Rivista sull'esecuzione dei contratti pubblici. ISSN 2499-071X     Direttori:  Avv. Francesco Barchielli  e  Avv. Claudio Bargellini
D.LGS 50.2016. Art. 108 (risoluzione)
Tribunale di Lamezia Terme, 19 agosto 2024
[A] Sul riparto di giurisdizione in materia di diritti ed obblighi scaturenti da un contratto d’appalto di opere pubbliche, ove sia intervenuta la risoluzione in danno della stazione appaltante mediante atto amministrativo. [B] Sull’applicabilità delle norme generali sull’inadempimento alla risoluzione per inadempimento di un contratto d’appalto pubblico. [C] Sulla possibilità per l’appaltatore di invocare l’illegittimità della sospensione dei lavori ai fini della risoluzione di un contratto d’appalto pubblico per colpa della p.a.. [D] Sulla (in)sussistenza di un onere dell’appaltatore di iscrivere riserve per le pretese derivanti dalla risoluzione di un contratto d’appalto pubblico per colpa dell’amministrazione. [E] Sulla giurisdizione del g.o. ad accertare l’esistenza delle condizioni di legittimità dell’atto amministrativo con cui la p.a. ha disposto la risoluzione di un contratto d’appalto pubblico. [F] Sugli effetti restitutori e risarcitori della risoluzione di un contratto d’appalto pubblico. [G] Sui criteri di valutazione del valore dei lavori eseguiti dall’appaltatore sino alla risoluzione di un contratto d’appalto pubblico ai fini della restitutio in integrum, con particolare riguardo agli orientamenti contrastanti della giurisprudenza di legittimità: prezzi di mercato o corrispettivo contrattualmente pattuito? [H] Sul riparto dell’onere probatorio in tema di inadempimento di un’obbligazione con particolare riguardo all’ambito degli appalti. [I] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore, a seguito della risoluzione di un contratto d’appalto pubblico, di chiedere la revisione dei prezzi per i lavori già eseguiti. [L] Sulla competenza del g.o. in tema di escussione di polizza fideiussoria da parte della p.a.. [M] Premessa la disciplina delle garanzie fideiussorie che l’appaltatore è tenuto a prestare a favore della stazione appaltante nella vigenza del d.lgs. 163/2006 e del d.p.r. 207/2010, sulla natura di contratto autonomo di garanzia della cauzione definitiva con particolare riguardo all’interpretazione della clausola di escutibilità “a prima richiesta” ed alla (im)possibilità per il garante di opporre eccezioni concernenti il rapporto principale salva l’exceptio doli nonché alla (non) necessità per la stazione appaltante di dimostrare i pregiudizi subiti o l’inadempimento dell’appaltatore al fine di ottenere l’escussione della polizza.
Tribunale di Pescara, 25 luglio 2024
[A] Sul potere del giudice ordinario di accertare la legittimità degli atti con cui la p.a. eserciti la facoltà di risolvere unilateralmente o di recedere da un contratto d’appalto pubblico. [B] Sugli elementi che devono essere valutati, ai fini dell’importanza del rispettivo inadempimento, nel caso in cui, a fronte di un provvedimento di risoluzione di un contratto d’appalto pubblico da parte della p.a., l’appaltatore richieda a sua volta la risoluzione per inadempimento della stazione appaltante. [C] Sulla sorte delle riserve in caso di risoluzione di contratto d'appalto pubblico e sulle modalità con cui l’appaltatore, in tal caso, è tenuto a far valere le proprie pretese. [D] Sui compensi cui l’appaltatore ha diritto in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per sua colpa e sulle modalità con cui essi devono essere richiesti in sede processuale.
