’illecito contrattuale della Pubblica Amministrazione. [B] Sul quantum del risarcimento spettante all’appaltatore nel caso di risoluzione del contratto per colpa della Pubblica Amministrazione accertata a seguito di arbitrato. [C] Sul quantum del risarcimento spettante all’appaltatore per le attività prestate ex art. 1227 c.c. dopo l’intervenuta risoluzione del contratto con la Pubblica Amministrazione
Lodo Arbitrale, 18 aprile 2011
[A] Sugli elementi da prendere in considerazione per qualificare l’arbitrato come rituale ovvero irrituale [B] Sull’interpretazione della clausola compromissoria volta a stabilire il carattere dell’arbitrato [C] Sugli effetti sulla validità della clausola arbitrale, del successivo annullamento, in via di autotutela, del provvedimento di approvazione del contratto contenente la clausola stessa [D] Incidenza o meno sulla validità ed efficacia del contratto privatistico del mancato formale impegno di spesa da parte dell’Ente pubblico contraente nella delibera di autorizzazione a contrarre [E] Sugli effetti che il mancato espletamento di una procedura selettiva per la scelta del contraente produce sul contratto successivamente stipulato [F] Sulla configurabilità o meno di una responsabilità precontrattuale in capo all’Ente che abbia stipulato il contratto senza procedure ad evidenza pubblica [G] Sulla configurabilità o meno di una responsabilità precontrattuale in capo all’Ente in caso di rottura ingiustificata delle trattative per la conclusione di un contratto e in ipotesi di revoca dell'aggiudicazione provvisoria [H] Sulla quantificazione del danno da «perdita di chance» e sui presupposti necessari al suo riconoscimento [I] Sulla possibilità o meno di configurare il danno da «perdita di chance» nell’ipotesi in cui la società non riesca a dimostrare che in assenza delle illegittimità riscontrate si sarebbe aggiudicata altre gare [L] Sulla quantificazione del c.d. «danno curriculare» e sugli elementi che lo compongono [M] Sulla tipologia di danno risarcibile per «responsabilità precontrattuale della Pubblica Amministrazione»
T.A.R. Abruzzo Pescara, Sezione I, 22 aprile 2011
[A] Sulla legittimità o meno della risoluzione di un contratto in corso di esecuzione, ai sensi dell'art. 23-bis della l. 133 del 2008, nel caso venga riscontrata la mancata conformità ai principi europei, della gara a suo tempo indetta [B] Sulla legittimità o meno della clausola di bando che preveda l’attribuzione di titoli preferenziali alle imprese concorrenti operanti nella Regione
Lodo Arbitrale, 18 dicembre 2009
[A] Sul termine di durata della sospensione lavori illegittima oltrepassato il quale l’appaltatore può domandare la risoluzione del contratto. [B] Sul potere dell'appaltatore di invocare la risoluzione contrattuale e sulla sussistenza o meno di un onere di riserva al riguardo. [C] Sul risarcimento del danno da mancata percezione dell’utile in caso di risoluzione contrattuale per colpa della committente. [D] Sulla risoluzione contrattuale e sul diritto dell’impresa a vedersi riconoscere il valore venale delle opere realizzate. [E] Sul momento in cui sorge l’onere della riserva per danni da fatti continuativi. [F] Sui casi in cui è ammesso iscrivere riserva in un atto diverso dal registro di contabilità. [G] Per effetto della risoluzione del contratto, va esclusa in radice qualsivoglia decadenza da mancata iscrizione delle riserve
Corte d’Appello di Firenze, Sezione II, 19 luglio 2010
[A] Sulla legittimazione o meno del dirigente che riveste anche il ruolo di responsabile del procedimento di dichiarare l’intervenuta risoluzione del contratto d’appalto. [B] Sulla possibilità o meno di applicare l’art. 119 del D.P.R. 554 del 1999 (oggi art. 136 del D.lgs 163 del 2006) nel caso in cui l’inadempimento dell’appaltatore riguardi la fase di consegna dei lavori e non la successiva esecuzione dell’appalto. [C] Sulla risoluzione contrattuale senza che sia stato seguito il procedimento previsto dall’art. 119 del D.P.R. 554 del 1999
Lodo Arbitrale, 31 luglio 2010
[A] Sulla frode grave negligenza o contravvenzione agli obblighi e alle condizioni stipulate l'Amministrazione committente che può conseguire la risoluzione del contratto di appalto. [B] La facoltà di recesso irreversibile dell'ente pubblico committente costituisce non già una ipotesi di recesso unilaterale dal contratto ma una forma di autotutela attribuita all'ente pubblico, il cui giudizio non è sindacabile dal giudice ordinario. [C] Nel caso in cui detta interferenza è nota fin dalla fase progettuale non è legittimo procedere con la sospensione dei lavori da parte della stazione appaltante. [D] Sulla clausola che sposti sull'Impresa appaltatrice la responsabilità della corretta redazione del progetto esecutivo
