Tribunale di Pescara, 25 luglio 2024
[A] Sul potere del giudice ordinario di accertare la legittimità degli atti con cui la p.a. eserciti la facoltà di risolvere unilateralmente o di recedere da un contratto d’appalto pubblico. [B] Sugli elementi che devono essere valutati, ai fini dell’importanza del rispettivo inadempimento, nel caso in cui, a fronte di un provvedimento di risoluzione di un contratto d’appalto pubblico da parte della p.a., l’appaltatore richieda a sua volta la risoluzione per inadempimento della stazione appaltante. [C] Sulla sorte delle riserve in caso di risoluzione di contratto d'appalto pubblico e sulle modalità con cui l’appaltatore, in tal caso, è tenuto a far valere le proprie pretese. [D] Sui compensi cui l’appaltatore ha diritto in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per sua colpa e sulle modalità con cui essi devono essere richiesti in sede processuale.
Tribunale di Cuneo, 31 luglio 2024
[A] Sull’applicabilità dei principi civilistici in tema di prova dell’inadempimento di un’obbligazione ai contratti di appalto pubblico. [B] Sulla (im)possibilità per la p.a. committente di invocare la perdita di un finanziamento da parte di un altro ente pubblico come motivo di impossibilità sopravvenuta della prestazione in materia di appalti pubblici. [C] Sull’idoneità della circostanza che il committente abbia sottaciuto all’appaltatore il rischio di revoca del contributo regionale concesso per la realizzazione di un’opera pubblica ad integrare grave inadempimento ai fini della risoluzione del contratto d’appalto. [D] Sulla responsabilità della p.a. committente per il ritardo nel pagamento dei corrispettivi di un appalto pubblico causato dal ritardo nell’erogazione di un finanziamento da parte di altro ente pubblico.[E] Sull’onere posto in capo alla stazione appaltante di impiegare la dovuta diligenza al fine di eliminare il rischio di impedimenti alla realizzazione dell’opera pubblica progettata. [F] Sull’onere della stazione appaltante di contestare l’intempestiva apposizione delle riserve da parte dell’appaltatore e di eccepirne in giudizio la decadenza in materia di appalti pubblici. [G] Premessa la risarcibilità dei danni da mancato guadagno dell’impresa appaltatrice in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per inadempimento della stazione appaltante, sulla quantificazione di tali danni e sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore nella vigenza del d.lgs. 163/2006.
Tribunale di Ivrea, 8 agosto 2024
Sulla giurisdizione del giudice ordinario in materia di legittimità dei provvedimenti con cui la p.a. eserciti la facoltà di recedere da un contratto d’appalto di opere pubbliche o di risolverlo unilateralmente.
Tribunale di Bari, 19 luglio 2024
[A] Sull’onere della stazione appaltante di verificare il persistere dei requisiti generali e speciali di partecipazione di un’impresa ad una gara d’appalto pubblica anche nella fase di esecuzione dell’appalto. [B] Premessa la non tassatività delle ipotesi di esclusione facoltativa delle imprese dalla procedura d’appalto pubblico nella vigenza del d.lgs. 50/2016, sulle valutazioni tecnico-discrezionali che la stazione appaltante è tenuta a svolgere nella fase esecutiva di un appalto circa la possibilità di risolvere il contratto per intervenuta perdita o originaria mancanza dei requisiti da parte dell’appaltatore, con particolare riguardo all’ipotesi in cui l’affidabilità dello stesso risulti venuta meno a seguito di grave illecito professionale consistente nella pendenza di un procedimento penale nei confronti dei vertici dell’impresa appaltatrice. [C] Sul riparto di giurisdizione in materia di risoluzione di contratto d’appalto pubblico da parte della p.a. a seguito dell’intervenuta perdita o mancanza originaria dei requisiti dell’appaltatore nella fase esecutiva dell’appalto per grave illecitio professionale.
Corte d’Appello di Reggio Calabria, 13 giugno 2024
[A] Sulla gravità che i vizi dell’opera debbono raggiungere affinché risulti fondata la risoluzione di un contratto d’appalto da parte del committente e sui rimedi esperibili da quest’ultimo ove i vizi non raggiungano la predetta gravità. [B] Sull’onere probatorio posto in capo al committente che faccia valere in giudizio la garanzia per i difetti dell’opera, anche nel caso in cui sia stato già emesso il CRE. [C] Sull’applicabilità agli appalti a corpo della disciplina in tema di difetti dell’opera. [D] Sui criteri di quantificazione della somma dovuta per la riduzione del prezzo di un appalto in presenza di vizi e difetti dell’opera.
Corte d’Appello di Milano, 29 maggio 2024
[A] Sui casi in cui l’inerzia della stazione appaltante nel predisporre una perizia in variante in corso d’opera è idonea ad integrare gli estremi del grave inadempimento in materia di appalti pubblici. [B] Sui criteri di quantificazione del maggiore valore delle opere il cui pagamento è dovuto dalla stazione appaltante all’appaltatore in caso di risoluzione di un contratto d’appalto pubblico: prezzo contrattualmente pattuito o valore venale ai prezzi di libero mercato? [C] Sui criteri di quantificazione, nella vigenza del d.lgs. 163/2006, del danno da mancato guadagno dell’appaltatore in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per inadempimento della stazione appaltante. [D] Sull’individuazione delle specifiche riserve per le quali, ai sensi del co. 6 dell’art. 190 del d.p.r. 207/2010, non è necessaria l’immediata iscrizione nel registro di contabilità da parte dell’appaltatore. [E] Sulle ipotesi in cui viene meno l’onere dell’appaltatore di iscrivere tempestivamente le riserve in materia di appalti pubblici. [F] Sul momento in cui l’appaltatore è tenuto ad iscrivere riserva per i fatti di natura continuativa, con particolare riguardo al caso delle riserve per anomalo andamento dei lavori provocato dalla mancata predisposizione di una variante da parte della stazione appaltante. [G] Sull’obbligo dell’appaltatore di iscrivere riserva per i fatti noti alla stazione appaltante.
Corte d’Appello di Milano, 22 maggio 2024
[A] Premessa la derogabilità delle norme di cui ai co. 4 e 5 dell’art. 108 del d.lgs. 50/2016, sulla validità della clausola risolutiva espressa apposta in un contratto d’appalto pubblico a favore della p.a. in caso di specifici inadempimenti dell’appaltatore. [B] Premessa la natura di contratto autonomo di garanzia della cauzione prestata dal concessionario pubblico alla p.a. concedente e la modalità con cui la garanzia può essere escussa, sull’obbligo del garante di effettuare il pagamento richiesto dalla p.a. anche in assenza di verifica dell’inadempimento del concessionario - salva l’exceptio doli - e sull’onere probatorio posto in capo al garante circa l’esatto adempimento del debitore. [C] Sulla (im)possibilità per la p.a., in caso di totale e definitivo inadempimento da parte dell’appaltatore, di pretendere il pagamento della penale prevista in un contratto d’appalto pubblico per il ritardo nell’adempimento da parte del medesimo appaltatore.
Tribunale di Piacenza, 14 giugno 2024
[A] Sul riparto di giurisdizione in tema di risoluzione anticipata di un contratto d’appalto pubblico disposta dalla p.a. per inadempimento dell’appaltatore. [B] Sui presupposti e sulla gravità dell’inadempimento dell’appaltatore idonei a fondare la dichiarazione di risoluzione del contratto d’appalto pubblico da parte della p.a. ai sensi dell’art. 108, co. 3 del d.lgs. 50/2016 e sulle caratteristiche di siffatta risoluzione rispetto a quella prevista dal codice civile. [C] Sulla facoltà dell’appaltatore di avvalersi dell’eccezione di inadempimento in caso di risoluzione di un contratto d’appalto pubblico disposta dalla p.a. ai sensi della normativa speciale prevista dal d.lgs. 50/2016. [D] Sulla sorte delle riserve in caso di risoluzione di contratto d'appalto pubblico e sulle modalità con cui in tal caso l’appaltatore è tenuto a far valere le proprie pretese. [E] Sulla compatibilità tra la richiesta di pagamento della penale per il ritardo e la richiesta di risarcimento per i danni conseguenti all’inadempimento di un contratto d’appalto pubblico. [F] Premessa un’approfondita disamina delle differenti forme e caratteristiche, nonché della natura giuridica, delle cauzioni negli appalti pubblici, sui limiti entro cui la stazione appaltante, in caso di inadempimento dell’appaltatore, può incamerare l’importo ricevuto in numerario o procedere alla vendita dei titoli o all’escussione della fideiussione prestata quale garanzia definitiva e sull’onere probatorio posto in capo alla committente pubblica circa i danni sofferti o i maggiori oneri sopportati.
Tribunale di Salerno, 24 aprile 2024
[A] Sulla facoltà dell’appaltatore di invocare dinanzi al giudice ordinario la risoluzione del contratto d’appalto pubblico in base alle regole generali dettate per l’inadempimento contrattuale, pur in presenza di un successivo provvedimento della p.a. committente di rescissione del contratto d’appalto pubblico, e sui limiti entro cui il giudice ordinario può valutare la legittimità della suddetta rescissione. [B] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore, in caso di inadempimento della stazione appaltante pubblica all’obbligo di tempestiva consegna dei lavori, di ricorrere ai rimedi ordinari previsti per l’inadempimento delle obbligazioni e sul diverso rimedio configurato in tal caso a favore dell’appaltatore dal d.p.r. 1963/1962 e dai successivi d.p.r. n. 554/1999 e d.p.r. n. 207/2010, anche ai fini del diritto al compenso per i maggiori oneri sopportati a causa del ritardo. [C] Sulle conseguenze dell’abbandono del cantiere da parte dell’appaltatore ove quest’ultimo, in caso di inadempimento della stazione appaltante all’obbligo di tempestiva consegna dei lavori, non abbia previamente esercitato il diritto di recesso in tema di appalti pubblici. [D] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore di far valere le riserve regolarmente apposte in caso di risoluzione del contratto d’appalto pubblico disposta dalla stazione appaltante per inadempimento dell’impresa appaltatrice. [E] Sul diritto dell’appaltatore, nella vigenza del d.lgs. 163/2006, di ricevere il corrispettivo per i lavori eseguiti in caso di consegna parziale o inadeguata dei lavori da parte della p.a. committente pur in mancanza di una previa istanza di recesso e pur in presenza della domanda di risoluzione del contratto da parte della stazione appaltante.