Tribunale di Bari, 19 luglio 2024
[A] Sull’onere della stazione appaltante di verificare il persistere dei requisiti generali e speciali di partecipazione di un’impresa ad una gara d’appalto pubblica anche nella fase di esecuzione dell’appalto. [B] Premessa la non tassatività delle ipotesi di esclusione facoltativa delle imprese dalla procedura d’appalto pubblico nella vigenza del d.lgs. 50/2016, sulle valutazioni tecnico-discrezionali che la stazione appaltante è tenuta a svolgere nella fase esecutiva di un appalto circa la possibilità di risolvere il contratto per intervenuta perdita o originaria mancanza dei requisiti da parte dell’appaltatore, con particolare riguardo all’ipotesi in cui l’affidabilità dello stesso risulti venuta meno a seguito di grave illecito professionale consistente nella pendenza di un procedimento penale nei confronti dei vertici dell’impresa appaltatrice. [C] Sul riparto di giurisdizione in materia di risoluzione di contratto d’appalto pubblico da parte della p.a. a seguito dell’intervenuta perdita o mancanza originaria dei requisiti dell’appaltatore nella fase esecutiva dell’appalto per grave illecitio professionale.
Corte d’Appello di Reggio Calabria, 13 giugno 2024
[A] Sulla gravità che i vizi dell’opera debbono raggiungere affinché risulti fondata la risoluzione di un contratto d’appalto da parte del committente e sui rimedi esperibili da quest’ultimo ove i vizi non raggiungano la predetta gravità. [B] Sull’onere probatorio posto in capo al committente che faccia valere in giudizio la garanzia per i difetti dell’opera, anche nel caso in cui sia stato già emesso il CRE. [C] Sull’applicabilità agli appalti a corpo della disciplina in tema di difetti dell’opera. [D] Sui criteri di quantificazione della somma dovuta per la riduzione del prezzo di un appalto in presenza di vizi e difetti dell’opera.
Tribunale di Firenze, 23 giugno 2024
[A] Sulla (non) lesività, anche ai fini del risarcimento del danno richiesto dall’appaltatore, della segnalazione all’ANAC da parte della p.a. committente di una vicenda risolutiva di un appalto pubblico. [B] Sulla (in)idoneità di un singolo inadempimento pregresso di un’impresa a giustificare ex se l’esclusione della partecipazione a gare d’appalto in assenza di una specifica valutazione prognostica della stazione appaltante. [C] Sulla natura di contratto autonomo di garanzia della cauzione definitiva prestata dall’appaltatore mediante fideiussione in forza della quale il garante è tenuto al pagamento “a semplice richiesta” con rinuncia alle eccezioni di cui agli artt. 1944 e 1957 c.c. e sullo specifico caso in cui non opera il conseguente principio generale secondo cui l’appaltatore non può impedire l’escussione del garante. [D] Sull’individuazione delle obbligazioni e dei danni garantiti dalla cauzione definitiva nella vigenza dell’art. 103 del d.lgs. 50/2016 con particolare riguardo alla legittimità del trattenimento da parte della p.a. committente della cauzione per un importo pari alla clausola penale a titolo di danno da ritardo contenuta in un contratto d’appalto pubblico. [E] Sull’onere probatorio posto in capo alla stazione appaltante che intenda escutere la cauzione definitiva circa l’an ed il quantum dei pregiudizi subiti e delle maggiori spese sostenute a causa dell’inadempimento dell’appaltatore.
Corte d’Appello di Milano, 22 maggio 2024
[A] Premessa la derogabilità delle norme di cui ai co. 4 e 5 dell’art. 108 del d.lgs. 50/2016, sulla validità della clausola risolutiva espressa apposta in un contratto d’appalto pubblico a favore della p.a. in caso di specifici inadempimenti dell’appaltatore. [B] Premessa la natura di contratto autonomo di garanzia della cauzione prestata dal concessionario pubblico alla p.a. concedente e la modalità con cui la garanzia può essere escussa, sull’obbligo del garante di effettuare il pagamento richiesto dalla p.a. anche in assenza di verifica dell’inadempimento del concessionario - salva l’exceptio doli - e sull’onere probatorio posto in capo al garante circa l’esatto adempimento del debitore. [C] Sulla (im)possibilità per la p.a., in caso di totale e definitivo inadempimento da parte dell’appaltatore, di pretendere il pagamento della penale prevista in un contratto d’appalto pubblico per il ritardo nell’adempimento da parte del medesimo appaltatore.