Lodo Arbitrale, 20 aprile 2010
[A] Sul diritto dell'impresa a vedersi liquidati tutti i lavori eseguiti valutati ai prezzi di mercato in caso di risoluzione del contratto per inadempimento del committente. [B] Il mancato utile quale conseguenza dell’anomalo andamento dei lavori può essere riconosciuto anche in assenza di specifica prova. [C] L'incidenza dei macchinari e delle attrezzature può essere riconosciuta nella misura prevista dal decreto del Ministro delle Finanze 29 ottobre 1974
Lodo Arbitrale, 8 aprile 2010
[A] Negli appalti di opere pubbliche la Stazione appaltante ha il dovere specifico di diligenza e puntualità nell’approntare una progettazione esaustiva. [B] Sulla differenza tra il risarcimento del danno cagionato all’impresa in caso di risoluzione contrattuale per inadempimento della stazione appaltante rispetto all’indennizzo per il recesso esercitato ai sensi dell’art. 122 del D.P.R. 554 del 1999. [C] Il risarcimento del danno per mancato utile derivante dall’andamento anomalo dei lavori non può essere riconosciuto in via presuntiva, ma richiede la prova rigorosa del danno patito
Lodo Arbitrale, 25 gennaio 2010
[A] Sulla possibilità o meno di qualificare come recesso la risoluzione contrattuale illegittimamente deliberata dalla committente. [B] Sul progetto lacunoso che necessità di varianti in sede esecutiva e sulla possibilità o meno di giustificare una risoluzione contrattuale da parte dell’impresa. [C] In caso di fallimento dell'appaltatore, è inammissibile la domanda riconvenzionale spiegata nel procedimento arbitrale dalla committente. [D] Sull’onere di iscrivere tempestiva riserva riguardo ai c.d. fatti continuativi
Lodo Arbitrale, 14 maggio 2010
[A] Sulla sospensione dei lavori disposta per carenza di fondi da parte della stazione appaltante. [B] L’onere della riserva non investe quelle pretese che toccano la sorte del contratto (risoluzione del contratto, nullità del medesimo). [C] Anche nel caso in cui la sospensione dei lavori sia legittima all’impresa può spettare il diritto all’equo compenso, secondo la disposizione di cui all’art. 1664, co. 2. del cod. civ.. [D] I criteri per il risarcimento del danno da illegittima sospensione lavori di cui alle lett. da a) a d) dell’art. 25 comma 2, d.m. 19 aprile 2000, n. 145, hanno una funzione di guida. [E] Sulla risoluzione contrattuale per colpa della stazione appaltante e sul risarcimento del danno per mancato utile dovuto all’impresa. [F] Sul comportamento che deve tenere l’impresa in caso di sospensione dei lavori illegittima la fine di ridurre il danno
Lodo Arbitrale, 29 aprile 2010
[A] Sul caso in cui i termini per la conclusione dell’accordo bonario scadano dopo la notifica della domanda di arbitrato ma prima della conclusione del procedimento arbitrale. [B] Prima della indizione della gara la stazione appaltante è tenuta a ad impiegare ogni cura volta ad eliminare il rischio di impedimenti alla realizzazione dell'opera come progettata. [C] Sulla dichiarazione ex. Art. 71 del D.P.R. 554 del 1999 resa dall’appaltatore, in sede di gara. [D] Sul caso in cui se in un momento successivo alla sottoscrizione dell'atto di sottomissione, e quindi nella concreta fase di esecuzione dei lavori, la variante progettuale introdotta dall'Amministrazione non si riveli idonea a consentire il regolare andamento dell'appalto. [E] Sull’art. 26 della Legge n. 109/1994 secondo il quale l’appaltatore può avvalersi della eccezione di inadempimento e sulle altre ipotesi di risoluzione contrattuale. [F] Sulla risoluzione contrattuale per mutuo dissenso. [G] Sulla la sospensione, ancorché di fatto, dei lavori per lunghi periodi di tempo per esigenze connesse all’approvazione di una variante. [G] Sul risarcimento del danno per mancato ammortamento dei macchinari e delle attrezzature stimabile in una media ponderale del 10% annuo
Lodo Arbitrale, 30 marzo 2010
[A] Sulle conseguenze della mancata esibizione da parte della p.a. del registro di contabilità dei lavori all’impresa. [B] Sulla richiesta di ristoro dei maggiori costi asseritamente sostenuti dall’impresa per l’utilizzo di un miniescavatore sottodimensionato. [C] Sulla richiesta di equo compenso avanzata dall’impresa che ha sottoscritto l’atto di sottomissione senza eccezioni. [D] Sulle reciproche azioni di risoluzione del contratto, fondate da ciascuna parte sull'inadempimento dell'altra rilevatosi insussistente in sede giudiziale