Tribunale di Vicenza, 3 marzo 2024
[A] Sugli elementi che il giudice è tenuto a considerare nella valutazione comparativa dei comportamenti di committente e appaltatore ove ambedue chiedano la risoluzione del contratto d’appalto per inadempimento dell’altro contraente. [B] Sulla natura autoritativa del provvedimento di risoluzione del contratto d’appalto pubblico prevista dall’art. 108 del d.lgs. 50/2016 e sulla facoltà dell’appaltatore di contestarne la legittimità dinanzi al giudice ordinario. [C] Premessa la disamina della finalità dell’istituto della riserva in materia di appalti pubblici, sul momento in cui l’appaltatore è tenuto ad iscrivere le riserve e sulle pretese che ne devono essere oggetto. [D] Sulla natura imperativa ed inderogabile dell’obbligo della p.a. committente di predisporre un progetto esecutivo immediatamente cantierabile. [E] Sui casi in cui l’elaborazione di varianti in corso d’opera diviene un obbligo in capo alla p.a. committente e sulle conseguenze del mancato adempimento a tale obbligo con particolare riguardo al caso di sopravvenute prescrizioni normative in materia di sicurezza degli impianti. [F] Sul momento a partire dal quale l’appaltatore è tenuto ad iscrivere la riserva per i maggiori oneri dovuti alla sospensione dei lavori per la necessità di disporre varianti in corso d'opera, alla ritardata consegna dei lavori, all’insufficienza del progetto elaborato dalla p.a. ovvero all’insorgere di fatti continuativi. [G] Sulle differenze tra le forme di garanzia provvisoria previste in capo all’offerente dal d.lgs. 163/2006 e quelle previste dal d.lgs. 50/2016. [H] Sul momento in cui l’aggiudicatario è tenuto a rilasciare la garanzia definitiva alla p.a. e sui rischi che devono trovare copertura tramite la predetta garanzia.
Tribunale di Napoli, 9 febbraio 2024
[A] Sui presupposti richiesti ai fini della valida rescissione del contratto d’appalto pubblico da parte della p.a. ai sensi dell’art. 340 della l. 2248/1865, all. F. [B] Sulla natura di mutatio libelli della deduzione, operata nel corso del giudizio, di un fatto diverso da quello originariamente posto alla base della domanda di risoluzione contrattuale per inadempimento. [C] Sul soggetto che è tenuto al pagamento, a favore dell’appaltatore, dei lavori realizzati extra contratto in assenza di perizia di variante in materia di appalti pubblici. [D] Sul soggetto nei cui confronti si instaura il rapporto obbligatorio con la p.a. ove siano realizzati dei lavori in mancanza di un valido impegno contabile o di successiva regolarizzazione ex art. 194 d.lgs. 247/2000.
Tribunale di Ancona, 26 gennaio 2024
[A] Sull’obbligo del Giudice di tenere conto delle difese proposte dal contraente di un contratto d’appalto nei cui confronti sia stata richiesta la risoluzione per inadempimento, anche in mancanza di una formale eccezione ai sensi dell’art. 1460 c.c. [B] Sugli elementi rilevanti ai fini della valutazione della gravità dell’inadempimento idonea a legittimare la risoluzione dei contratti d’appalto e, in generale, dei contratti a prestazioni corrispettive.
Tribunale di Rieti, 15 gennaio 2024
[A] Sul riparto dell’onere probatorio tra creditore e debitore in materia di adempimento delle obbligazioni, con particolare riguardo al caso in cui venga sollevata eccezione di inadempimento ex art. 1460 c.c.. [B] Sulla facoltà della p.a. di risolvere unilateralmente i contratti d’appalto pubblico. [C] Sull’(in)applicabilità agli appalti pubblici sotto-soglia dei commi 3 e 4 dell’art. 108 del d.lgs. 50/2016 ove le predette disposizioni non vengano espressamente e specificamente richiamate in sede di lex specialis.
Tribunale di Venezia, 14 dicembre 2023
[A] Sui criteri cronologico e proporzionale che il Giudice deve utilizzare ai fini della valutazione della fondatezza dell’eccezione di inadempimento, con particolare riguardo al caso in cui essa venga sollevata dalla stazione appaltante nei confronti dell’appaltatore che richieda il pagamento delle opere solo parzialmente realizzate in esecuzione di un contratto d’appalto pubblico. [B] Sui presupposi della risoluzione del contratto per inadempimento. [C] Sugli effetti restitutori della risoluzione di un contratto d’appalto pubblico, con particolare riguardo all’obbligo della p.a. committente di reintegrare la situazione patrimoniale dell’appaltatore per le opere effettivamente eseguite.
Tribunale di Torre Annunziata, 15 dicembre 2023
[A] Sui limiti dell’indagine del Giudice circa la legittimità della risoluzione del contratto d’appalto pubblico disposta dalla p.a. committente per grave inadempimento ai sensi dell’art. 136 del s.lgs. 163/2006. [B] Sulla valutazione cui è tenuto il giudice in caso di inadempimenti contrattuali reciproci. [C] Sulle conseguenze della mancata contestazione, da parte dell’appaltatore, dell’illegittimità della disposizione o protrazione della sospensione dei lavori con particolare riguardo alla valutazione della gravità dell’inadempimento della stazione appaltante in tema di risoluzione di contratto d’appalto pubblico. [D] Sulle modalità con cui l’appaltatore è tenuto, a pena di decadenza, a formulare richieste di maggiori compensi o indennizzi o risarcimento di danni a qualunque titolo in materia di appalto pubblico. [E] Sull’onere dell’appaltatore di verificare la fattibilità del progetto di un appalto pubblico.
Tribunale di Busto Arsizio, 19 dicembre 2023
[A] Sulla responsabilità che l’art. 106 del d.p.r. 207/2010 pone in capo all’impresa che presenti un’offerta per l’affidamento di un appalto o di una concessione di lavori pubblici e sull’onere dell’appaltatore di analizzare gli elaborati predisposti dalla p.a. [B] Sull’obbligo dell’appaltatore di verificare le caratteristiche del suolo sul quale devono eseguirsi i lavori di un appalto di lavori pubblici e di eventualmente correggere il progetto fornitogli dal committente. [C] Sulla (im)possibilità per il contraente di risolvere il contratto d’appalto qualora, a fronte dell’inadempimento dell’altro, abbia dato comunque esecuzione al contratto.
Tribunale di Pavia, 6 ottobre 2023
[A] Sulla contrarietà al principio di buona fede ex art. 1375 c.c. della condotta con cui la stazione appaltante, dopo aver invitato l’appaltatore a comunicarle il recesso dal contratto d’appalto pubblico per cause di forza maggiore prospettando la non applicazione di penali, ricevuta la predetta comunicazione risolva unilateralmente il contratto per inadempimento. [B] Sulla (im)possibilità di risolvere il contratto d’appalto pubblico per eccessiva onerosità sopravvenuta in mancanza di collaborazione tra le parti volta all’adozione di varianti in corso d’opera nella vigenza del d.lgs. 50/2016.
Corte d’Appello di Napoli, 25 luglio 2023
[A] Sulla necessità per l’attore appellante di evocare nel giudizio d’appello il terzo chiamato in garanzia dal convenuto. [B] Sull’applicabilità dell’art. 129, co. 8 del d.p.r. 554/1999, oggi art. 157 del d.p.r. 207/2010, che esclude la possibilità per l’appaltatore di risolvere il contratto d’appalto pubblico con le modalità civilistiche, al caso della consegna parziale dei lavori e sulla ratio della norma. [C] Sull’onere probatorio posto in capo alla parte che domandi la risoluzione di un contratto d’appalto per inadempimento e sulla natura di mutatio libelli della modifica delle circostanze dell’inadempimento. [D] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore di chiedere la risoluzione di un contratto d’appalto pubblico nel caso in cui risulti mancante la relazione geologica tra gli atti di gara. [E] Sugli effetti, con riferimento alla mancata rimozione da parte della stazione appaltante degli impedimenti e delle interferenze nelle areee consegnate all’appaltatore, della dichiarazione dell’impresa ex art. 1 del d.p.r. 1063/1992 con particolare riguardo alle linee elettriche, telefoniche, telegrafiche, agli acquedotti ed agli altri impedimenti non connessi o dipendenti dalla natura dei luoghi ma estranei ad essa od in essa occultati. [F] Sulla sorte delle riserve in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico. [G] Sulla natura di condizione di procedibilità del tentativo di accordo bonario ex art. 240, co. 16 del d.lgs n. 163/2006 con riferimento alla domanda volta all’ottenimento delle somme oggetto di richiesta,
Tribunale di Catanzaro, 24 luglio 2023
[A] Sulla disciplina concernente le attività di Protezione Civile, con particolare riguardo alla struttura commissariale cui spettano le competenze in caso di situazioni emergenziali e sui soggetti che, anche ai fini dell’individuazione della legittimazione attiva e passiva, subentrano nei rapporti giuridici attivi e passivi facenti capo alla predetta struttura alla scadenza dello stato di emergenza. [B] Sulla forma vincolata dei contratti d’appalto pubblici e sulla (ir)rilevanza della delibera autorizzativa del competente organo pubblico ai fini di attribuire forma scritta al negozio. [C] Sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore ove la stazione appaltante eccepisca la decadenza dall’apposizione delle riserve in materia di appalto pubblico. [D] Sui presupposti dell’azione di ingiustificato arricchimento. [E] Sul diritto dell’appaltatore di ottenere il corrispettivo per i lavori eseguiti in caso di consegna parziale o inadeguata dei lavori in materia di appalto pubblico. [F] Sui casi in cui i compensi dell’appaltatore per l’esecuzione di un appalto pubblico sono esigibili anche in mancanza di collaudo. [G] Sulla ripartizione dell’onere probatorio in materia di inadempimento contrattuale, con particolare riguardo al contratto d’appalto.