Tribunale di Piacenza, 14 giugno 2024
[A] Sul riparto di giurisdizione in tema di risoluzione anticipata di un contratto d’appalto pubblico disposta dalla p.a. per inadempimento dell’appaltatore. [B] Sui presupposti e sulla gravità dell’inadempimento dell’appaltatore idonei a fondare la dichiarazione di risoluzione del contratto d’appalto pubblico da parte della p.a. ai sensi dell’art. 108, co. 3 del d.lgs. 50/2016 e sulle caratteristiche di siffatta risoluzione rispetto a quella prevista dal codice civile. [C] Sulla facoltà dell’appaltatore di avvalersi dell’eccezione di inadempimento in caso di risoluzione di un contratto d’appalto pubblico disposta dalla p.a. ai sensi della normativa speciale prevista dal d.lgs. 50/2016. [D] Sulla sorte delle riserve in caso di risoluzione di contratto d'appalto pubblico e sulle modalità con cui in tal caso l’appaltatore è tenuto a far valere le proprie pretese. [E] Sulla compatibilità tra la richiesta di pagamento della penale per il ritardo e la richiesta di risarcimento per i danni conseguenti all’inadempimento di un contratto d’appalto pubblico. [F] Premessa un’approfondita disamina delle differenti forme e caratteristiche, nonché della natura giuridica, delle cauzioni negli appalti pubblici, sui limiti entro cui la stazione appaltante, in caso di inadempimento dell’appaltatore, può incamerare l’importo ricevuto in numerario o procedere alla vendita dei titoli o all’escussione della fideiussione prestata quale garanzia definitiva e sull’onere probatorio posto in capo alla committente pubblica circa i danni sofferti o i maggiori oneri sopportati.
Tribunale di Belluno, 27 maggio 2024
[A] Sulla distinzione tra sospensione necessaria dei lavori e sospensione discrezionale dei lavori, che legittima l’appaltatore a sottrarsi al vincolo contrattuale, nella vigenza del d.p.r. 207/2010. [B] Sul momento in cui l’appaltatore è tenuto ad iscrivere la riserva nei differenti casi in cui l’asserita illegittimità della sospensione sia originaria ovvero emerga in un momento successivo. [C] Sulla (non) debenza all’appaltatore, in caso di risoluzione di un contratto d’appalto pubblico, del corrispettivo per i manufatti e le materie prime portate in cantiere e messe a disposizione della committenza ma non installate.
Tribunale di Salerno, 24 aprile 2024
[A] Sulla facoltà dell’appaltatore di invocare dinanzi al giudice ordinario la risoluzione del contratto d’appalto pubblico in base alle regole generali dettate per l’inadempimento contrattuale, pur in presenza di un successivo provvedimento della p.a. committente di rescissione del contratto d’appalto pubblico, e sui limiti entro cui il giudice ordinario può valutare la legittimità della suddetta rescissione. [B] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore, in caso di inadempimento della stazione appaltante pubblica all’obbligo di tempestiva consegna dei lavori, di ricorrere ai rimedi ordinari previsti per l’inadempimento delle obbligazioni e sul diverso rimedio configurato in tal caso a favore dell’appaltatore dal d.p.r. 1963/1962 e dai successivi d.p.r. n. 554/1999 e d.p.r. n. 207/2010, anche ai fini del diritto al compenso per i maggiori oneri sopportati a causa del ritardo. [C] Sulle conseguenze dell’abbandono del cantiere da parte dell’appaltatore ove quest’ultimo, in caso di inadempimento della stazione appaltante all’obbligo di tempestiva consegna dei lavori, non abbia previamente esercitato il diritto di recesso in tema di appalti pubblici. [D] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore di far valere le riserve regolarmente apposte in caso di risoluzione del contratto d’appalto pubblico disposta dalla stazione appaltante per inadempimento dell’impresa appaltatrice. [E] Sul diritto dell’appaltatore, nella vigenza del d.lgs. 163/2006, di ricevere il corrispettivo per i lavori eseguiti in caso di consegna parziale o inadeguata dei lavori da parte della p.a. committente pur in mancanza di una previa istanza di recesso e pur in presenza della domanda di risoluzione del contratto da parte della stazione appaltante.
