Tribunale di Palermo, 21 giugno 2024
[A] Sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore che richieda il risarcimento del danno da mancato guadagno per le opere non eseguite e del danno curriculare in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per inadempimento della stazione applatante e sulla (im)possibilità per l’appaltatore di ottenere la liquidazione di siffatti danni in via equitativa. [B] Sull’obbligo della p.a. committente, in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per inadempimento della stazione appaltante, di corrispondere all’appaltatore il valore venale delle opere già eseguite e sul momento che deve essere preso a riferimento ai fini della valutazione del predetto valore venale. [C] Sulla (im)possibilità di ricomprendere nel valore dei lavori, ai fini del calcolo dell’importo dovuto dalla stazione appaltante all’appaltatore per le opere già eseguite in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per inadempimento della p.a. committente, il ribasso dell’offerta. [D] Sul momento da cui decorrono gli interessi legali dovuti dalla stazione appaltante sull’importo riconosciuto all’appaltatore per le opere già eseguite in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per inadempimento della p.a. committente. [E] Sulla (non) debenza all’appaltatore, in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per inadempimento della p.a. committente, delle ritenute effettuate dalla stazione appaltante sui certificati di pagamento a garanzia della corretta esecuzione, da parte dell’impresa, delle prestazioni contrattuali e degli obblighi previdenziali e assistenziali.
Corte d’Appello di Milano, 22 maggio 2024
[A] Premessa la derogabilità delle norme di cui ai co. 4 e 5 dell’art. 108 del d.lgs. 50/2016, sulla validità della clausola risolutiva espressa apposta in un contratto d’appalto pubblico a favore della p.a. in caso di specifici inadempimenti dell’appaltatore. [B] Premessa la natura di contratto autonomo di garanzia della cauzione prestata dal concessionario pubblico alla p.a. concedente e la modalità con cui la garanzia può essere escussa, sull’obbligo del garante di effettuare il pagamento richiesto dalla p.a. anche in assenza di verifica dell’inadempimento del concessionario - salva l’exceptio doli - e sull’onere probatorio posto in capo al garante circa l’esatto adempimento del debitore. [C] Sulla (im)possibilità per la p.a., in caso di totale e definitivo inadempimento da parte dell’appaltatore, di pretendere il pagamento della penale prevista in un contratto d’appalto pubblico per il ritardo nell’adempimento da parte del medesimo appaltatore.
Tribunale di Piacenza, 14 giugno 2024
[A] Sul riparto di giurisdizione in tema di risoluzione anticipata di un contratto d’appalto pubblico disposta dalla p.a. per inadempimento dell’appaltatore. [B] Sui presupposti e sulla gravità dell’inadempimento dell’appaltatore idonei a fondare la dichiarazione di risoluzione del contratto d’appalto pubblico da parte della p.a. ai sensi dell’art. 108, co. 3 del d.lgs. 50/2016 e sulle caratteristiche di siffatta risoluzione rispetto a quella prevista dal codice civile. [C] Sulla facoltà dell’appaltatore di avvalersi dell’eccezione di inadempimento in caso di risoluzione di un contratto d’appalto pubblico disposta dalla p.a. ai sensi della normativa speciale prevista dal d.lgs. 50/2016. [D] Sulla sorte delle riserve in caso di risoluzione di contratto d'appalto pubblico e sulle modalità con cui in tal caso l’appaltatore è tenuto a far valere le proprie pretese. [E] Sulla compatibilità tra la richiesta di pagamento della penale per il ritardo e la richiesta di risarcimento per i danni conseguenti all’inadempimento di un contratto d’appalto pubblico. [F] Premessa un’approfondita disamina delle differenti forme e caratteristiche, nonché della natura giuridica, delle cauzioni negli appalti pubblici, sui limiti entro cui la stazione appaltante, in caso di inadempimento dell’appaltatore, può incamerare l’importo ricevuto in numerario o procedere alla vendita dei titoli o all’escussione della fideiussione prestata quale garanzia definitiva e sull’onere probatorio posto in capo alla committente pubblica circa i danni sofferti o i maggiori oneri sopportati.
Tribunale di Belluno, 27 maggio 2024
[A] Sulla distinzione tra sospensione necessaria dei lavori e sospensione discrezionale dei lavori, che legittima l’appaltatore a sottrarsi al vincolo contrattuale, nella vigenza del d.p.r. 207/2010. [B] Sul momento in cui l’appaltatore è tenuto ad iscrivere la riserva nei differenti casi in cui l’asserita illegittimità della sospensione sia originaria ovvero emerga in un momento successivo. [C] Sulla (non) debenza all’appaltatore, in caso di risoluzione di un contratto d’appalto pubblico, del corrispettivo per i manufatti e le materie prime portate in cantiere e messe a disposizione della committenza ma non installate.
Tribunale di Savona, 8 aprile 2024
[A] Sulla necessità che le riserve apposte dall’appaltatore in relazione ad un appalto pubblico siano specifiche e sulle modalità con cui le riserve devono essere esplicitate ove manchi il registro di contabilità. [B] Premessa la disamina dei contrastanti orientamenti giurisprudenziali in materia, sui presupposti necessari ai fini dell’escussione della garanzia definitiva prestata dall’appaltatore in relazione ad un contratto d’appalto pubblico con particolare riguardo al caso in cui sia stata pattuita la clausola “entro il termine di 15 giorni dal ricevimento della semplice richiesta scritta” . [C] Sulla (im)possibilità per la p.a. committente di chiedere il risarcimento dei costi della procedura di riaffidamento, conseguente alla risoluzione di un contratto d’appalto pubblico per inadempimento dell’appaltatore, prima dell’effettiva stipula del nuovo contratto d’appalto con una diversa impresa.
Corte d’Appello di Catanzaro, 26 febbraio 2024
[A] Sul criterio a cui deve improntarsi il dovere di diligenza del committente nei confronti dell’appaltatore, con particolare riguardo al caso in cui vengano rinvenuti elementi imprevisti sul luogo in cui deve eseguirsi l’appalto nella vigenza del d.p.r. 554/1999 e del d.m. 145/2000. [B] Sull’obbligo della p.a. committente di elaborare le varianti in corso d’opera necessarie all’ultimazione dei lavori e sulle conseguenze della mancata adozione delle predette varianti. [C] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore, in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per inadempimento della stazione appaltante, di far ricorso alla previsione di cui all’art. 134 del d.lgs. 163/2003 che prevede il pagamento a suo favore del decimo delle opere non eseguite.