Corte d’Appello di Milano, 24 luglio 2023
Sulla delimitazione della giurisdizione del giudice ordinario in materia di indennità, canoni e altri corrispettivi nella fase esecutiva di un contratto di concessione di servizi pubblici
Corte d’Appello di Venezia, 18 maggio 2023
[A] Sulle modalità di proposizione della domanda formulata da un convenuto nei confronti di un altro convenuto, con particolare riguardo all’onere di chiedere il differimento dell’udienza. [B] Sull’assimilabilità, ai fini dell’estinzione della garanzia fideiussoria prestata per l’esecuzione di un appalto pubblico, della risoluzione anticipata del contratto per fatto e colpa dell’appaltatore al caso dell’omissione o ritardo della p.a. appaltante nell’effettuazione del collaudo e nell’approvazione del relativo certificato.
Corte d’Appello di Roma, 1 giugno 2023
[A] Sulla sindacabilità della scelta del C.T.U. da parte del giudice, con particolare riguardo al caso in cui sia incaricato un consulente non iscritto in alcun albo. [B] Sull’obbligo del giudice civile di considerare le argomentazioni difensive che si fondino sulle prove assunte in un processo penale o sulla motivazione di una sentenza penale che concerne la stessa vicenda oggetto di cognizione nel processo civile. [C] Sui requisiti necessari ad integrare la rilevanza dei ritardi dell’appaltatore ai fini della risoluzione del contratto d’appalto pubblico ai sensi dell’art. 119 del d.p.r. 554/1999. [D] Sugli effetti risarcitori e restitutori determinati dalla risoluzione di un contratto d’appalto pubblico, con particolare riguardo al calcolo degli oneri restitutori dovuti all’appaltatore dalla p.a. committente per le opere già eseguite. [E] Sull’interpretazione dell’art. 342 c.p.c. in tema di inammissibilità dell’impugnazione. [F] Sulla natura del contratto di garanzia con cui viene previsto che la stazione appaltante pubblica può escutere la garanzia prestata dall’appaltatore “a prima richiesta e senza eccezioni”.
Tribunale di Sassari, 12 luglio 2023
[A] Sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore con riferimento alle pretese economiche esplicate nelle riserve regolarmente apposte. [B] Sull’(in)ammissibilità della domanda di risoluzione di un contratto d’appalto pubblico o di risarcimento relativa ad una riserva apposta per tardiva consegna dei lavori ove l’appaltatore non abbia preventivamente esercitato il diritto di recesso nella vigenza dell’art. 153 del d.p.r. 207/2010.
Corte d’Appello di Napoli, 28 giugno 2023
[A] Sul momento in cui deve essere valutata la litispendenza in caso di contenziosi aventi ad oggetto la fase esecutiva di un appalto pubblico. [B] Sull’onere dell’appaltatore di controllare la validità tecnica del progetto fornito dal committente in materia di appalti pubblici. [C] Sulla (im)possibilità per il giudice di accogliere la richiesta di risarcimento dei danni e di dichiarare la risoluzione del contratto a prestazioni corrispettive in caso di inadempienze reciproche di pari gravità. [D] Sulla quadruplice condizioni necessaria affinché i lavori effettuati dall’appaltatore extra-contratto diano luogo al diritto al compenso in materia di appalto pubblico. [E] Sulla non equiparabilità, ai fini dell’integrazione di una delle quattro condizioni necessarie all’appaltatore per ottenere il diritto al compenso per i lavori effettuati extra-contratto, del riconoscimento dell’indispensabilità dei predetti lavori da parte del direttore dei lavori a quello effettuato dalla p.a. committente. [F] Sul diritto alla rivalutazione degli importi dovuti all’appaltatore per lavorazioni eseguite e non pagate in materia di appalto pubblico. [G] Sulla distinzione tra compensazione propria ed impropria con particolare riguardo alla loro rilevabilità.
Tribunale di Napoli, 18 luglio 2023
[A] Sui presupposti del rimedio risolutorio previsto dall’art. 136 del d.lgs. 163/2006 in materia di appalto pubblico e sulle differenze con l’azione generale di risoluzione per inadempimento ex art. 1453 e ss. c.c.. [B] Sulle modalità di reintegrazione del patrimonio dell’appaltatore ove egli abbia parzialmente realizzato delle opere in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per inadempimento della p.a. committente. [C] Sulle differenze e sulla (im)possibilità di cumulare la domanda di risoluzione e quella di adempimento del contratto d’appalto.
Corte d’Appello di Bari, 28 giugno 2023
[A] Sui poteri della Corte d’Appello nel giudizio di rinvio c.d. improprio o restitutorio. [B] Sulla disciplina applicabile al caso in cui l’appaltatore risulti inadempiente per non aver portato a termine l’opera commissionata in materia di appalto. [C] Sull’onere probatorio posto in capo al creditore ed al debitore in caso di domanda di risoluzione contrattuale, di risarcimento del danno o di adempimento, con particolare riguardo al contratto d’appalto.
Tribunale di Avellino, 17 luglio 2023
[A] Sulla giurisdizione in materia di attività negoziale della pubblica amministrazione. [B] Sugli elementi di cui il giudice deve tener conto nel caso in cui vi siano reciproche contestazioni di inadempimento in materia di risoluzione per inadempimento del contratto di appalto pubblico. [C] Sugli elementi che legittimano la risoluzione per inadempimento con particolare riguardo al caso dell’inosservanza di un termine non essenziale previsto dalle parti per l’esecuzione di un’obbligazione. [D] Sull’obbligo di correttezza e buona fede imposto alle parti contraenti in tema di appalti pubblici, con particolare riguardo all’interruzione dei lavori da parte dell’appaltatore.
Tribunale di Bergamo, 4 maggio 2023
Sulla rilevanza dei ritardi dell’appaltatore ai fini della risoluzione di un contratto d’appalto pubblico nella vigenza della disciplina prevista dall’art. 119 del d.p.r. 554/1999.
Tribunale di Roma, 2 maggio 2023
[A] Sull’imputabilità alle parti contraenti di un contratto d’appalto pubblico della presenza di interferenze nell’area del cantiere nella vigenza del d. lgs. 163/2006. [B] Sull’onere della prova in tema di inadempimento di un’obbligazione. [C] Sulla legittimità della sospensione dei lavori in caso di ritrovamento di ordigni bellici in materia di appalto pubblico. [D] Sulla sorte delle riserve in caso di risoluzione di un contratto d'appalto pubblico. [E] Sugli obblighi posti in capo all’appaltatore circa la verifica della fattibilità dell’opera in sede di esame dei documenti di gara, con particolare riguardo alla consistenza geologica del terreno. [F] Sulla valutazione a cui è tenuto il giudice ai fini dell’imputazione della responsabilità dello scioglimento anticipato di un rapporto contrattuale. [G] Sulla rilevabilità dell’inammissibilità o improcedibilità della domanda posta nel giudizio di cognizione ordinaria e volta all’accertamento di un credito nei confronti del fallimento.
Tribunale di Pisa, 15 marzo 2023
[A] Sulla legittimazione ad agire in tema di A.T.I.. [B] Sulla giurisdizione in materia di esecuzione di contratto d’Appalto pubblico ed in presenza di atti paritetici. [C] Sul giudizio comparativo cui è tenuto il Giudice in caso di allegazione di reciproci adempimenti con richiesta di risoluzione di un contratto d’Appalto pubblico. [D] Sull’(im)possibilità di qualificare l’inadempimento del Committente dell’obbligo di contabilizzare i lavori come di non scarsa importanza ai fini della risoluzione del contratto d’Appalto pubblico. [E] Sulla funzione del contratto autonomo di garanzia e sulle differenze con la fideiussione con particolare riferimento alle azioni di rivalsa a seguito dell’avvenuto pagamento. [F] Sul soggetto su cui ricadono le spese sostenute dal terzo chiamato in garanzia a seguito di rigetto della domanda principale.
Corte d’Appello di Milano, 6 marzo 2023
[A] Sull’effetto recuperatorio e liberatorio rispetto alle prestazioni eseguite e da eseguire della sentenza che pronuncia la risoluzione del contratto per inadempimento con particolare riguardo al caso della risoluzione di contratto d’Appalto per colpa dell’Appaltatore. [B] Sulla nozione di prova nuova indispensabile che ne rende ammissibile la produzione in appello. [C] Sull’onere della prova posto in capo a colui che agisce per il risarcimento del danno per fatto illecito.
Corte d’Appello di Firenze, 2 maggio 2023
[A] Sull’ambito di cognizione del giudice d’appello con particolare riguardo ai documenti ritualmente prodotti in primo grado. [B] Sull’interpretazione degli artt. 342 e 434 c.p.c. in tema di impugnazione. [C] Sull’onere probatorio in tema di inadempimento di un’obbligazione. [D] Sul danno risarcibile dall’Appaltatore inadempiente alla Stazione Appaltante che abbia dovuto affidare i lavori ad altra impresa con particolare riferimento ai maggiori oneri sostenuti per l’incremento del corrispettivo del secondo contratto conseguente al mutamento dei prezzi di mercato. [E] Sulla risarcibilità del danno futuro anche in materia di Appalto pubblico. [F] Sui limiti entro cui le parti possono proporre nuove ragioni giustificative delle proprie eccezioni o difese in sede di comparsa conclusionale.
