[A] Sulla giurisdizione in materia di lesione dell’affidamento dell’impresa appaltatrice in materia di appalto pubblico. [B] Sui poteri del giudice ordinario di disapplicare un atto amministrativo nei casi in cui il giudice amministrativo si sia già espresso in merito al medesimo atto ed in quelli in cui il giudice amministrativo non si sia espresso. [C] Sulla (ir)rilevanza dell’inadempimento ai fini della validità del recesso del committente da un contratto d’appalto ex art. 1671 c.c. o ex art. 1373 c.c.. [D] Sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore che agisca in giudizio per ottenere il pagamento del corrispettivo ove il committente eccepisca l’inadempimento.
[A] Sul riparto di giurisdizione tra giudice amministrativo e giudice ordinario nelle varie fasi delle procedure aventi ad oggetto l’affidamento di lavori, servizi e forniture e la stipula del relativo contratto d’appalto pubblico. [B] Sulla giurisdizione in materie di controversie aventi ad oggetto un qualsiasi atto con cui la stazione appaltante si ritiri ex post da un contratto d’appalto pubblico. [C] Sulla (im)possibilità per la stazione appaltante pubblica di approvare tacitamente il progetto esecutivo nella vigenza del d.lgs. 163/2006 e dell’art. 186, co. 6 del d.p.r. 207/2010. [D] Sull’(in)ammissibilità di domande ed eccezioni nuove in sede di comparsa conclusionale.
[A] Sulla facoltà del contraente che abbia intimato all’altro diffida ad adempiere, fissando un termine allo spirare del quale il contratto dovrà intendersi risolto di diritto, di rinunciare all’effetto risolutivo anche dopo la scadenza del termine indicato. [B] Sulle peculiarità del recesso unilaterale dal contratto d’Appalto da parte della P.A. e sui diritti dell’Appaltatore. [C] Sull’incompatibilità della domanda volta all’accertamento delle riserve con quella volta alla risoluzione del contratto d’Appalto pubblico.