Tribunale di Venezia, 14 dicembre 2023
[A] Sui criteri cronologico e proporzionale che il Giudice deve utilizzare ai fini della valutazione della fondatezza dell’eccezione di inadempimento, con particolare riguardo al caso in cui essa venga sollevata dalla stazione appaltante nei confronti dell’appaltatore che richieda il pagamento delle opere solo parzialmente realizzate in esecuzione di un contratto d’appalto pubblico. [B] Sui presupposi della risoluzione del contratto per inadempimento. [C] Sugli effetti restitutori della risoluzione di un contratto d’appalto pubblico, con particolare riguardo all’obbligo della p.a. committente di reintegrare la situazione patrimoniale dell’appaltatore per le opere effettivamente eseguite.
Tribunale di Torre Annunziata, 15 dicembre 2023
[A] Sui limiti dell’indagine del Giudice circa la legittimità della risoluzione del contratto d’appalto pubblico disposta dalla p.a. committente per grave inadempimento ai sensi dell’art. 136 del s.lgs. 163/2006. [B] Sulla valutazione cui è tenuto il giudice in caso di inadempimenti contrattuali reciproci. [C] Sulle conseguenze della mancata contestazione, da parte dell’appaltatore, dell’illegittimità della disposizione o protrazione della sospensione dei lavori con particolare riguardo alla valutazione della gravità dell’inadempimento della stazione appaltante in tema di risoluzione di contratto d’appalto pubblico. [D] Sulle modalità con cui l’appaltatore è tenuto, a pena di decadenza, a formulare richieste di maggiori compensi o indennizzi o risarcimento di danni a qualunque titolo in materia di appalto pubblico. [E] Sull’onere dell’appaltatore di verificare la fattibilità del progetto di un appalto pubblico.
Tribunale di Udine, 8 gennaio 2024
[A] Sull’(in)applicabilità della rettifica del corrispettivo prevista dall’art. 1430 c.c. al caso in cui sia stato stipulato un contratto d’appalto pubblico a corpo e vi sia difformità tra il prezzo globale e quello ottenuto applicando i prezzi unitari alle quantità previste dal computo metrico. [B] Sulla necessità che l’intempestiva iscrizione delle riserve da parte dell’appaltatore sia espressamente rilevata dalla p.a. committente in materia di appalti pubblici. [C] Sulla ratio e sulle pretese che devono essere fatte valere, a pena di decadenza, mediante l’istituto delle riserve in materia di appalti pubblici. [D] Sull’applicabilità della disciplina delle varianti in corso d’opera agli appalti pubblici stipulati a corpo nella vigenza del d.lgs. 50/2016, con particolare riguardo al compenso dovuto all’appaltatore. [E] Sui presupposti idonei a fondare l’eccezione di inadempimento. [F] Sulla sorte delle riserve in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico. [G] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore di richiedere l’equo compenso per maggiore onerosità della prestazione ai sensi del co. 2 dell’art. 1664 c.c. ove essa sia derivata da disposizioni emanate dall’autorità sanitaria ai fini della prevenzione della diffusione di pandemie (COVID 19). [H] Sulla data da cui decorrono gli interessi legali dovuti all’appaltatore per le riserve validamente apposte in materia di appalti pubblici. [I] sulla rivalutazione monetaria e sulla decorrenza degli interessi legali dovuti dall’appaltatore al committente a titolo di penale contrattuale in materia di appalto.
Tribunale di Benevento, 14 novembre 2023
[A] Sul riparto di giurisdizione tra Giudice ordinario e Giudice Amministrativo in materia di appalti pubblici. [B] Sull’onere dell’appaltatore di verificare la validità tecnica del progetto fornito dal committente con particolare riguardo alle caratteristiche del suolo su cui l’opera deve sorgere. [C] Sulle modalità con cui l’appaltatore è tenuto ad iscrivere le riserve in caso di temporanea indisponibilità del registro di contabilità. [D] Sull’applicabilità dell’art. 1458 c.c. alla risoluzione dei contratti d’appalto, con particolare riguardo agli effetti recuperatori in ordine alle prestazioni già eseguite dall’appaltatore.