Tribunale di Larino, 16 marzo 2023
[A] Sulle conseguenze, in tema di validità della C.T.U., dell’omissione della comunicazione alle parti del giorno, dell’ora e del luogo di inizio delle operazioni peritali. [B] Sul giudizio di comparazione cui è tenuto il giudice di merito nel caso in cui siano dedotti dalle parti reciproci inadempimenti anche in materia di Appalti pubblici. [C] Sugli obblighi posti in capo all’Amministrazione laddove il pagamento del compenso di un contratto d’Appalto pubblico (o di una prestazione d’opera professionale) sia stato subordinato al conseguimento del finanziamento da parte di un terzo e sui casi in cui essa può essere chiamata a rispondere per responsabilità contrattuale. [D] Sulla legittimità della clausola di c.d. copertura finanziaria con cui il pagamento del compenso di un contratto d’Appalto pubblico (o di una prestazione d’opera professionale) sia stato subordinato al conseguimento del finanziamento da parte di un terzo. [E] Sull’onere probatorio posto in capo all’Appaltatore che intenda chiedere il risarcimento del danno per perdita della chance di aggiudicarsi altre gare d’Appalto. [F] Sulla possibilità di individuare un danno ex se per la Stazione Appaltante nel caso in cui dalla mancata ultimazione dei lavori sia sorta la necessità di affidarli ad una nuova impresa. [G] Sul danno risarcibile in materia di inadempimento contrattuale con particolare riferimento ai costi che ci sarebbero stati anche in ipotesi di corretto adempimento.
Tribunale di Catanzaro, 22 febbraio 2023
[A] Sulla natura del provvedimento della P.A. di risoluzione del contratto d’Appalto pubblico, sul rapporto tra il suddetto provvedimento e la risoluzione per inadempimento ex art. 1453 e ss. c.c. e sulle valutazioni a cui è tenuto il Giudice nel caso in cui la legittimità di tale provvedimento venga contestata dall’Appaltatore. [B] Sulle modalità e sui criteri con cui il Giudice è tenuto a valutare la gravità dell’inadempimento contrattuale. [C] Sulla legittimità della risoluzione ai sensi dell’art. 136 del d.lgs. 163/2006 nel caso di completa inattività dell’Appaltatore in materia di contratto d’Appalto pubblico. [D] Sul diritto dell’Appaltatore, in caso di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico per sua colpa, di ottenere il compenso per le opere già regolarmente effettuate.
Tribunale di Roma, 19 gennaio 2023
[A] Sulla nozione di subappalto rilevante ai fini dell’applicabilità del principio secondo cui è necessaria l’autorizzazione dell’autorità competente nella vigenza dell’art. 118 del d.lgs. 163/2006. [B] Sugli elementi di valutazione della gravità dell’inadempimento in tema di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico. [C] Sulla (im)possibilità per la CTU di colmare le lacune probatorie in cui sia incorsa una delle parti. [D] Sulla configurabilità del danno all’immagine nei confronti delle persone giuridiche.
Tribunale di Catanzaro, 13 febbraio 2023
[A] Sul rapporto tra azione di responsabilità per danno erariale ed azione di responsabilità per danno civile derivanti dai medesimi fatti materiali. [B] Sulla trasmissibilità agli eredi dell’obbligazione civile risarcitoria. [C] Sulla rilevabilità della decadenza prevista al co. 2 dell’art. 167 c.p.c.. [D] Sulla legittimazione del danneggiato ad agire nei confronti dell’assicuratore del responsabile civile del danno. [E] Sulla valutazione comparativa cui è tenuto il Giudice in caso di inadempienze reciproche in tema di contratti a prestazioni corrispettive. [F] Sull’(in)idoneità della mancata redazione del verbale di cantierabilità di cui all’art. 106 del d.p.r. 207/2010 a dar luogo, di per sé, alla nullità del contratto d’Appalto pubblico. [G] Sulla sorte, a seguito di risoluzione di un contratto per inadempimento, delle somme corrisposte nell’esecuzione del medesimo. [H] Sui limiti in cui può essere ottenuta la rivalutazione delle somme che devono essere restituite alla parte adempiente in caso di risoluzione di un contratto per inadempimento. [I] Sull’onere probatorio posto in capo al creditore ai fini della risarcibilità del danno per l’inadempimento o per il ritardo ai sensi dell’art. 1223 c.c.. [L] Sulla (im)possibilità per la CTU di colmare le lacune probatorie in cui sia incorsa una delle parti.
Tribunale di Nocera Inferiore, 30 dicembre 2022
[A] Sul grave inadempimento necessario affinché possa essere dichiarata la risoluzione del contratto d’Appalto per difformità o vizi dell’opera: la (in)sufficienza della mancata corretta esecuzione di solo alcune delle opere convenute al fine di ottenere lo scioglimento del vincolo contrattuale. [B] Sulla sorte della domanda risarcitoria proposta in correlazione con la domanda di risoluzione di contratto d’Appalto per difformità o vizi dell’opera.
Tribunale di Sassari, 25 luglio 2022
Sull’onere della prova posto in capo al creditore che agisca per la risoluzione contrattuale, in particolare nell’ambito del contratto d’appalto pubblico
Tribunale di Roma, 22 luglio 2022
[A] Sulle ragioni idonee a legittimare l’ordine di sospensione dei lavori in materia di Appalto pubblico: in particolare, la necessità sopravvenuta di approvare una perizia di variante. [B] Sulla distinzione tra la facoltà dell’Appaltatore di chiedere lo scioglimento del contratto d’Appalto pubblico senza indennità in caso di legittima sospensione dei lavori ai sensi dell’art. 107, co. 2 del d.lgs. 50/2016 ed i rimedi esperibili in caso di illegittima sospensione dei lavori dovuta a fatto imputabile alla Stazione Appaltante. [C] Sugli elementi che il Giudice è tenuto a valutare ai fini della comparazione dei reciproci inadempimenti addotti dalle parti in materia di contratti a prestazioni corrispettive. [D] Sulla sorte delle riserve nei casi di invalidità e di estinzione di contratto d’Appalto pubblico.
Tribunale di Roma, 20 giugno 2022
[A] Sulla differenza, nel giudizio promosso dalla curatela dell’appaltatore avverso i debitori del fallito, tra eccezione riconvenzionale di compensazione e domanda riconvenzionale finalizzata all’accertamento o alla condanna di pagamento. [B] Sull’esame cui è tenuto il Giudice ai fini della pronuncia di risoluzione per inadempimento in caso di inadempienze reciproche. [C] Sulle conseguenze della richiesta giudiziale di risoluzione del contratto proveniente da entrambi i contraenti.
Tribunale di Vicenza, 2 maggio 2022
[A] Sul potere del giudice di merito di comparare il comportamento delle parti in caso di denuncia di inadempienze reciproche. [B] Sull’onere probatorio posto in capo alla Stazione Appaltante con riferimento alla maggiore spesa sostenuta per affidare i lavori ad un’altra impresa nel caso previsto dal co. 8 dell’art. 108 del d.lgs. 50/2016 e sulle differenze rispetto alla previgente disciplina di cui all’allegato F dell’art. 340 della l. 2248/1985. [C] Sul soggetto a carico del quale devono essere poste le spese processuali sostenute dal terzo chiamato in garanzia dal convenuto.
Tribunale di Taranto, 28 marzo 2022
[A] Sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore creditore che agisca in giudizio per l’inadempimento della stazione appaltante debitrice. [B] Sugli elementi rilevanti ai fini di valutare la gravità dei reciproci inadempimenti ai fini della risoluzione del contratto, nel caso di contratti con prestazioni corrispettive.
Tribunale di Cosenza, 11 gennaio 2022
[A] Sulla giurisdizione in materia di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico per inadempimento della Stazione Appaltante laddove quest’ultima abbia contestualmente attivato la risoluzione in danno a carico dell’Appaltatore. [B] Sui criteri giudiziali di valutazione dei comportamenti di Committente ed Appaltatore in caso di reciproci inadempimenti di contratto d’Appalto pubblico ai fini della risoluzione. [C] Sugli obblighi dell’Appaltatore verso il Committente in caso di carenze progettuali rilevate o rilevabili. [D] Sugli obblighi del Committente verso l’Appaltatore di predisporre un progetto esecutivo contenente la puntuale e dettagliata rappresentazione dell’opera in materia di Appalto pubblico. [E] Sulla quantificazione del risarcimento e sugli interessi dovuti all’Appaltatore in caso di risoluzione del contratto d’Appalto pubblico per inadempimento della Stazione Appaltante.
Tribunale di Forlì, 20 dicembre 2021
[A] Sull’onere probatorio ricadente sull’Appaltatore nel caso in cui il Committente agisca per la risoluzione per inadempimento di contratto d’Appalto. [B] Sui casi e le modalità con cui il giudice esercita il potere di determinare il corrispettivo di un Appalto ai sensi dell’art. 1657 c.c. [C] Sui casi di nullità della consulenza tecnica d’ufficio ed i limiti della consulenza percipiente.
Corte d’Appello di Palermo, 30 novembre 2021
[A] Sui criteri di comparazione a cui deve riferirsi il giudice nella pronuncia di risoluzione per inadempimento di contratto d’Appalto in caso di inadempienze reciproche. [B] Sull’idoneità, in caso di inadempimento di contratto d’Appalto, della stipulazione tra le parti di un nuovo contratto aggiuntivo al precedente a costituire rinuncia tacita all’esercizio del diritto di domandare la risoluzione. [C] Sulla rilevanza dei ritardi dell’Appaltatore ai fini della risoluzione del contratto d’Appalto pubblico. [D] Sulle conseguenze della rescissione del contratto d’Appalto di opere pubbliche per inadempimento dell’Appaltatore e sul danno risarcibile a favore della P.A.. [E] Sulla distinzione tra l’istanza di cui all’art. 210 c.p.c. e la richiesta di cui all’art. 213 c.p.c. sul rapporto dei due istituti con le preclusioni processuali e gli oneri probatori posti a carico delle parti. [F] Sulla distinzione tra la garanzia fideiussoria ed il contratto autonomo di garanzia in tema di Appalto pubblico. [G] Sugli elementi idonei a fondare l’exceptio doli in materia di contratto autonomo di garanzia.