Lodo Arbitrale, 27 ottobre 2009
[A] Sui presupposti per la risoluzione contrattuale ai sensi dell’art. 119 del D.P.R. 554 del 1999, oggi art. 136 del codice dei contratti pubblici. [B] Per disporre la risoluzione per inadempimento per ritardo la stazione appaltante non può contestare all'appaltatore qualsiasi inadempimento ma solo quello che riveste il carattere della gravità, essendo evidente che non ogni ritardo impone o consente l'avvio della procedura. [C] Sull’onere di sottoscrivere con riserva il verbale di sospensione lavori e quello di ripresa
Lodo Arbitrale, 4 novembre 2009
[A] Sulla quantificazione del risarcimento del danno che spetta all’appaltatore in caso di risoluzione del contratto per colpa della stazione appaltante. [B] Sull’opzione concessa alle parti di sciogliere di comune accordo il contratto senza indennità in caso di sospensione dei lavori, ed il conseguente diritto dell'appaltatore al risarcimento dei danni solo nel caso in cui l'amministrazione si sia opposta a tale richiesta di scioglimento
Lodo Arbitrale, 5 febbraio 2009
[A] Sulle sorti della domanda di risoluzione proposta dall’impresa antecedentemente rispetto alla risoluzione disposta d'ufficio dal Comune per abbandono del cantiere. [B] Sui casi in cui l’appaltatore, oltre ad essere tenuto a segnalare le inadeguatezze progettuali, è obbligato ad astenersi dall'esecuzione del progetto ed a chiedere la risoluzione del contratto ed il risarcimento del danno. [C] Sul dovere di collaborazione che grava sulla stazione appaltante. [D] Sull’anomalo andamento dei lavori e sulla necessità di riconoscere la sola ritardata percezione dell’utile di impresa oppure anche la mancata percezione dello stesso. [E] Sulle tabelle per valutare la congruenza importo dei lavori - costo della manodopera utilizzate dalle Casse Edili. [F] Sul superamento del quinto del valore di gara per la singola categoria dei lavori e sulla possibilità o meno di riconoscere per ciò solo l'equo compenso. [G] Sulla procedura che deve essere osservata affinché l’appaltatore possa richiedere il riconoscimento di una parte del risparmio conseguito in virtù di una variante migliorativa dallo steso proposta ai sensi dell’art. 11 del D.M. n. 145/2000
Lodo Arbitrale, 2 febbraio 2009
[A] Sui poteri della stazione appaltante in caso di frode, grave negligenza o contravvenzione agli obblighi e alle condizioni stipulate. [B] Sull’atto di risoluzione unilaterale del contratto e sui limiti del sindacato esercitatile dal collegio arbitrale. [C] Sui limitati casi in cui la stazione appaltante può ricorrere alla sospensione lavori. [D] Sulla sospensione lavori e sul diritto dell’appaltatore di chiedere lo scioglimento del contratto senza indennità e il conseguente diritto al risarcimento dei danni in caso di rifiuto dell'amministrazione. [E] Sulla possibilità o meno da parte della stazione appaltante di disporre la risoluzione del contratto in caso di DURC irregolare. [F] Sul risarcimento del danno da illegittima sospensione dei lavori quanto alle spese generali ed agli oneri di custodia del cantiere. [G] Sull’anomalo andamento dei lavori e sulla necessità di risarcire il solo danno da ritardato utile di impresa oppure anche quello da mancata percezione dell’utile. [H] La mancata regolarità del DURC può inibire esclusivamente la possibilità di concreta erogazione del titolo di spesa corrispondente alla rata di acconto e non anche le operazioni di allibramento contabile
Lodo Arbitrale, 18 gennaio 2009
[A] Nel giudizio arbitrale è sempre possibile proporre domanda riconvenzionale o ampliare o modificare gli originari quesiti. [B] La pronuncia di risoluzione deliberata dal Comune, ex art. 119 D.P.R. n. 554/1999, costituisce tipica espressione del potere di autotutela di cui gode eccezionalmente l'Amministrazione, laddove agisca jure privatorum. [C] Sul rapporto tra l’art. 119 del D.P.R. 554 del 1999 e l’art. 4, comma 1, della legge sul contenzioso amministrativo 20 marzo 1865, n. 2248. [D] Sugli accertamenti che la stazione appaltante deve effettuare e sugli atti che deve adottare per disporre la risoluzione del contratto per inadempimento. [E] In un appalto di sola esecuzione l'appaltatore riveste il compito di nudus minister. [F] Sulla possibilità o meno di estendere al subappaltatore il patto compromissorio contenuto nel contratto di appalto