Tribunale di Brindisi, 15 aprile 2024
Sul potere del giudice ordinario di accertare la sussistenza delle condizioni di legittimità della risoluzione di un contratto d’appalto di opere pubbliche effettuata da parte della p.a. committente mediante atto amministrativo ai sensi dell’art. 108 del d.lgs. 50/2016.
Corte d’Appello di Caltanissetta, 12 marzo 2024
[A] Sull’onere dell’appaltatore, che abbia apposto tempestivamente riserva per i vizi progettuali di un’opera pubblica, di provare i fatti che ne costituiscono il fondamento. [B] Sull’obbligo dell’appaltatore di controllare la validità tecnica del progetto fornito dal committente, con particolare riguardo alle caratteristiche geologiche del terreno sul quale l’opera pubblica deve essere realizzata, e sulla responsabilità dello stesso ove i lavori siano ritardati per le condizioni geologiche del terreno. [C] Sul diritto della stazione appaltante, nelle ipotesi tassativamente previste dal legislatore, di ottenere, ai medesimi patti, condizioni e prezzi previsti dal contratto d’appalto pubblico originario, una variazione dei lavori nel limite del 20% dell’importo contrattuale senza che l’appaltatore possa rifiutarsi di proseguire i lavori. [D] Sui presupposti oggettivi e soggettivi necessari ai fini della risoluzione del contratto d’appalto pubblico per i ritardi dell’appaltatore a mente dell’art. 136 del d.lgs. 163/2006. [E] Sulla (non) debenza all’appaltatore dell’indennità pari al 10% delle opere eseguite, prevista per il recesso, nel caso di esercizio da parte della stazione appaltante del diritto di risoluzione del contratto d’appalto pubblico. [F] Sull’(in)idoneità delle attestazioni del direttore dei lavori ad assumere valenza di prova documentale dei danni asseritamente subiti dalla stazione appaltante in tema di appalti pubblici.
Tribunale di Vicenza, 3 marzo 2024
[A] Sugli elementi che il giudice è tenuto a considerare nella valutazione comparativa dei comportamenti di committente e appaltatore ove ambedue chiedano la risoluzione del contratto d’appalto per inadempimento dell’altro contraente. [B] Sulla natura autoritativa del provvedimento di risoluzione del contratto d’appalto pubblico prevista dall’art. 108 del d.lgs. 50/2016 e sulla facoltà dell’appaltatore di contestarne la legittimità dinanzi al giudice ordinario. [C] Premessa la disamina della finalità dell’istituto della riserva in materia di appalti pubblici, sul momento in cui l’appaltatore è tenuto ad iscrivere le riserve e sulle pretese che ne devono essere oggetto. [D] Sulla natura imperativa ed inderogabile dell’obbligo della p.a. committente di predisporre un progetto esecutivo immediatamente cantierabile. [E] Sui casi in cui l’elaborazione di varianti in corso d’opera diviene un obbligo in capo alla p.a. committente e sulle conseguenze del mancato adempimento a tale obbligo con particolare riguardo al caso di sopravvenute prescrizioni normative in materia di sicurezza degli impianti. [F] Sul momento a partire dal quale l’appaltatore è tenuto ad iscrivere la riserva per i maggiori oneri dovuti alla sospensione dei lavori per la necessità di disporre varianti in corso d'opera, alla ritardata consegna dei lavori, all’insufficienza del progetto elaborato dalla p.a. ovvero all’insorgere di fatti continuativi. [G] Sulle differenze tra le forme di garanzia provvisoria previste in capo all’offerente dal d.lgs. 163/2006 e quelle previste dal d.lgs. 50/2016. [H] Sul momento in cui l’aggiudicatario è tenuto a rilasciare la garanzia definitiva alla p.a. e sui rischi che devono trovare copertura tramite la predetta garanzia.
Tribunale di Napoli, 9 febbraio 2024
[A] Sui presupposti richiesti ai fini della valida rescissione del contratto d’appalto pubblico da parte della p.a. ai sensi dell’art. 340 della l. 2248/1865, all. F. [B] Sulla natura di mutatio libelli della deduzione, operata nel corso del giudizio, di un fatto diverso da quello originariamente posto alla base della domanda di risoluzione contrattuale per inadempimento. [C] Sul soggetto che è tenuto al pagamento, a favore dell’appaltatore, dei lavori realizzati extra contratto in assenza di perizia di variante in materia di appalti pubblici. [D] Sul soggetto nei cui confronti si instaura il rapporto obbligatorio con la p.a. ove siano realizzati dei lavori in mancanza di un valido impegno contabile o di successiva regolarizzazione ex art. 194 d.lgs. 247/2000.