Tribunale di Lecce, 30 settembre 2021
[A] Sugli elementi da valutare in sede di pronuncia di risoluzione di contratto d’Appalto in caso di inadempimento reciproco. [B] Sugli effetti dell’art. 1458 c.c. in caso di risoluzione di contratto d’Appalto di lavori
Corte d’Appello di L’Aquila, 26 luglio 2021
[A] Sulla facoltà per l’Appaltatore di richiedere la condanna al pagamento delle riserve nel giudizio di risoluzione per inadempimento di contratto d’Appalto pubblico. [B] Sull’interpretazione dell’art. 133 del d.lvo 163/2006 in caso di ritardo di pagamento dei SAL dovuto alla Committente. [C] Sull’applicabilità dell’istituto codicistico dell’eccezione di inadempimento in materia di Appalti pubblici. [D] Sui criteri applicabili alla valutazione della gravità dell’inadempimento.
Tribunale di Monza, 4 giugno 2021
[A] Sull’applicabilità della disciplina di cui agli artt. 1453-1455 c.c. in caso di opera viziata ma terminata dall’Appaltatore. [B] Sull’applicabilità degli artt. 1667 e 1669 c.c. agli Appalti pubblici. [C] Sui termini per la denunzia dei vizi immediatamente percepibili in materia di Appalti pubblici. [D] Sui casi in cui le azioni ex art. 1669 c.c. ed ex art. 2043 c.c. possono concorrere in materia di Appalti pubblici. [E] Sulla natura giuridica del certificato di collaudo: in particolare, il valore da attribuire alle dichiarazioni del soggetto incaricato del collaudo in materia di vizi dell’opera realizzata in esecuzione di contratto d’Appalto pubblico.
Tribunale di Messina, 2 aprile 2021
[A] Sulla giurisdizione e sui poteri del G.O. in materia di risoluzione unilaterale del contratto d’Appalto pubblico da parte dell’Amministrazione. [B] Sul termine d’iscrizione della riserva nella contabilità in relazione ai fatti produttivi di danno continuativo lamentati dall’appaltatore. [C] Sulle conseguenze del ritardo nella consegna dei lavori all’Appaltatore da parte della Pubblica Amministrazione: in particolare, il ritardo nelle consegne frazionate dei lavori
Corte d’Appello di Cagliari, 30 novembre 2020
[A] Sulla presunzione di abbandono della domanda giudiziale dell’Appaltatore in caso di mancata riproposizione della stessa in sede di precisazione delle conclusioni. [B] Sull’ammissibilità della prova testimoniale in materia di varianti in corso d’opera. [C] Sulla valutazione comparativa dei reciproci inadempimenti in materia di risoluzione del contratto. [D] Sui limiti all’ammissibilità della domanda di ingiustificato arricchimento svolta in via subordinata rispetto all’azione contrattuale.
Tribunale di Bologna, 9 novembre 2020
[A] Sulle conseguenze dell’errata contabilizzazione da parte dell’Appaltatore di opere non eseguite e sulla possibilità o meno di procedere alla compensazione contabile delle stesse con opere eseguite ma non pagate dalla Stazione Appaltante. [B] Sulle conseguenze dell’esecuzione, da parte dell’Appaltatore, di opere in aumento rispetto alle previsioni contrattuali o di opere in assenza di ordine di servizio o variante. [C] Sull’indennizzo, in caso di risoluzione contrattuale, per le opere eseguite fuori contratto dall’appaltatore o in assenza di ordine di servizio o variante. [D] Sulla responsabilità del Direttore dei Lavori per le opere eseguite fuori contratto o in assenza di ordine di servizio o variante
Tribunale di Terni, 2 dicembre 2020
Sulle valutazioni che il Giudice deve svolgere in giudizio in caso di reciproca domanda di risoluzione per inadempimento svolta dall’Appaltatore e dalla Stazione Appaltante e sulla rilevanza della attestazione di cantierabilità dei lavori resa da parte dell’Appaltatore
Tribunale di Roma, 13 novembre 2020
[A] Sull’onere della prova posto a carico della parte che chieda la risoluzione del contratto per inadempimento. [B] Sulle ragioni di legittimità della sospensione disposta dalla Stazione Appaltante e sulla durata legittima o meno della medesima. [C] Sull’onere di correttezza e buona fede posto a carico della Stazione Appaltante e sulla necessità che, in ragione di tale onere, l’Ente disponga l’approvazione di una variante necessaria per il sopravvenire di norme di sicurezza. [D] Sui differenti rimedi per l’appaltatore nel caso di sospensione illegittimamente disposta dalla Stazione Appaltante, ovvero di sospensione legittima ma di durata eccessiva. [E] Sulla disciplina in materia di adeguamento prezzi contenuta nell’art. 133 del d.lgs. n. 163/2006. [F] Sulla rilevanza, ai fini di cui all’art. 1227 c.c. del comportamento dell’appaltatore che, a fronte di una sospensione sine die imposta dalla stazione appaltante non si sia attivato per richiedere lo scioglimento del contratto senza indennità una volta superato il termine di tolleranza normativamente previsto. [G] Sull’onere della prova posto a carico dell’appaltatore che richieda il risarcimento del danno per spese di manutenzione e custodia dell’area di cantiere derivanti dalla protrazione della sospensione dei lavori. [H] Sul calcolo delle spese generali di cui l’appaltatore chieda il risarcimento in ragione della eccessiva durata della sospensione dei lavori disposta dalla Stazione Appaltante. [I] Sul risarcimento del mancato guadagno in caso di risoluzione del contratto per illegittima sospensione dei lavori. [L] Sull’onere della prova posto a carico dell’appaltatore che chieda il risarcimento del danno da perdita di chance e del danno curriculare conseguente all’illegittima sospensione dei lavori. [M] Sulla spettanza o meno di interessi e rivalutazione monetaria sulle somme liquidate all’appaltatore a titolo di risarcimento del danno per illegittima sospensione dei lavori.
Tribunale di Crotone, 5 giugno 2020
[A] Sull’onere per la Stazione Appaltante di attivare l’accordo bonario, ex art. 240 d.lgs. 163/2006 anche nell’ipotesi di risoluzione in danno ex art. 136. [B] Sulle valutazioni rimesse al Giudice nel caso in cui l’appaltatore contesti il provvedimento di risoluzione in danno e formuli domanda di risoluzione del contratto ex art. 1453 c.c., per inadempimento della Stazione Appaltante. [C] Sulle caratteristiche del progetto esecutivo posto a base di gara. [D] Sulla rilevanza della dichiarazione dell'impresa di aver preso conoscenza delle opere da eseguire e delle condizioni locali ex art 106 DPR n. 207 del 2010. [E] Sull’onere di diligenza ex art. 1176, comma 2, c.c. posto a carico dell’impresa di dare corretta esecuzione ai lavori anche in caso di progettazione incompleta. [F] Sulle responsabilità dell’impresa laddove, nonostante abbia contestato l’inadeguatezza delle varianti progettuali, dia esecuzione alle stesse eseguendo i lavori. [G] Sui presupposti per la risarcibilità del danno richiesto dalla Stazione Appaltante ai sensi dell’art. 1223 c.c. a seguito della risoluzione disposta in danno dell’appaltatore.
Tribunale di Rimini, 24 marzo 2020
[A] Sui presupposti necessari affinché l’appaltatore possa ottenere la declaratoria di risoluzione del contratto d’appalto per inadempimento della Stazione Appaltante ex art. 1453 e 1455 c.c.. [B] Sulla possibilità o meno che l’omesso esercizio del potere di autotutela relativo alla DIA per la realizzazione di un parcheggio pubblico costituisca grave inadempimento alle obbligazioni contrattuali con il gestore.
Corte d’Appello di Bari, 10 dicembre 2019
[A] Sull’onere di iscrizione di tempestiva riserva in caso di sospensione illegittima o di sospensione legittima divenuta successivamente illegittima. [B] Sull’omessa iscrizione di riserva nel verbale di sospensione lavori e sull’onere della prova posto a carico dell’impresa nel caso venga eccepita la decadenza dalla Stazione Appaltante. [C] Sui presupposti per la proposizione da parte dell’appaltatore della domanda di risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante e sulle conseguenze prodotte dalla risoluzione disposta da quest’ultima.