Corte d’Appello di Napoli, 25 luglio 2023
[A] Sulla necessità per l’attore appellante di evocare nel giudizio d’appello il terzo chiamato in garanzia dal convenuto. [B] Sull’applicabilità dell’art. 129, co. 8 del d.p.r. 554/1999, oggi art. 157 del d.p.r. 207/2010, che esclude la possibilità per l’appaltatore di risolvere il contratto d’appalto pubblico con le modalità civilistiche, al caso della consegna parziale dei lavori e sulla ratio della norma. [C] Sull’onere probatorio posto in capo alla parte che domandi la risoluzione di un contratto d’appalto per inadempimento e sulla natura di mutatio libelli della modifica delle circostanze dell’inadempimento. [D] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore di chiedere la risoluzione di un contratto d’appalto pubblico nel caso in cui risulti mancante la relazione geologica tra gli atti di gara. [E] Sugli effetti, con riferimento alla mancata rimozione da parte della stazione appaltante degli impedimenti e delle interferenze nelle areee consegnate all’appaltatore, della dichiarazione dell’impresa ex art. 1 del d.p.r. 1063/1992 con particolare riguardo alle linee elettriche, telefoniche, telegrafiche, agli acquedotti ed agli altri impedimenti non connessi o dipendenti dalla natura dei luoghi ma estranei ad essa od in essa occultati. [F] Sulla sorte delle riserve in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico. [G] Sulla natura di condizione di procedibilità del tentativo di accordo bonario ex art. 240, co. 16 del d.lgs n. 163/2006 con riferimento alla domanda volta all’ottenimento delle somme oggetto di richiesta,
Tribunale di Roma, 2 agosto 2023
[A] Sulle conseguenze e sui diritti dell’appaltatore in caso di protrazione della sospensione legittima dei lavori di un appalto pubblico. [B] Sulla sorte delle riserve in caso di risoluzione per inadempimento di un contratto d’appalto pubblico. [C] Sulla quantificazione, ai fini della restitutio in integrum a cui ha diritto l’appaltatore in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per inadempimento della p.a. committente, del valore delle opere realizzate: prezzi di mercato o corrispettivo contrattualmente pattuito? [D] Sulla quantificazione del lucro cessante dovuto all’appaltatore in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per inadempimento della p.a. committente. [E] Sulla (im)possibilità di azionare, nei confronti degli Enti Locali, i crediti per le prestazioni rese extracontratto, anche ai sensi dell’art. 2041 c.c.. [F] Sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore che intenda richiedere alla p.a. committente gli interessi compensativi per il ritardato pagamento dei corrispettivi per i lavori eseguiti in relazione ad un appalto pubblico
Tribunale di Catanzaro, 4 settembre 2023
[A] Sulla differenza tra legittimazione ad agire e titolarità del diritto controverso. [B] Sulla conoscibilità incidentale da parte del giudice ordinario del procedimento e degli atti amministrativi presupposti ad un contratto d’appalto pubblico. [C] Sulla durata dell’efficacia dei piani di zona finalizzati all’acquisizione di aree per l’edilizia economica e popolare di cui alla l. 167/1962. [D] Sulla (im)possibilità di configurare come norme rilevanti ai fini dell’individuazione di una responsabilità precontrattuale e come norme imperative quelle che, in materia di formazione del prezzo posto a base delle gare per appalto di lavori pubblici, facciano riferimento a costi standardizzati così come determinati dall’Osservatorio dei Lavori Pubblici, dai listini ufficiali o dai listini delle locali Camere di Commercio ovvero ai prezzi correnti di mercato. [E] Sull’individuazione del danno che l’appaltatore è tenuto a risarcire al committente in caso di risoluzione del contratto d’appalto per colpa dell’appaltatore.
Tribunale di Terni, 7 agosto 2023
[A] Sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore che agisca per ottenere il pagamento del corrispettivo. [B] Sugli elementi idonei a fondare l’eccezione di inadempimento in materia di appalti pubblici. [C] Sulla sorte delle riserve in caso di risoluzione del contratto d’appalto pubblico. [D] Sulla liquidazione delle spese in caso di riunione di giudizi.
Tribunale di Palermo, 2 agosto 2023
[A] Sull’interpretazione, in materia di cessione del credito, dell’espressione secondo cui il credito viene trasferito al cessionario unitamente agli “altri accessori”. [B] Sulla responsabilità, in materia di appalto pubblico, della p.a. committente per il ritardo nei pagamenti all’appaltatore dovuto alla mancata erogazione del finanziamento da parte di un altro ente pubblico, con particolare riguardo all’unico caso in cui la p.a. committente non può essere chiamata a rispondere. [C] Sull’obbligo per la p.a. committente di corrispondere all’appaltatore il corrispettivo dovuto per i lavori esenti da vizi in caso di risoluzione del contratto d’appalto pubblico per inadempimento dell’appaltatore.
Tribunale di Catanzaro, 4 settembre 2023
[A] Sulla natura della d.i.a.. [B] Sul soggetto cui spetta la rappresentanza e la legittimazione attiva e passiva in materia di A.T.I.. [C] Sulla (im)possibilità di configurare come norme imperative quelle che, in materia di formazione del prezzo posto a base delle gare per appalto di lavori pubblici, facciano riferimento a costi standardizzati così come determinati dall’Osservatorio dei Lavori Pubblici, dai listini ufficiali o dai listini delle locali Camere di Commercio ovvero ai prezzi correnti di mercato. [D] Sull’individuazione del danno che l’appaltatore è tenuto a risarcire al committente in caso di risoluzione del contratto d’appalto per colpa dell’appaltatore.
Corte d’Appello di Roma, 1 giugno 2023
[A] Sulla sindacabilità della scelta del C.T.U. da parte del giudice, con particolare riguardo al caso in cui sia incaricato un consulente non iscritto in alcun albo. [B] Sull’obbligo del giudice civile di considerare le argomentazioni difensive che si fondino sulle prove assunte in un processo penale o sulla motivazione di una sentenza penale che concerne la stessa vicenda oggetto di cognizione nel processo civile. [C] Sui requisiti necessari ad integrare la rilevanza dei ritardi dell’appaltatore ai fini della risoluzione del contratto d’appalto pubblico ai sensi dell’art. 119 del d.p.r. 554/1999. [D] Sugli effetti risarcitori e restitutori determinati dalla risoluzione di un contratto d’appalto pubblico, con particolare riguardo al calcolo degli oneri restitutori dovuti all’appaltatore dalla p.a. committente per le opere già eseguite. [E] Sull’interpretazione dell’art. 342 c.p.c. in tema di inammissibilità dell’impugnazione. [F] Sulla natura del contratto di garanzia con cui viene previsto che la stazione appaltante pubblica può escutere la garanzia prestata dall’appaltatore “a prima richiesta e senza eccezioni”.
Tribunale di Taranto, 18 maggio 2023
[A] Sulle modalità di corretta iscrizione delle riserve in materia di appalti pubblici. [B] Sulle modalità e sui termini entro cui, a pena di decadenza, l’amministrazione appaltante è tenuta a rilevare l’intempestività delle riserve. [C] Sull’(im)possibilità di far valere in un processo successivo circostanze sulle quali sia maturata una preclusione in un precedente processo. [D] Sul rapporto tra mancata costituzione del convenuto e tacito riconoscimento dei fatti allegati dall’attore. [E] Sugli obblighi di cooperazione posti a carico dell’amministrazione appaltante in materia di appalti pubblici, con particolare riguardo agli adempimenti connessi alla disponibilità delle aree su cui devono essere eseguiti i lavori. [F] Sull’onere probatorio posto in capo all’appaltatore in tema di riserve. [G] Sulla debenza e sulla quantificazione delle spese generali dovute all’appaltatore in caso di illegittima sospensione dei lavori da parte della p.a. appaltante. [H] Sulla facoltà per il giudice di ridurre le spese generali dovute all’appaltatore per illegittima sospensione dei lavori da parte della p.a. appaltante ove la predetta sospensione si protragga per lunghi periodi. [I] Sulla decorrenza della rivalutazione e degli interessi sulle spese generali dovuti dalla stazione appaltante all’appaltatore in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico causata dall’illegittima sospensione dei lavori da parte della p.a.. [L] Sulla decorrenza della rivaluzione e degli interessi sulla somma dovuta all’appaltatore quale mancato guadagno derivante dalla risoluzione di contratto d’appalto pubblico per responsabilità della stazione appaltante. [M] Sugli effetti della sentenza pronunciata tra le parti originarie di un processo in caso di successione a titolo particolare nel diritto controverso. [N] Sulla prova della legittimazione del cessionario, in assenza di contestazione del cedente e del ceduto, in materia di cessione di un credito verso la p.a..