Tribunale di Rieti, 15 gennaio 2024
[A] Sul riparto dell’onere probatorio tra creditore e debitore in materia di adempimento delle obbligazioni, con particolare riguardo al caso in cui venga sollevata eccezione di inadempimento ex art. 1460 c.c.. [B] Sulla facoltà della p.a. di risolvere unilateralmente i contratti d’appalto pubblico. [C] Sull’(in)applicabilità agli appalti pubblici sotto-soglia dei commi 3 e 4 dell’art. 108 del d.lgs. 50/2016 ove le predette disposizioni non vengano espressamente e specificamente richiamate in sede di lex specialis.
Tribunale di Torre Annunziata, 15 dicembre 2023
[A] Sui limiti dell’indagine del Giudice circa la legittimità della risoluzione del contratto d’appalto pubblico disposta dalla p.a. committente per grave inadempimento ai sensi dell’art. 136 del s.lgs. 163/2006. [B] Sulla valutazione cui è tenuto il giudice in caso di inadempimenti contrattuali reciproci. [C] Sulle conseguenze della mancata contestazione, da parte dell’appaltatore, dell’illegittimità della disposizione o protrazione della sospensione dei lavori con particolare riguardo alla valutazione della gravità dell’inadempimento della stazione appaltante in tema di risoluzione di contratto d’appalto pubblico. [D] Sulle modalità con cui l’appaltatore è tenuto, a pena di decadenza, a formulare richieste di maggiori compensi o indennizzi o risarcimento di danni a qualunque titolo in materia di appalto pubblico. [E] Sull’onere dell’appaltatore di verificare la fattibilità del progetto di un appalto pubblico.
Tribunale di Potenza, 9 ottobre 2023
[A] Sulla giurisdizione in materia di risoluzione di contratto d’appalto pubblico da parte della p.a. per grave inadempimento e grave ritardo dell’appaltatore ai sensi dell'art. 119 del d.p.r. 554/1999. [B] Sulla portata della clausola contrattuale con cui, ai sensi dell’art. 1 del d.P.R. 1063/1962 e poi dell’art. 71 del d.P.R. 554/1999, l’impresa dichiara di aver esaminato la situazione dei luoghi e di averne valutato i riflessi sull’esecuzione dell’opera in tema di appalto pubblico, con particolare riguardo alle carenze progettuali la cui rilevabilità presuppone un’approfondita conoscenza dell’area. [C] Sull’obbligo della p.a. committente, nella vigenza della l. 109/1994, di predisporre un progetto esecutivo immediatamente cantierabile in tema di appalto pubblico.
Tribunale di Pisa, 19 giugno 2023
[A] Sul riparto di giurisdizione tra giudice amministrativo e giudice ordinario nelle varie fasi delle procedure aventi ad oggetto l’affidamento di lavori, servizi e forniture e la stipula del relativo contratto d’appalto pubblico. [B] Sulla giurisdizione in materie di controversie aventi ad oggetto un qualsiasi atto con cui la stazione appaltante si ritiri ex post da un contratto d’appalto pubblico. [C] Sulla (im)possibilità per la stazione appaltante pubblica di approvare tacitamente il progetto esecutivo nella vigenza del d.lgs. 163/2006 e dell’art. 186, co. 6 del d.p.r. 207/2010. [D] Sull’(in)ammissibilità di domande ed eccezioni nuove in sede di comparsa conclusionale.
Tribunale di Napoli, 18 luglio 2023
[A] Sui presupposti del rimedio risolutorio previsto dall’art. 136 del d.lgs. 163/2006 in materia di appalto pubblico e sulle differenze con l’azione generale di risoluzione per inadempimento ex art. 1453 e ss. c.c.. [B] Sulle modalità di reintegrazione del patrimonio dell’appaltatore ove egli abbia parzialmente realizzato delle opere in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per inadempimento della p.a. committente. [C] Sulle differenze e sulla (im)possibilità di cumulare la domanda di risoluzione e quella di adempimento del contratto d’appalto.