Tribunale di Ferrara, 19 settembre 2017
Sui presupposti e sul procedimento di risoluzione in danno dell’impresa, disposto dalla Stazione Appaltante ai sensi dell’art. 136 del d.lgs. n. 163 del 2006 (oggi 208 del d.lgs. n. 50/2016)
Tribunale di Prato, 4 settembre 2017
[A] Sull’indagine dei comportamenti delle parti nel caso di reciproca domanda di risoluzione per inadempimento fondata, per l’appaltatore, sulle carenze progettuali, e per la stazione appaltante, sulla non collaudabilità delle opere. [B] Sulla possibilità o meno per la stazione appaltante di ottenere la risoluzione per grave inadempimento nel caso in cui l’appaltatore si sia avvalso di un subappaltatore non autorizzato
Tribunale di Napoli, 31 luglio 2017
[A] Sulla giurisdizione del Giudice Ordinario o del Giudice Amministrativo nel caso di controversia instaurata dall’ente concessionario nei confronti del concedente per la ripetizione di somme che il concessionario stesso è stato condannato a pagare all'appaltatore a titolo di compenso revisionale. [B] Sulle valutazioni che il Giudice deve eseguire per l'accertamento della risoluzione di diritto, conseguente a diffida ad adempiere senza esito, intimata dalla parte asseritamente adempiente. [C] Sulle valutazioni da parte del Giudice in presenza di una clausola risolutiva espressa. [D] Sulle valutazioni da parte del Giudice nel caso di reciproca domanda di risoluzione del contratto per inadempimento. [E] Sui criteri interpretativi del contratto d’appalto. [F] Sulla legittimità o meno della clausola del contratto che condizione il pagamento del compenso alla concessione di un finanziamento da parte di altro ente
Tribunale di Cosenza, 28 aprile 2017
[A] Sulle valutazioni e comparazioni che il Giudicante deve svolgere in caso di domande di risoluzione per inadempimento formulate reciprocamente tra appaltatore e Stazione appaltante. [B] Sull’effetto prodotto dal provvedimento di risoluzione del contratto in danno all’Appaltatore reso dalla Stazione Appaltante e sulla possibilità o meno per l’Appaltatore di avanzare una propria domanda di risoluzione per inadempimento del Committente. [C] Sulla quantificazione dei costi della sicurezza. [D] Sull’onere posto a carico della Stazione Appaltante di valutare che il valore economico sia adeguato e sufficiente rispetto al costo del lavoro ed al costo relativo alla sicurezza. [E] Sulle voci di risarcimento dovute all’Appaltatore nel caso di risoluzione del contratto imputabile alla Stazione Appaltante
Corte d’Appello di Reggio Calabria, 9 febbraio 2017
[A] Sulla valutazione della “non scarsa rilevanza dell’inadempimento” ai fini della pronuncia di risoluzione del contratto per inadempimento ai sensi degli artt. 1453 e 1455 cod. civ.. [B] Sulla possibilità o meno che la mancata/tardiva/parziale consegna dei lavori conferisca all’appaltatore il diritto di risolvere il contratto ai sensi degli artt. 1453 e 1454 cod. civ.. [C] Sull’onere di valutazione posto a carico del Giudicante nel caso di proposizione di reciproche domande di risoluzione del contratto d’appalto per grave inadempimento
Lodo Arbitrale, 3 febbraio 2015
[A] Sulle differenze tra revoca e annullamento di un provvedimento amministrativo ad efficacia durevole. [B] Sulla ripartizione delle competenze tra Giunta Comunale e Consiglio Comunale nella gestione di un rapporto di concessione e della decisione di procedere alla risoluzione in danno del contratto di concessione. [C] Sulla qualificazione della concessione di servizi e sulle caratteristiche in presenza delle quali si ha “concessione di servizi” e non “appalto di servizi”. [D] Sugli elementi distintivi tra “concessione di servizi” e “concessione di lavori”. [E] Sulla applicabilità o meno della disciplina esecutiva degli appalti pubblici alle concessioni, in particolare per quanto riguarda la consegna. [F] Sui criteri di valutazione dell’inadempimento del concessionario ai fini della valutazione della domanda di risoluzione per inadempimento a suo carico. [G] Sulla rilevanza o meno della tolleranza della Stazione Appaltante nei confronti del concessionario inadempiente ai fini della valutazione della domanda di risoluzione per inadempimento e sulla rilevanza o meno dell’omessa pubblicazione dei bilanci da parte della concessionaria. [H] Sui presupposti per l’accoglimento della domanda di risarcimento per danno all’immagine richiesta dalla Stazione Appaltante in ragione del grave inadempimento della concessionaria
Lodo Arbitrale, 6 agosto 2015
[A] Sulle valutazioni che il Collegio deve svolgere in caso di reciproca domanda di risoluzione del contratto per inadempimento. [B] Sulla declaratoria di risoluzione del contratto, a prescindere dalla gravità dell'inadempimento, in caso di reciproca domanda di risoluzione del contratto ai sensi dell'art. 1453 c.c..
Lodo Arbitrale, 2 novembre 2015
[A] Sulle ipotesi di ammissibilità e sulla natura della Consulenza Tecnica (CTU). [B] Sull'anomalo andamento dei lavori e sulle responsabilità della Stazione Appaltante nel caso in cui il ritardo sia ad essa imputabile. [C] Sull'anomalo andamento dei lavori stradali in caso di esecuzione degli stessi a traffico in corso, o in caso di presenza di auto in sosta nelle aree di intervento. [D] Sulla evoluzione normativa in materia di individuazione dei sottoservizi, in particolare nella Regione Sicilia. [E] Sulla applicabilità o meno alla gara delle norme sopravvenute e delle norme abrogate dopo l'adozione del bando di gara. [F] Sulla disciplina in materia di sottoservizi prima dell'entrata in vigore delle legge Merloni (n. 109/1994). [G] Sui limiti alle responsabilità della Stazione Appaltante e dell'Appaltatore nel caso di ritardi dovuti alla mancata segnalazione nel progetto della presenza nel terreno di sedime di alcuni ostacoli (sottoservizi, ceppaie, panchine, brani di vecchie fondazioni). [H] Sulla rilevanza ai fini della accettazione del progetto della dichiarazione resa dall'aggiudicatario in sede di gara ai sensi dell'art. 106, comma 2, del regolamento d.P.R. n. 207/2010, anche alla luce di quanto disposto dall'art. 26 dello stesso regolamento. [I] Sulla attribuzione della responsabilità per i maggiori oneri derivanti da elementi prevedibili ma non previsti. [L] Sul divieto della revisione dei prezzi negli appalti pubblici e sui limiti di applicazione del meccanismo previsto dall'art. 133 del d.lgs. n. 163/2006. [M] Sui limiti al riconoscimento all'appaltatore dell'equo compenso di cui all'art. 1664, comma 2, cod. civ.. [N] Sui presupposti affinché l'appaltatore abbia diritto al corrispettivo per lavori addizionali non previsti dal contratto e sui limiti alla possibilità di loro riconoscimento in sede di collaudo. [O] Sui limiti e sui presupposti per il risarcimento per i materiali presenti in cantiere al momento dello scioglimento del contratto. [P] Sui presupposti necessari (anche a fini probatori) affinché un articolo pubblicato su un sito internet possa costituire fonte di danno all'immagine per l'Impresa appaltatrice. [Q] Sulla spettanza o meno dei maggiori oneri di sicurezza sostenuti per maggiori lavorazioni, in particolare in caso di opere stradali. [R] Sulla possibilità o meno che l’accettazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento predisposto dalla Stazione Appaltante precluda all’appaltatore di contestarne successivamente il contenuto. [S] Sulla quantificazione del ristoro per gli apprestamenti di sicurezza laddove gli stessi siano previsti dal contratto ma non siano oggetto di quantificazione economica nel computo metrico. [T] Sulle ipotesi di "illegittimità" del provvedimento di risoluzione unilaterale del contratto adottato dalla Stazione Appaltante. [U] Sulla giurisdizione e sul sindacato del giudicante in merito al provvedimento di risoluzione unilaterale del contratto d'appalto adottato dalla Stazione Appaltante. [V] Sulla possibilità o meno per la Stazione Appaltante di far valere nel giudizio arbitrale ragioni di credito vantate verso l'Impresa sottoposta ad amministrazione straordinaria o fallita. [Z] Sulla ammissibilità o meno della domanda riconvenzionale proposta dalla Stazione Appaltante nel giudizio arbitrale contro l'Impresa sottoposta ad amministrazione straordinaria o fallita. [AA] Sulla opponibilità o meno al fallimento del provvedimento di risoluzione unilaterale in danno dell'appaltatore fallito. [BB] Sulla idoneità o meno di un ordine di servizio di riprendere i lavori sospesi a costituire la "relazione di contestazione" necessaria per l'avvio del procedimento di risoluzione del contratto in danno dell'appaltatore ai sensi dell'art. 136 del d.lgs. n. 163/2006. [CC] Sui presupposti di validità ed efficacia della diffida ad adempiere secondo l'orientamento della Suprema Corte di Cassazione. [DD] Sulle differenze tra fallimento e Amministrazione Straordinaria in merito alla possibilità e ai termini con cui la Stazione Appaltante può procedere alla risoluzione in danno del contratto d'appalto [EE] Sulla perentorietà o meno del termine concesso dalla Stazione Appaltante in caso di contestazioni e sulla necessità o meno che l'eventuale provvedimento di risoluzione in danno tenga conto delle controdeduzioni tardivamente prodotte dall'Impresa. [FF] Sulla necessità da parte della Stazione Appaltante di accertare la gravità dell'inadempimento prima di procedere alla risoluzione in danno del contratto d'appalto: in particolare sulla gravità del ritardo nell'adempimento. [GG] Sui presupposti affinché il ritardo nell'esecuzione dei lavori possa considerarsi grave. [HH] Sul danno risarcibile all'appaltatore in caso di illegittima risoluzione unilaterale da parte della Stazione Appaltante. [II] Sull'effetto retroattivo o meno della risoluzione contrattuale. [LL] Sul danno risarcibile in caso di risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante: lucro cessante. [MM] Sulla quantificazione del danno per lucro cessante in caso di illegittima risoluzione unilaterale del contratto da parte della Stazione Appaltante. [NN] Sui possibilità per il giudicante di liquidare un danno maggiore di quello richiesto dall'Appaltatore, laddove nelle conclusioni venga usata la formula "ovvero la somma maggiore o minore ritenuta dovuta". [OO] Sulla sussistenza o meno dell’onere di formulare riserve nel caso di doglianze dirette ad ottenere la risoluzione del contratto per colpa della Pubblica Amministrazione e la condanna di quest’ultima al risarcimento dei conseguenti danni. [PP] Sugli orientamenti giurisprudenziali in merito al calcolo del danno dovuto all'appaltatore in ragione dell'effetto retroattivo della risoluzione contrattuale, in particolare per quanto attiene le opere già eseguite (prezzo di mercato o valore contrattuale?). [QQ] Sugli effetti prodotti dalla risoluzione del contratto e sulla accoglibilità o meno delle riserve formulate dall'Appaltatore in caso di dichiarata risoluzione del contratto per responsabilità della Stazione Appaltante. [RR] Sugli interessi dovuti sulle somme liquidate a titolo risarcitorio, conseguenti all'illegittima risoluzione del contratto da parte della Stazione Appaltante e sulla spettanza o meno della rivalutazione monetaria. [SS] Sulla decorrenza degli interessi legali. [TT] Sulla spettanza o meno degli interessi anatocistici. [UU] Sulla spettanza o meno di interessi e rivalutazione monetaria sui mancati pagamenti, sui crediti per i beni esistenti in cantiere e sul mancato guadagno. [VV] Sulla rilevanza del collaudo al fine di poter qualificare il credito dell'appaltatore come certo, liquido ed esigibile