Tribunale di Parma, 22 giugno 2023
[A] Sulle conseguenze della risoluzione di un contratto d’appalto con riferimento ai contratti di subappalto. [B] Sull’onere probatorio posto in capo al creditore in materia di risarcimento del danno derivante dall’inadempimento del debitore. [C] Sulle conseguenze della mancata autorizzazione amministrativa del subappalto con particolare riguardo alle eventuali azioni di ingiustificato arricchimento e di ripetizione dell’indebito esercitate dal subappaltatore in materia di appalti pubblici. [D] Sulla natura imperativa del provvedimento della p.a. che autorizza il subappalto in un appalto pubblico. [E] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore di colmare le lacune probatorie circa il danno patito per la risoluzione anticipata di un contratto d’appalto mediante la liquidazione in via equitativa ex art. 1226 c.c.. [F] Sull’(in)ammissibilità della domanda proposta dinanzi al giudice ordinario avente ad oggetto l’invalidità o l’inefficacia della convenzione d’arbitrato in pendenza di procedimento arbitrale. [G] Sulla (im)possibilità di definire le spese di arbitrato al di fuori del procedimento arbitrale a cui si riferiscono.
Tribunale di Napoli, 18 luglio 2023
[A] Sui presupposti del rimedio risolutorio previsto dall’art. 136 del d.lgs. 163/2006 in materia di appalto pubblico e sulle differenze con l’azione generale di risoluzione per inadempimento ex art. 1453 e ss. c.c.. [B] Sulle modalità di reintegrazione del patrimonio dell’appaltatore ove egli abbia parzialmente realizzato delle opere in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico per inadempimento della p.a. committente. [C] Sulle differenze e sulla (im)possibilità di cumulare la domanda di risoluzione e quella di adempimento del contratto d’appalto.
Tribunale di Roma, 2 maggio 2023
[A] Sull’imputabilità alle parti contraenti di un contratto d’appalto pubblico della presenza di interferenze nell’area del cantiere nella vigenza del d. lgs. 163/2006. [B] Sull’onere della prova in tema di inadempimento di un’obbligazione. [C] Sulla legittimità della sospensione dei lavori in caso di ritrovamento di ordigni bellici in materia di appalto pubblico. [D] Sulla sorte delle riserve in caso di risoluzione di un contratto d'appalto pubblico. [E] Sugli obblighi posti in capo all’appaltatore circa la verifica della fattibilità dell’opera in sede di esame dei documenti di gara, con particolare riguardo alla consistenza geologica del terreno. [F] Sulla valutazione a cui è tenuto il giudice ai fini dell’imputazione della responsabilità dello scioglimento anticipato di un rapporto contrattuale. [G] Sulla rilevabilità dell’inammissibilità o improcedibilità della domanda posta nel giudizio di cognizione ordinaria e volta all’accertamento di un credito nei confronti del fallimento.
Tribunale di Teramo, 3 aprile 2023
[A] Sull’(in)idoneità di una delibera di Giunta Comunale ad incidere sull’aggiudicazione di un appalto ove manchi un formale provvedimento di esercizio del potere di autotutela ed a determinare l’effetto privatistico del recesso da un contratto d’appalto. [B] Sulla distinzione tra sospensione legittima ed illegittima dei lavori in materia di appalto pubblico nella vigenza dell’art. 24 del d.m. 145/2000. [C] Sulla sorte delle riserve in caso di risoluzione di un contratto d'appalto pubblico. [D] Sulle condizioni necessarie ai fini della legittimità della sospensione dei lavori di un appalto pubblico disposta dalla p.a. per cause di forza maggiore a mente dell’art. 133 del d.p.r. 554/1999 e dell’art. 24 del d.m. 145/2000, con particolare riguardo alla durata della predetta sospensione. [E] Sulla natura e rilevabilità dell’eccezione di inadempimento. [F] Sull’onere dell’impresa appaltatrice di provare l’esistenza e la quantificazione del danno in materia di sospensione illegittima dei lavori di un appalto pubblico nella vigenza dell’art. 25, co. 2 del d.m. 145/2000. [G] Sulla facoltà del Giudice di diminuire d’ufficio il risarcimento relativo al danno subito dall’appaltatore per illegittima sospensione dei lavori di un appalto pubblico. [H] Sull’onere probatorio in materia di interessi compensativi.
Tribunale di Roma, 28 marzo 2023
[A] Sullo svincolo della polizza fideiussoria da parte dell’Appaltatore nel caso di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico per inadempimento della Stazione Appaltante. [B] Sugli effetti risarcitori e restitutori della risoluzione di contratto d’Appalto d’opera pubblica con particolare riferimento alle opere già realizzate. [C] Sui criteri di determinazione del valore delle opere già eseguite ai fini della quantificazione della somma che l’Appaltatore ha diritto di ottenere dal Committente in caso di risoluzione di contratto d’Appalto. [D] Sulla sorte delle riserve in caso di risoluzione del contratto d’Appalto pubblico e sulle modalità con cui l’Appaltatore può ottenere il risarcimento dei danni derivanti dai fatti esposti nelle suddette riserve. [E] Sull’onere probatorio posto in capo alla parte che richieda in giudizio il riconoscimento degli interessi compensativi relativi al danno da ritardo nell’adempimento, ulteriore e maggiore rispetto a quello risarcito con la rivalutazione.