Lodo Arbitrale, 4 giugno 2009
[A] Sulla delibera di risoluzione del contratto di appalto adottata all’esito di un iter procedurale viziato dal mancato rispetto delle relative prescrizioni di legge. [B] Sugli effetti retroattivi della risoluzione del contratto per colpa della stazione appaltante. [C] Sui casi in cui nell’appalto “a corpo” l’impresa ha comunque diritto ad un compenso per le maggiori opere seguite. [D] Sul risarcimento all’impresa per il danno all’immagine conseguente all’illegittima risoluzione contrattuale
Lodo Arbitrale, 10 dicembre 2008
[A] Sulle circostanze che possono giustificare l’abbandono del cantiere da parte dell’impresa. [B] La risoluzione del contratto di appalto per colpa dell'Amministrazione grava quest'ultima dell'obbligo di risarcire il danno patito dall'appaltatore anche in base ai criteri dettati dall'art. 345 della L. 20 marzo 1865 n. 2248 all. F, in materia di recesso unilaterale. [C] Sulla richiesta con la quale l’impresa, in seguito alla risoluzione del contratto per colpa dell’amministrazione, richiede il pagamento del valore venale dei lavori, pari all’importo contrattuale al lordo del ribasso d’asta. [D] Sulla risoluzione del contratto per colpa dell’amministrazione e sulla richiesta dell’impresa quanto al risarcimento del danno per perdita di chance e per danno all’immagine. [E] Sugli effetti del procedimento per responsabilità erariale incardinato dinanzi alla Corte dei Conti – nei confronti del responsabile dell'Ufficio Legale, del dirigente, del responsabile del procedimento e del direttore dei lavori - ed avente ad oggetto la sottoscrizione di un accordo bonario con l’impresa
Lodo Arbitrale, 24 luglio 2009
[A] Sull'art. 340 della legge 20 marzo 1865, n. 2248, all. E, e sul diritto dell'amministrazione di rescindere il contratto. [B] Sull’ipotesi particolare di risoluzione del contratto in danno dell'appaltatore prevista dall'art. 340 legge ll.pp. per il caso di frode. [C] Sugli inadempimenti dell’appaltatore ritenuti dalla giurisprudenza come cause legittime di risoluzione contrattuale. [D] Il provvedimento di rescissione (risoluzione) contrattuale può considerarsi viziato sia per illegittimità di carattere formale, sia di carattere sostanziale. [E] Concedendo la proroga l’amministrazione riconosce implicitamente la non imputabilità del ritardo all’appaltatore. [F] Sui provvedimenti che deve assumere il direttore dei lavori in caso di abbandono del cantiere da parte dell’impresa. [G] In caso di illegittima risoluzione del contratto trova applicazione l’art. 345 legge ll.pp.
Lodo Arbitrale, 29 novembre 2008
[A] Il mero richiamo all'art. 32 della legge 109/1994 non costituisce clausola compromissoria. [B] Sull'esistenza di un provvedimento del committente di risoluzione del contratto e sulla possibilità o meno da parte del collegio arbitrale di pronunciarsi sulla contrapposta domanda dell'Impresa di risoluzione per inadempimento del committente, ovvero della domanda dell'Impresa di condanna al risarcimento danni subiti per effetto del provvedimento di risoluzione. [C] Sull’articolo 119 del D.P.R. 554 del 1999 (oggi art. 136 del D.lgs 163 del 2006) che disciplina due diverse possibilità di risoluzione del contratto. [D] Una volta disposta la risoluzione per colpa dell'Impresa il Comune non può stringere nuovi vincoli negoziali con un soggetto che, secondo una precedente determinazione della stessa amministrazione, risultava inaffidabile
Lodo Arbitrale, 15 settembre 2008 n. 121
[A] Sulla risoluzione promossa dalla stazione appaltante in via amministrativa ex. art. 119 del D.P.R. 554 del 1999, in seguito alla notifica della domanda di arbitrato. [B] Sulle conseguenze per la stazione appaltante che nonostante l’evidenza dei fatti continui ad asserire la piena esecutività del progetto a base di gara senza assumere le necessarie iniziative anche in termini di risoluzione del contratto. [C] L'avvio di una gara aperta alle imprese del settore deve considerarsi come naturale effetto di sostanziali modifiche del progetto
Lodo Arbitrale, 5 giugno 2009 n. 84
Sulla possibilità o meno di invocare la decadenza delle riserve per la mancata riproposizione sul conto finale anche nel caso di mancata apposizione delle riserve sul verbale di cui art. 119, né per la liquidazione finale dei lavori che deve seguire la risoluzione del contratto ex art. 121 dpr 554/99