Tribunale di Avezzano, 5 maggio 2023
[A] Sugli strumenti di tutela civilistica di cui l’appaltatore può avvalersi laddove l’amministrazione eserciti la potestà di caducare il contratto d’appalto pubblico ai sensi dell’art. 136 del d.lgs. 163/2006. [B] Sulla sorte della domanda di risoluzione di un contratto d’appalto pubblico per inadempimento della stazione appaltante ove quest’ultima abbia correttamente esercitato la potestà di risolvere il contratto ai sensi dell’art. 136 del d.lgs. 163/2006.
Tribunale di Cosenza, 26 aprile 2023
[A] Sulle modalità con cui la Stazione Appaltante può deliberare la risoluzione di un contratto d’Appalto pubblico per ritardo nell’esecuzione dei lavori da parte dell’Appaltatore ai sensi dell’art. 136 del d.lgs. 163/2006. [B] Sul soggetto su cui ricade l’onere probatorio circa la sopravvenienza di un fatto che ha reso oggettivamente impossibile l’esecuzione della prestazione ove si controverta della risoluzione di un contratto d’Appalto pubblico per inadempimento ai sensi dell’art. 136 del d.lgs. 163/2006. [C] Sull’onere probatorio posto in capo all’Appaltatore che intenda avvalersi dell’eccezione di inadempimento in materia di Appalto pubblico. [D] Sulle conseguenze delle carenze del progetto esecutivo nel caso in cui la Stazione Appaltante, omettendo di disporre una variante a sanatoria degli errori progettuali, pretenda in ogni caso l’esecuzione dei lavori in materia di Appalto pubblico. [E] Sulla valutazione che il Giudice è tenuto a svolgere nel caso in cui le parti si addebitino inadempimenti reciproci. [F] Sugli obblighi di vigilanza posti in capo al Direttore dei Lavori ed all’Appaltatore circa le carenze e gli errori progettuali in materia di Appalto. [G] Sulla (im)possibilità per l’Appaltatore di ottenere un compenso o un indennizzo per l’esecuzione di varianti non previste dal contratto d’Appalto pubblico e sull’unica eccezione prevista. [H] Sulla sorte dei crediti e debiti derivanti da un contratto d’Appalto in caso di risoluzione del contratto. [I] Sui casi in cui è possibile per l’Appaltatore richiedere alla Stazione Appaltante il pagamento di lavori effettuati extracontratto in materia di Appalto pubblico. [L] Sul limite quantitativo delle riserve previsto dall’art. 240bis del d.lgs. 163/2006 e sulle modalità con cui l’Appaltatore può ottenere il riconoscimento delle pretese che eccedano il suddetto limite in materia di Appalto pubblico. [M] Sulle modalità con cui l’Appaltatore è tenuto ad iscrivere le riserve in materia di Appalto pubblico. [N] Sulla validità della clausola claims made che fa dipendere la decadenza dal diritto dalla scelta di un terzo. [O] Sui casi in cui il rimborso delle spese processuali sostenute dal terzo chiamato in garanzia dal convenuto deve essere posto a carico dell’attore e su quelli in cui deve essere posto a carico del convenuto.
Tribunale di Catanzaro, 22 febbraio 2023
[A] Sulla natura del provvedimento della P.A. di risoluzione del contratto d’Appalto pubblico, sul rapporto tra il suddetto provvedimento e la risoluzione per inadempimento ex art. 1453 e ss. c.c. e sulle valutazioni a cui è tenuto il Giudice nel caso in cui la legittimità di tale provvedimento venga contestata dall’Appaltatore. [B] Sulle modalità e sui criteri con cui il Giudice è tenuto a valutare la gravità dell’inadempimento contrattuale. [C] Sulla legittimità della risoluzione ai sensi dell’art. 136 del d.lgs. 163/2006 nel caso di completa inattività dell’Appaltatore in materia di contratto d’Appalto pubblico. [D] Sul diritto dell’Appaltatore, in caso di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico per sua colpa, di ottenere il compenso per le opere già regolarmente effettuate.