Corte d’Appello di Milano, 6 marzo 2023
[A] Sull’effetto recuperatorio e liberatorio rispetto alle prestazioni eseguite e da eseguire della sentenza che pronuncia la risoluzione del contratto per inadempimento con particolare riguardo al caso della risoluzione di contratto d’Appalto per colpa dell’Appaltatore. [B] Sulla nozione di prova nuova indispensabile che ne rende ammissibile la produzione in appello. [C] Sull’onere della prova posto in capo a colui che agisce per il risarcimento del danno per fatto illecito.
Tribunale di Cosenza, 26 aprile 2023
[A] Sulle modalità con cui la Stazione Appaltante può deliberare la risoluzione di un contratto d’Appalto pubblico per ritardo nell’esecuzione dei lavori da parte dell’Appaltatore ai sensi dell’art. 136 del d.lgs. 163/2006. [B] Sul soggetto su cui ricade l’onere probatorio circa la sopravvenienza di un fatto che ha reso oggettivamente impossibile l’esecuzione della prestazione ove si controverta della risoluzione di un contratto d’Appalto pubblico per inadempimento ai sensi dell’art. 136 del d.lgs. 163/2006. [C] Sull’onere probatorio posto in capo all’Appaltatore che intenda avvalersi dell’eccezione di inadempimento in materia di Appalto pubblico. [D] Sulle conseguenze delle carenze del progetto esecutivo nel caso in cui la Stazione Appaltante, omettendo di disporre una variante a sanatoria degli errori progettuali, pretenda in ogni caso l’esecuzione dei lavori in materia di Appalto pubblico. [E] Sulla valutazione che il Giudice è tenuto a svolgere nel caso in cui le parti si addebitino inadempimenti reciproci. [F] Sugli obblighi di vigilanza posti in capo al Direttore dei Lavori ed all’Appaltatore circa le carenze e gli errori progettuali in materia di Appalto. [G] Sulla (im)possibilità per l’Appaltatore di ottenere un compenso o un indennizzo per l’esecuzione di varianti non previste dal contratto d’Appalto pubblico e sull’unica eccezione prevista. [H] Sulla sorte dei crediti e debiti derivanti da un contratto d’Appalto in caso di risoluzione del contratto. [I] Sui casi in cui è possibile per l’Appaltatore richiedere alla Stazione Appaltante il pagamento di lavori effettuati extracontratto in materia di Appalto pubblico. [L] Sul limite quantitativo delle riserve previsto dall’art. 240bis del d.lgs. 163/2006 e sulle modalità con cui l’Appaltatore può ottenere il riconoscimento delle pretese che eccedano il suddetto limite in materia di Appalto pubblico. [M] Sulle modalità con cui l’Appaltatore è tenuto ad iscrivere le riserve in materia di Appalto pubblico. [N] Sulla validità della clausola claims made che fa dipendere la decadenza dal diritto dalla scelta di un terzo. [O] Sui casi in cui il rimborso delle spese processuali sostenute dal terzo chiamato in garanzia dal convenuto deve essere posto a carico dell’attore e su quelli in cui deve essere posto a carico del convenuto.
Corte d’Appello di Bari, 28 aprile 2023
Sui limiti all’ammissibilità del cumulo tra la domanda di risarcimento del danno per inadempimento e quella concernente la penale per il ritardo avvita dalla Stazione Appaltante nei confronti dell’Appaltatore ritenuto inadempiente.
Tribunale di Catanzaro, 22 febbraio 2023
[A] Sulla natura del provvedimento della P.A. di risoluzione del contratto d’Appalto pubblico, sul rapporto tra il suddetto provvedimento e la risoluzione per inadempimento ex art. 1453 e ss. c.c. e sulle valutazioni a cui è tenuto il Giudice nel caso in cui la legittimità di tale provvedimento venga contestata dall’Appaltatore. [B] Sulle modalità e sui criteri con cui il Giudice è tenuto a valutare la gravità dell’inadempimento contrattuale. [C] Sulla legittimità della risoluzione ai sensi dell’art. 136 del d.lgs. 163/2006 nel caso di completa inattività dell’Appaltatore in materia di contratto d’Appalto pubblico. [D] Sul diritto dell’Appaltatore, in caso di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico per sua colpa, di ottenere il compenso per le opere già regolarmente effettuate.
Tribunale di Catanzaro, 13 febbraio 2023
[A] Sul rapporto tra azione di responsabilità per danno erariale ed azione di responsabilità per danno civile derivanti dai medesimi fatti materiali. [B] Sulla trasmissibilità agli eredi dell’obbligazione civile risarcitoria. [C] Sulla rilevabilità della decadenza prevista al co. 2 dell’art. 167 c.p.c.. [D] Sulla legittimazione del danneggiato ad agire nei confronti dell’assicuratore del responsabile civile del danno. [E] Sulla valutazione comparativa cui è tenuto il Giudice in caso di inadempienze reciproche in tema di contratti a prestazioni corrispettive. [F] Sull’(in)idoneità della mancata redazione del verbale di cantierabilità di cui all’art. 106 del d.p.r. 207/2010 a dar luogo, di per sé, alla nullità del contratto d’Appalto pubblico. [G] Sulla sorte, a seguito di risoluzione di un contratto per inadempimento, delle somme corrisposte nell’esecuzione del medesimo. [H] Sui limiti in cui può essere ottenuta la rivalutazione delle somme che devono essere restituite alla parte adempiente in caso di risoluzione di un contratto per inadempimento. [I] Sull’onere probatorio posto in capo al creditore ai fini della risarcibilità del danno per l’inadempimento o per il ritardo ai sensi dell’art. 1223 c.c.. [L] Sulla (im)possibilità per la CTU di colmare le lacune probatorie in cui sia incorsa una delle parti.
Tribunale di L’Aquila, 9 novembre 2022
[A] Sulla facoltà del contraente che abbia intimato all’altro diffida ad adempiere, fissando un termine allo spirare del quale il contratto dovrà intendersi risolto di diritto, di rinunciare all’effetto risolutivo anche dopo la scadenza del termine indicato. [B] Sulle peculiarità del recesso unilaterale dal contratto d’Appalto da parte della P.A. e sui diritti dell’Appaltatore. [C] Sull’incompatibilità della domanda volta all’accertamento delle riserve con quella volta alla risoluzione del contratto d’Appalto pubblico.