Lodo Arbitrale, 16 luglio 2015
[A] Sullo scopo e sulle funzioni della normativa e delle decadenze imposte dal regime delle riserve. [B] Sulla necessità o meno di iscrivere tempestiva riserva per domande finalizzate alla risoluzione del contratto. [C] Sulla possibilità o meno che la sottoscrizione da parte dell'impresa della dichiarazione con cui prende cognizione del progetto dando atto dell'esecutività dello stesso (di cui all'art. 106, comma 3 del d.P.R. n. 207/2010) possa costituire validazione e accettazione dello stesso ed escludere la possibilità di contestarne le lacune. [D] Sulla possibilità o meno per l'appaltatore aggiudicatario di procedere all'integrazione del progetto esecutivo predisposto dalla Stazione Appaltante. [E] Sulla rilevanza della verifica della progettazione da parte della Stazione Appaltante, prevista dall'art. 112 del d.P.R. n. 163 del 2006 e sulle conseguenze derivanti dall'omissione. [F] Sulla possibilità o meno che l'incompletezza del progetto esecutivo possa costituire grave inadempimento della Stazione Appaltante e sulla possibilità o meno per l'Impresa di ottenere la risoluzione di diritto attraverso la diffida ad adempiere ex art. 1454 cod. civ.. [G] Sulla legittimità o meno della clausola contrattuale che trasferisca all'Impresa la responsabilità circa la corretta redazione del progetto e/o l'onere di colmare le lacune del progetto. [H] Sulla possibilità o meno di individuare una responsabilità dell'Impresa per i vizi dell'opera laddove esegua l'opera senza segnalare eventuali carenze od errori. [I] Sul risarcimento del danno conseguente a sospensione illegittima dei lavori da parte della Stazione Appaltante: spese generali. [L] Segue: ritardata percezione dell'utile. [M] Segue: mancato ammortamento attrezzature e inutilizzo personale. [N] Sul danno conseguente alla risoluzione del contratto per grave inadempimento della Stazione Appalatante: mancato utile e danno curriculare
Lodo Arbitrale, 7 maggio 2015
[A] Sulle responsabilità dell'Ente concedente per avere indotto il concessionario a vincolare improduttivamente i propri mezzi e la propria struttura facendo affidamento sulla concessione di ulteriori lavori promessi dall'Ente nell'attesa dei finanziamenti necessari. [B] Sull'onere di iscrizione della riserva per i maggiori oneri derivanti dalla immobilizzazione di mezzi, dalla guardiania e dalla manutenzione svolte per il periodo successivo alla data prevista di ultimazione dei lavori (ipotesi di anomalo andamento dei lavori). [C] Sulle responsabilità della Stazione Appaltante nel caso di ritardi dovuti alla mancata copertura della spesa occorrente per la realizzazione dell'opera. [D] Sulla liquidazione degli interessi e della rivalutazione monetaria sulle somme liquidate a titolo risarcitorio per anomalo andamento nell'esecuzione dei lavori dovuto a responsabilità della Stazione Appaltante. [E] Sulle valutazioni necessarie al fine di verificare la gravità dell'inadempimento contestato dalla Stazione Appaltante all'Impresa e finalizzato ad ottenere la risoluzione del contratto per inadempimento ex art. 1453 c.c.. [F] Sulla possibilità o meno che l'Ente concedente ottenga il risarcimento del danno subito dalla collettività per i vizi dell'opera realizzata dall'Impresa anche nell'ipotesi in cui l'inadempimento non sia qualificabile come grave ai fini della domanda di risoluzione del contratto
Lodo Arbitrale, 24 ottobre 2014
[A] Sugli effetti del mancato pagamento dell'acconto richiesto dal collegio arbitrale. [B] Sulla giurisdizione a decidere sulla domanda di risoluzione del contratto e sulla contrapposta risoluzione disposta dalla Stazione Appaltante ai sensi dell'art. 136 del Codice. [C] Sulle valutazione che il giudicante deve svolgere per valutare l'importanza dell'inadempimento in caso di reciproche domande di risoluzione. [D] Sulle ipotesi di legittimità della consegna frazionata. [E] Sull'obbligo per la Stazione Appaltante di assicurare la piena disponibilità delle aree sin dalla fase antecedente l’indizione della gara e sul generale obbligo di cooperazione dato dagli artt. 1175, 1206, 1375 c.c.. [F] Sull'obbligo per la Stazione Appaltante di restituzione delle garanzie nel caso di mancata esecuzione del collaudo nei termini di legge. [G] Sull'entità del risarcimento dovuto all'impresa per i lavori non eseguiti nel caso venga dichiarata la risoluzione del contratto per responsabilità della Stazione Appaltante. [H] Sugli effetti prodotti dalla risoluzione del contratto riguardo all'importo dovuto all'appaltatore per i lavori già eseguiti. [I] Sulla risarcibilità o meno del danno curriculare lamentato dall'Impresa per la risoluzione anticipata del contratto causata dall'inadempimento della Stazione Appaltante e sulla sua quantificazione. [L] Sulla rilevanza o meno della tempestività delle riserve in caso di risoluzione del contratto. [M] Sulla quantificazione dei danni derivanti da anomalo andamento dei lavori dovuto a responsabilità della Stazione Appaltante e sulle differenze con i danni risarcibili per illegittima sospensione dei lavori: spese generali. [N] Sul risarcimento di interessi e rivalutazione monetaria. [O] Sul pubblico interesse, quale causa legittimante di una sospensione dei lavori. [P] Sui danni risarcibili in caso di accertata illegittimità della sospensione dei lavori disposta dalla Stazione Appaltante: le spese generali
Lodo Arbitrale, 31 luglio 2014
[A] Sulle valutazioni che il Collegio giudicante deve compiere nel caso di contrapposte domande volte all'estinzione del contratto per recesso e per risoluzione per inadempimento. [B] Sull'interpretazione delle clausole contrattuali in cui si prevede l'onere di esperire un tentativo di conciliazione quale presupposto per l'avvio del giudizio. [C] Sulle valutazioni da svolgere per verificare la gravità o meno dell'inadempimento ai fini della risoluzione del contratto ai sensi dell'art. 1455 cod. civ.. [D] Sulla autonomia contrattuale delle parti nello stabilire le conseguenze prodotte dalla risoluzione del contratto. [E] Sulla facoltà o meno delle parti di una concessione di lavori pubblici di traslare convenzionalmente il rischio d'impresa sulla parte pubblica. [F] Sulla possibilità o meno di ricomprendere nell'indennizzo dovuto al concessionario gli oneri relativi al contratto di swap a copertura dei rischi derivanti dalla oscillazione dei tassi di interesse sul finanziamento contratto per l'intervento oggetto di concessione. [G] Sui limiti della clausola compromissoria relativa alle controversie sulla risoluzione di un contratto
Lodo Arbitrale, 14 luglio 2014
[A] Sui requisiti di ammissibilità della Consulenza Tecnica d'Ufficio. [B] Sui doveri di correttezza e buona fede della Stazione Appaltante. [C] Sulle valutazioni che il giudicante deve svolgere al fine di verificare la sussistenza dei presupposti per la risoluzione del contratto per inadempimento ai sensi degli artt. 1453 e 1455 cod. civ.. [D] Sugli effetti prodotti dal decorso del termine concesso dall'Impresa con diffida ai sensi dell'art. 1454 cod. civ. e sugli accertamenti necessari ai fini della verifica sulla gravità dell'inadempimento. [E] Sulla possibilità di configurare un grave inadempimento, ai sensi dell'art. 1455 cod. civ., nella predisposizione da parte della Stazione Appaltante di un progetto incompleto. [F] Sulla gravità o meno dell'inadempimento della Stazione Appaltante che ritardi l'adozione di una variante con conseguente lunga sospensione dei lavori. [G] Sul diritto dell'appaltatore ad ottenere lo svincolo delle fideiussioni in caso di mancata esecuzione del collaudo nei termini di legge. [H] Sulla risarcibilità del danno da mancato utile in caso di risoluzione del contratto per grave inadempimento della Stazione Appaltante e sulla sua quantificazione. [I] Sugli effetti prodotti dalla dichiarata risoluzione del contratto sul valore delle opere eseguite e sul diritto dell'Impresa ad ottenere il corrispettivo del valore venale delle stesse ai sensi dell'art. 1458 cod. civ.. [L] Sulla risarcibilità del danno curriculare causato dal mancato conseguimento della migliore qualifica SOA in caso di risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante, sulla sua quantificazione e sulla possibilità di quantificazione in via equitativa. [M] Sulla applicabilità o meno del regime delle riserve nel caso di declaratoria di risoluzione del contratto per inadempimento. [N] Sulla liquidazione di interessi e rivalutazione monetaria sulle somme liquidate a titolo di risarcimento del danno per sospensione illegittima dei lavori. da parte della Stazione Appaltante
Lodo Arbitrale, 17 aprile 2014
[A] Sui limiti alla possibilità di eseguire nuovi accertamenti, anche di fatto, nel caso in cui tra le stesse parti sia già stata emessa una decisione avente ad oggetto la medesima questione. [B] Sulla giurisdizione rispetto alla domanda di revisione del corrispettivo avanzata dall'Impresa. [C] Sugli accertamenti da eseguire in caso di domanda di risoluzione del contratto per inadempimento, ovvero in caso di risoluzione disposta unilateralmente dalla Stazione Appaltante.