Tribunale di Cassino, 13 febbraio 2023
[A] Sul riparto giurisdizionale in materia di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico. [B] Sulla nozione di registro di contabilità, rilevante ai fini della corretta iscrizione delle riserve, e sull’(im)possibilità di farvi rientrare il libretto delle misure ed il giornale dei lavori. [C] Sulla disciplina degli oneri probatori posti in capo alla Stazione Appaltante ed all’Appaltatore in tema di eccezione di decadenza dal diritto di formulare le riserve. [D] Sul momento in cui insorge l’onere, in capo all’Appaltatore, di iscrivere le riserve in materia di Appalto pubblico. [E] Sull’onere probatorio posto in capo all’Appaltatore che intenda domandare alla Stazione Appaltante il risarcimento dei danni subiti per illegittima risoluzione del contratto d’Appalto pubblico e sull’(in)applicabilità della liquidazione equitativa del danno ai sensi dell’art. 1226 c.c..
Tribunale di Larino, 9 gennaio 2023
[A] Sulla decorrenza dei termini di cui all’art. 183 c.p.c. nel giudizio tra appaltatore e stazione appaltante. [B] Sulla facoltà dell’Appaltatore, a seguito di risoluzione del contratto d’Appalto pubblico da parte della Stazione Appaltante ai sensi dell’art. 136 del d.lgs. 163/2006, di agire in giudizio in base ai principi generali del c.c. al fine di far valere la risoluzione del contratto per grave inadempimento della Stazione Appaltante. [C] Sull’indagine cui è tenuto il Giudice in caso di imputazione reciproca di inadempimento di un contratto d’Appalto. [D] Sull’(in)applicabilità della disciplina delle riserve nel caso in cui si faccia questione dell’invalidità o dell’estinzione del contratto d’Appalto pubblico ed in particolare della risoluzione per inadempimento. [E] Sulla portata e sugli effetti della dichiarazione con cui l’Appaltatore dichiara di aver preso conoscenza delle opere da eseguire e delle condizioni locali in materia di contratto d’Appalto pubblico. [F] Sui limiti di operatività della clausola penale.
Corte d’Appello di Salerno, 10 agosto 2022
[A] Sulla legittimità della domanda di risoluzione del contratto d’Appalto pubblico proposta dall’Appaltatore secondo le regole generali dettate per l’inadempimento contrattuale nel caso in cui l’Amministrazione committente si sia avvalsa della facoltà di rescindere dal medesimo rapporto con un proprio atto amministrativo. [B] Sulla natura della consulenza tecnica d’ufficio. [C] Sulla (ir)rilevanza della mancata iscrizione di riserve nel caso di risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante in materia di Appalto pubblico. [D] Sugli elementi sui quali deve essere parametrata la specificità dei motivi d’appello. 
Tribunale di Salerno, 10 agosto 2022
[A] Sull’invocabilità dinanzi al Giudice ordinario, da parte dell’Appaltatore, del generale rimedio della risoluzione per inadempimento di un contratto d’Appalto pubblico nel caso in cui l’Amministrazione abbia emanato un provvedimento di rescissione dal medesimo. [B] Sull’(in)applicabilità della disciplina delle riserve nel caso in cui si faccia questione dell’invalidità o dell’estinzione del contratto d’Appalto pubblico per inadempimento della Stazione Appaltante. [C] Sul concetto di specificità dei motivi d’appello.
Tribunale di Vicenza, 2 maggio 2022
[A] Sul potere del giudice di merito di comparare il comportamento delle parti in caso di denuncia di inadempienze reciproche. [B] Sull’onere probatorio posto in capo alla Stazione Appaltante con riferimento alla maggiore spesa sostenuta per affidare i lavori ad un’altra impresa nel caso previsto dal co. 8 dell’art. 108 del d.lgs. 50/2016 e sulle differenze rispetto alla previgente disciplina di cui all’allegato F dell’art. 340 della l. 2248/1985. [C] Sul soggetto a carico del quale devono essere poste le spese processuali sostenute dal terzo chiamato in garanzia dal convenuto.