Tribunale di Taranto, 5 luglio 2022
Sull’(in)applicabilità della disciplina delle riserve nel caso in cui si faccia questione dell’invalidità o dell’estinzione di contratto d’Appalto pubblico
Tribunale di Roma, 2 settembre 2022
Sull’individuazione del danno risarcibile alla Stazione Appaltante in caso di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico dovuto all’inadempimento dell’Appaltatore.
Corte d’Appello di Salerno, 10 agosto 2022
[A] Sulla legittimità della domanda di risoluzione del contratto d’Appalto pubblico proposta dall’Appaltatore secondo le regole generali dettate per l’inadempimento contrattuale nel caso in cui l’Amministrazione committente si sia avvalsa della facoltà di rescindere dal medesimo rapporto con un proprio atto amministrativo. [B] Sulla natura della consulenza tecnica d’ufficio. [C] Sulla (ir)rilevanza della mancata iscrizione di riserve nel caso di risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante in materia di Appalto pubblico. [D] Sugli elementi sui quali deve essere parametrata la specificità dei motivi d’appello.
Tribunale di Roma, 22 luglio 2022
[A] Sulle ragioni idonee a legittimare l’ordine di sospensione dei lavori in materia di Appalto pubblico: in particolare, la necessità sopravvenuta di approvare una perizia di variante. [B] Sulla distinzione tra la facoltà dell’Appaltatore di chiedere lo scioglimento del contratto d’Appalto pubblico senza indennità in caso di legittima sospensione dei lavori ai sensi dell’art. 107, co. 2 del d.lgs. 50/2016 ed i rimedi esperibili in caso di illegittima sospensione dei lavori dovuta a fatto imputabile alla Stazione Appaltante. [C] Sugli elementi che il Giudice è tenuto a valutare ai fini della comparazione dei reciproci inadempimenti addotti dalle parti in materia di contratti a prestazioni corrispettive. [D] Sulla sorte delle riserve nei casi di invalidità e di estinzione di contratto d’Appalto pubblico.
Corte d’Appello di Napoli, 16 settembre 2022
[A] Sul’interpretazione degli artt. 342 c.p.c. e 434 c.p.c. in tema di ammissibilità dell’appello. [B] Sull’applicabilità delle norme sull’inadempimento delle obbligazioni e sulla risoluzione del contratto in caso di sospensione dei lavori disposta dall’Amministrazione per fatto imputabile alla stessa Stazione Appaltante in materia di Appalto Pubblico. [C] Sugli interessi dovuti all’Appaltatore sulle somme oggetto di condanna in caso di risoluzione di contratto di Appalto Pubblico per inadempimento della Stazione Appaltante. [D] Sulla sorte delle riserve in caso di risoluzione di contratto d’Appalto Pubblico. [E] Sull’indennità dovuta all’Appaltatore in caso di recesso unilaterale dal contratto d’Appalto da parte della Stazione Appaltante nel corso dell’esecuzione dell’opera.
Tribunale di Napoli, 2 agosto 2022
Sull’incompatibilità della domanda volta all’accertamento delle riserve con quella volta alla risoluzione del contratto d’Appalto pubblico: l’inammissibilità della domanda svolta successivamente
Tribunale di Napoli, 22 giugno 2022
[A] Sugli elementi che determinano la necessità di approvare una perizia in variante per l’esecuzione di lavori aggiuntivi in materia di Appalto pubblico: il potere del Direttore dei Lavori di valutare gli aggiustamenti progettuali occorrenti in corso d’opera, per i quali non sia necessaria l’approvazione di apposita perizia in variante, e la forma con cui il suddetto potere deve essere esercitato. [B] Sulla (in)sufficienza del solo elemento della non modifica dell’importo del contratto al fine di escludere la necessità di approvare apposita perizia in variante per l’esecuzione di lavori aggiuntivi in materia di Appalto pubblico. [C] Sugli effetti dell’accoglimento della domanda di risoluzione di un contratto d’Appalto con riferimento alle opere già eseguite. [D] Sulla decorrenza degli interessi legali dovuti in relazione ad un accertamento di responsabilità contrattuale in materia di contratto d’Appalto. [E] Sulla spettanza, a favore dell’Appaltatore, della rivalutazione monetaria e degli interessi legali in caso di inadempimento dell’Amministrazione agli obblighi derivanti da un contratto d’Appalto pubblico.
Tribunale di Roma, 20 giugno 2022
[A] Sulla differenza, nel giudizio promosso dalla curatela dell’appaltatore avverso i debitori del fallito, tra eccezione riconvenzionale di compensazione e domanda riconvenzionale finalizzata all’accertamento o alla condanna di pagamento. [B] Sull’esame cui è tenuto il Giudice ai fini della pronuncia di risoluzione per inadempimento in caso di inadempienze reciproche. [C] Sulle conseguenze della richiesta giudiziale di risoluzione del contratto proveniente da entrambi i contraenti.
Tribunale di Napoli, 23 maggio 2022
[A] Sull’imputabilità dell’inadempimento nel caso di interdittiva antimafia disposta nei confronti dell’Appaltatore. [B] Sull’individuazione del momento di cessazione della garanzia prestata dall’Appaltatore a favore della Stazione Appaltante ai sensi dell’art. 113 del d.lgs. 163/2006: in particolare, il caso di risoluzione anticipata del contratto per grave inadempimento dell’Appaltatore.
Tribunale di Taranto, 5 aprile 2022
[A] Sulle pretese economiche per le quali l’Appaltatore è tenuto ad iscrivere tempestiva riserva in tema di Appalto di opere pubbliche: in particolare, le pretese di risarcimento del danno conseguenti all’invalidità od all’estinzione del rapporto contrattuale. [B] Sulla disciplina che regola il risarcimento dei danni subiti dall’Appaltatore in conseguenza della risoluzione del contratto d’Appalto causata dall’illegittima protrazione della sospensione dei lavori da parte della Stazione Appaltante.