Lodo Arbitrale, 1° aprile 2014
[A] Sulla forma necessaria per i contratti stipulati dalla Pubblica Amministrazione e per le eventuali successive modificazioni che le parti intendano apportare. [B] Sul momento a partire dal quale è consentito alla concessionaria della riscossione tributi l'applicazione dell'aggio relativo alla riscossione coattiva. [C] Sulla possibilità o meno di considerare l'alterazione dei termini di adempimento del concessionario tollerata dalla Stazione Appaltante come un grave inadempimento. [D] Sulla possibilità o meno di introdurre domande nuove nell'arbitrato anche nelle memorie autorizzate dopo l'avvio del procedimento. [E] Sulle valutazioni che devono essere svolte al fine di qualificare la gravità dell'inadempimento quale presupposto per l'accoglimento della domanda di risoluzione ex art. 1453 cod. civ.
Lodo Arbitrale, 27 febbraio 2014
[A] Sulla nullità o meno del contratto con cui viene concessa un'area per la realizzazione di un chiosco nel caso di presenza di un sito contaminato da rifiuti. [B] Sulle valutazioni che il giudicante deve svolgere nel caso di reciproche domande di risoluzione del contratto per grave inadempimento. [C] Sulla possibilità di qualificare grave l'inadempimento della Stazione Appaltante che abbia consegnato un'area con presenza di rifiuti e non abbia provveduto a rimuoverli a seguito della loro scoperta. [D] Sulla rilevanza del comportamento tenuto dalla parte inadempiente al fine di quantificare il danno derivante dalla risoluzione per grave inadempimento
Lodo Arbitrale, 4 febbraio 2014
[A] Sulla autonomia della clausola compromissoria rispetto al contratto d'appalto cui accede. [B] Sugli effetti prodotti dal decorso del termine per l'adempimento qualificato essenziale dalle parti, nonché sulla valutazione in merito alla essenzialità del termine. [C] Sulla imputazione della responsabilità nel caso di ritardato pagamento da parte della Stazione Appaltante dovuto a colpa dell'ente finanziatore. [D] Sulla necessità o meno di valutare la gravità dell'inadempimento nel caso di decorso del termine qualificato essenziale. [E] Sugli effetti prodotti dalla risoluzione per inadempimento della transazione non novativa e sulla possibilità o meno che riprenda efficacia il contratto precedente. [F] Sulla diffida ad adempiere ex art. 1455 c.c. e sugli oneri richiesti al creditore[G] Sulla verifica del requisito di “gravità” dell'inadempimento per la risoluzione del contratto. [H] Sugli effetti prodotti dalla risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione appaltante, ex art. 1458 c.c. e sulle modalità di calcolo del valore delle opere eseguite dall'appaltatore. [L] Sulla possibilità o meno di riconoscere ulteriori voci di risarcimento del danno oggetto di riserve nel caso di risoluzione per inadempimento della Stazione Appaltante, con conseguente obbligo di pagamento del valore venale delle opere eseguite
Lodo Arbitrale, 20 dicembre 2013
[A] Sulla ammissibilità o meno dell'eccezione di incompetenza del Collegio Arbitrale formulata nelle memorie successive alla costituzione in giudizio. [B] Sulla clausola arbitrale contenuta nel capitolato speciale d'appalto e sulla necessità o meno di apposita sottoscrizione ai sensi dell'art. 1341 c.c.. [C] Sulla possibilità e sui termini per impugnare l'atto di nomina del Presidente del Collegio effettuata dalla Camera Arbitrale. [D] Sulla fondatezza o meno della domanda di risoluzione del contratto per i ritardati pagamenti da parte della Stazione Appaltante. [E] Sulla qualificazione della "gravità dell'inadempimento" al fine di giustificare la risoluzione del contratto ai sensi degli artt. 1453 e 1455 cod. civ.. [F] Sulle responsabilità della Stazione Appaltante per i ritardati pagamenti dovuti a responsabilità dell'ente finanziatore. [G] Sulla natura e sulle caratteristiche del dovere di cooperazione posto a carico della Stazione Appaltante. [H] Sulla risarcibilità del lucro cessante (mancato utile sui lavori non eseguiti) conseguente alla risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante. [I] Sugli effetti retroattivi della risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante ai sensi dell'art. 1458 c.c. e sulle modalità di calcolo del valore dei lavori già eseguiti da parte dell'impresa. [L] Sulla quantificazione del valore venale delle opere eseguite ai fini della quantificazione del risarcimento dovuto all'impresa a seguito della risoluzione del contratto per grave inadempimento della Stazione Appaltante. [M] Sul diritto al risarcimento dei pregiudizi subiti dall'Impresa a causa dell'anomalo andamento dei lavori dovuto a responsabilità della Stazione Appaltante. [N] Sulla responsabilità della Stazione Appaltante per i pregiudizi subiti dall'Impresa nel caso di sospensione dei lavori o rallentamento degli stessi dovuto alla necessità di approvare una perizia di variante. [O] Sull'operatività o meno del regime decadenziale delle riserve nel caso di pronunciata risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante. [P] Sugli atti "idonei" a ricevere l'iscrizione delle riserve dell'Impresa. [Q] Sulla possibilità o meno che la notifica dell'atto di avvio del procedimento arbitrale prima della redazione del conto finale possa far venire meno la presunzione di accettazione dello stesso derivante dalla mancata sottoscrizione con riserva. [R] Sulle voci di danno risarcibili in caso di anomalo andamento lavori: Spese generali. [S] Segue: quantificazione delle spese generali. [T] Sui rapporti tra sospensione illegittima e anomalo andamento lavori in particolare riguardo alla quantificazione delle spese generali. [U] Sulle voci di danno risarcibili in caso di anomalo andamento lavori: improduttivo utilizzo di macchinari ed attrezzature. [V] Segue: mancato utile. [Z] Sulla spettanza di interessi e rivalutazione monetaria, sui termini e sulle modalità di calcolo di tali voci di danno
Cassazione Civile, Sez. I., 26 luglio 2012
[A] Sulle valutazioni che il Collegio deve svolgere al fine di valutare la fondatezza della domanda di risoluzione del contratto per grave inadempimento di una delle parti del contratto d'appalto. [B] Sulla possibilità o meno per l'Impresa di richiedere il risarcimento dei danni per anomalo andamento dei lavori laddove abbia previamente accettato la consegna irregolare e frazionata. [C] Sulla possibilità o meno per l'appaltatore di richiedere il risarcimento del danno laddove di fronte alla inadempienza della controparte, anziché ricorrere alla domanda di risoluzione (o all'eccezione di inadempimento) ovvero iscrivere riserva, preferisca dare comunque esecuzione al contratto
Tribunale di Prato, 10 aprile 2012
[A] Sulle valutazioni in merito al comportamento delle parti nel caso di reciproca domanda di risoluzione del contratto per inadempimento, con particolare riferimento alla valutazione della gravità dell'inadempimento. [B] Sul dovere di correttezza e buona fede nell'esecuzione del contratto d'appalto. [C] Sui danni risarcibili nel caso di illegittima risoluzione del contratto da parte della Stazione Appaltante
Lodo Arbitrale, 12 marzo 2013
[A] Sulle verifiche necessarie per la decisione della domanda di risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante avanzata dall'Impresa e sulla valutazione della "gravità" dell'inadempimento. [B] Sulla possibilità o meno che la violazione del dovere di cooperazione da parte della Stazione Appaltante possa costituire grave inadempimento idoneo a giustificare la risoluzione in danno del contratto, ai sensi dell'art. 1453 cod. civ.. [C] Sull'effetto della pronunciata risoluzione parziale sulle riserve e sulla conseguente necessità o meno di valutare la tempestività o meno delle stesse. [D] Sulla possibilità o meno che, a seguito della risoluzione del contratto per grave inadempimento della Stazione Appaltante, all'Appaltatore spetti il diritto al pagamento dei lavori eseguiti ai prezzi attuali di mercato. [E] Sulla spettanza o meno all'Appaltatore del 10% sui lavori non eseguiti in caso di risoluzione del contratto per grave inadempimento della Stazione Appaltante e sulla decorrenza degli interessi. [F] Sulle valutazioni necessarie nel caso di reciproca domanda di risoluzione del contratto per inadempimento. [G] Sulle ipotesi in cui si può configurare la nullità parziale ex artt. 1346 e 1418 c.c. del contratto per impossibilità dell'oggetto
Lodo Arbitrale, 2 gennaio 2013
[A] Sul giudizio di comparazione che il Collegio deve svolgere nel caso di reciproca domanda di risoluzione per inadempimento e sulla possibilità di addebitare ad entrambe le parti la risoluzione. [B] Sulla valutazione della gravità dell'inadempimento ai fini della pronuncia di risoluzione del contratto e sulla decisione da assumere da parte del Collegio nel caso in cui non sia configurabile a carico di nessuna delle parti un inadempimento "di non scarsa importanza". [C] Sulla applicabilità o meno degli interessi moratori ex d.lgs. n. 231/2002 sulle somme liquidate a titolo di risarcimento a seguito della dichiarazione di risoluzione del contratto
Lodo Arbitrale, 7 agosto 2012
[A] Sulle caratteristiche necessarie affinché un atto possa qualificarsi interruttivo della prescrizione ai sensi dell'art. 2943 cod. civ. e sulla idoneità di una domanda giudiziale/arbitrale davanti a giudice non competente ad interrompere la prescrizione. [B] Sulla configurabilità o meno di una grave responsabilità della Stazione Appaltante laddove l'area individuata nel contratto per l'esecuzione dei lavori si stata sottoposta, a contratto stipulato, al vincolo da parte della Soprintendenza. [C] Sulla possibilità o meno che l'ordine o il divieto proveniente da altra amministrazione possa costituire causa di forza maggiore, quindi causa di legittima sospensione dei lavori da parte dell'amministrazione committente. [D] Sulla facoltà dell'appaltatore di sciogliersi dal contratto quando la sospensione legittima superi determinati limiti temporali. [E] Sull'onere di iscrizione della riserva nel caso di illegittima sospensione dei lavori da parte della Stazione Appaltante