Corte d’Appello di Perugia, 19 aprile 2022
[A] Sui presupposti dell’inammissibilità dell’appello ai sensi dell’art. 342 c.p.c. [B] Sui presupposti della risoluzione di un contratto per impossibilità sopravvenuta. [C] Sul diritto al compenso dell’Appaltatore per le opere già realizzate nel caso di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico. [D] Sul carattere di residualità dell’azione di indebito arricchimento. [E] Sugli obblighi posti in capo al Giudice in caso di richiesta di parte di disporre una nuova CTU.
Tribunale di Ancona, 16 marzo 2022
[A] Sull’onere probatorio posto a carico del deducente circa i fatti dedotti per la prima volta in appello in contestazione delle pretese altrui, in particolare nel rapporto tra Stazione Appaltante e appaltatore. [B] Sulla non ostatività della risoluzione del contratto d’Appalto per inadempimento dell’Appaltatore al diritto di quest’ultimo a ricevere il compenso per le opere regolarmente realizzate.
Corte d’Appello di Catanzaro, 14 febbraio 2022
[A] Sulla quantificazione del risarcimento del lucro cessante causato ai danni dell’Appaltatore nel caso di illegittima risoluzione unilaterale di contratto d’Appalto pubblico da parte della Stazione Appaltante. [B] Sugli elementi che l’Appaltore deve allegare ai fini del risarcimento da perdita di “chance” in materia di Appalti pubblici. [C] Sugli elementi di prova necessari ai fini dell’integrarsi del danno all’immagine ed alla reputazione.
Tribunale di Cosenza, 11 gennaio 2022
[A] Sulla giurisdizione in materia di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico per inadempimento della Stazione Appaltante laddove quest’ultima abbia contestualmente attivato la risoluzione in danno a carico dell’Appaltatore. [B] Sui criteri giudiziali di valutazione dei comportamenti di Committente ed Appaltatore in caso di reciproci inadempimenti di contratto d’Appalto pubblico ai fini della risoluzione. [C] Sugli obblighi dell’Appaltatore verso il Committente in caso di carenze progettuali rilevate o rilevabili. [D] Sugli obblighi del Committente verso l’Appaltatore di predisporre un progetto esecutivo contenente la puntuale e dettagliata rappresentazione dell’opera in materia di Appalto pubblico. [E] Sulla quantificazione del risarcimento e sugli interessi dovuti all’Appaltatore in caso di risoluzione del contratto d’Appalto pubblico per inadempimento della Stazione Appaltante.
Tribunale di Ancona, 3 gennaio 2022
[A] Sull’applicabilità dell’istituto della riserva alle pretese dell’Appaltatore derivanti dall’inadempimento della Stazione Appaltante nel caso di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico. [B] Sulla valutazione giudiziale del contegno delle parti nel caso di risoluzione autoritativa del contratto d’Appalto pubblico da parte della Stazione Appaltante ai sensi dell’art. 340, co. 2 della l. 2248/1865, all. F. [C] Sugli obblighi del Sindaco in sede di interrogatorio formale e sui limiti di configurabilità della confessione giudiziale. [D] Sul diritto al risarcimento del danno a favore dell’Appaltatore nel caso di illegittima risoluzione autoritativa di contratto d’Appalto pubblico da parte della Stazione Appaltante ai sensi dell’art. 340 della l. 2248/1865, all. F.
Tribunale di Palermo, 29 novembre 2021
[A] Sull’onere dell’appaltatore di rilevare omissioni e carenze del progetto in fase di partecipazione alla gara e nella fase esecutiva. [B] Sulle obbligazioni restitutorie e risarcitorie a carico della P.A. in caso di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico per inadempimento della Committente. [C] Sull’applicabilità o meno del regime delle riserve nel caso di risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante. [D] Sul ristoro risarcibile all’Appaltatore per le lavorazioni non più eseguibili in caso di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico per inadempimento della Stazione Appaltante: lucro cessante. [E] Sulla quantificazione del risarcimento da danno curriculare subito dall’Appaltatore in caso di risoluzione di contratto d’Appalto pubblico per inadempimento della Committente.
Corte d’Appello di Catanzaro, 29 novembre 2021
[A] Sulle conseguenze della risoluzione del contratto d’appalto sulle pretese oggetto di riserva da parte dell’Appaltatore. [B] Sulla configurabilità del danno emergente, rilevante ai fini della risoluzione di contratto d’Appalto per fatto imputabile alla P.A. committente, per aggravamento delle spese generali sotto il profilo dell’art. 20, co. 3 del D.M. 257/1895, come modificato dal DLPCPS 763/1947 e dalla circolare M.LL.PP. 741/1981.
Tribunale di Lecce, 30 settembre 2021
[A] Sugli elementi da valutare in sede di pronuncia di risoluzione di contratto d’Appalto in caso di inadempimento reciproco. [B] Sugli effetti dell’art. 1458 c.c. in caso di risoluzione di contratto d’Appalto di lavori
Corte d’Appello di Palermo, 23 giugno 2021
[A] Sulle facoltà attribuite al procuratore da una procura alle liti ampia e omnicomprensiva rilasciata da una Giunta Comunale. [B] Sulla disciplina regionale siciliana in merito alla procura alle liti ed al conferimento dell’incarico all’avvocato da parte dei Comuni. [C] Sul valore probatorio degli ordini di servizio e delle relazioni redatte dal direttore dei lavori, dal responsabile per la sicurezza e dal responsabile del procedimento. [D] Sulla volontaria sospensione dei lavori relativi ad opere pubbliche da parte dell’Appaltatore. [E] Sui limiti del potere del Giudice di chiedere d’ufficio informazioni scritte alla P.A. ai sensi dell’art. 213 c.p.c.. [F] Sul riconoscimento del compenso all’Appaltatore per le opere effettuate in caso di risoluzione di contratto d’Appalto per colpa dell’Appaltatore stesso. [G] Sul danno d’immagine nei confronti delle persone giuridiche e degli enti collettivi.
Tribunale di Cosenza, 5 maggio 2021
[A] Sulla competenza del G.O. in materia di risoluzione del contratto d’Appalto pubblico da parte della P.A. e domanda dell’Appaltatore di risoluzione del contratto per inadempimento. [B] Sugli effetti della risoluzione di contratto d’Appalto pubblico da parte dell’Appaltatore. [C] Sulla prova del danno da perdita di chance per mancata partecipazione ad una gara d’Appalto.
Tribunale di Teramo, 12 gennaio 2021
[A] Sugli effetti che il rinvio d’ufficio dell’udienza, ex art. 168-bis, co. 4 c.p.c., determina in relazione ai termini per il deposito della comparsa e la proposizione dell’appello incidentale; [B] Sull’ammissibilità di eccezioni di decadenza delle Riserve proposte oltre i termini di cui all’art. 166 c.p.c;.[C] Sull’ammissibilità, in materia di Appalto pubblico, delle domande risarcitorie relative a pretese non iscritte in apposite Riserve nel caso della risoluzione del contratto; [D] Sulle conseguenze di una Sospensione dei lavori determinata da originarie carenze progettuali negli elaborati della Pubblica Amministrazione; [E] Sulla delimitazione dell’alea che contraddistingue il contratto d’Appalto a corpo; [F] Sulla configurabilità o meno delle Riserve quale intimazione di pagamento
Tribunale di Bologna, 9 novembre 2020
[A] Sulle conseguenze dell’errata contabilizzazione da parte dell’Appaltatore di opere non eseguite e sulla possibilità o meno di procedere alla compensazione contabile delle stesse con opere eseguite ma non pagate dalla Stazione Appaltante. [B] Sulle conseguenze dell’esecuzione, da parte dell’Appaltatore, di opere in aumento rispetto alle previsioni contrattuali o di opere in assenza di ordine di servizio o variante. [C] Sull’indennizzo, in caso di risoluzione contrattuale, per le opere eseguite fuori contratto dall’appaltatore o in assenza di ordine di servizio o variante. [D] Sulla responsabilità del Direttore dei Lavori per le opere eseguite fuori contratto o in assenza di ordine di servizio o variante
Tribunale di Roma, 26 novembre 2020
[A] Sul termine processuale per svolgere contestazioni inerenti la nullità o irregolarità della consulenza tecnica d’ufficio (CTU). [B] Sulla rilevanza del sopralluogo svolto dall’appaltatore la cui esecuzione viene dichiarata da quest’ultimo. [C] Sull’onere posto a carico dell’appaltatore di sottoscrivere con riserva l’atto di sottomissione. [D] Sul rischio geologico connesso all’esecuzione di un’opera pubblica e sulle responsabilità dell’appaltatore. [E] Sull’onere della prova posto a carico dell’appaltatore nel caso di ritardo nella conclusione dei lavori. [F] Sugli effetti prodotti dalla risoluzione in danno disposta dalla Stazione Appaltante ai sensi dell’art. 136 d.lgs. n. 163/2006
Tribunale di Rieti, 28 febbraio 2020
[A] Sulla responsabilità della Stazione Appaltante per i ritardi nei pagamenti dell’appaltatore dovuti alla ritardata percezione dei finanziamenti da parte di altro ente pubblico finanziatore. [B] Sui limiti alla possibilità dell’appaltatore di richiedere la risoluzione del contratto in caso di eccessivo ritardo nei pagamenti da parte della Stazione Appaltante, ai sensi dell’art. 133 del d.lgs. n. 163/2006 e differenze rispetto alla risoluzione per grave inadempimento ex art. 1453 c.c.. [C] Sul diritto dell’appaltatore di ottenere la restituzione del valore venale delle opere eseguite dall’appaltatrice nell’esecuzione del contratto in caso di risoluzione per inadempimento della stazione appaltante e sulla quantificazione di tale valore. [D] Sulla decadenza delle domande dell’appaltatore non oggetto di rituale riserva anche nell’ipotesi di risoluzione contrattuale per inadempimento della Stazione Appaltante
Tribunale di L’Aquila, 20 dicembre 2019
[A] Sulla operatività o meno della clausola penale prevista in caso di ritardato adempimento laddove all’appaltatore venga contestato l’inadempimento al contratto d’appalto sottoscritto. [B] Sui limiti alla risarcibilità del danno d’immagine il cui risarcimento viene richiesto dalla Stazione Appaltante in conseguenza della ritardata consegna dei lavori stradali. [C] Sulle conseguenze e sugli obblighi conseguenti alla risoluzione del contratto d’appalto per grave inadempimento dell’appaltatore. [D] Sugli effetti prodotti dalla risoluzione del contratto per inadempimento riguardo al regime delle riserve iscritte dall’appaltatore. [E] Sulla decorrenza degli interessi sulle somme liquidate a titolo di risarcimento derivante da inadempimento contrattuale e sulla idoneità o meno della riserva a essere considerata formale costituzione in mora. [F] Sulla natura della polizza fideiussoria rilasciata dall’appaltatore a garanzia dell’adempimento e sui limiti alla escussione della polizza da parte della Stazione Appaltante.
Tribunale di Trapani, 12 ottobre 2017
[A] Sulle valutazioni che il Giudice deve svolgere nel caso di reciproca domanda di risoluzione per inadempimento tra Stazione Appaltante e Appaltatore. [B] Sulla idoneità o meno dell’atto di risoluzione unilaterale reso dalla Stazione Appaltante, ex art. 136 d.lgs. n. 163/2006, a incidere sulle valutazioni del Giudice in merito alle reciproche domande di risoluzione per inadempimento. [C] Sulla possibilità o meno che il rispetto del c.d. “Patto di Stabilità” possa legittimare il ritardo nel pagamento del debito da parte della Stazione Appaltante. [D] Sul mancato guadagno spettante all’impresa in caso di risoluzione del contratto dovuta a grave inadempimento della Stazione Appaltante. [E] Sulla spettanza o meno di rivalutazione e interessi sull'importo dei corrispettivi riconosciuti come dovuti all'appaltatore a titolo di risarcimento del danno da inadempimenti sostanziali dell'Amministrazione committente. [F] Sugli effetti prodotti dalla dichiarata risoluzione del contratto, ai sensi dell’art. 1458 c.c., riguardo alle somme ancora dovute all’appaltatore a titolo di corrispettivi e sulla spettanza o meno degli interessi su tali importi.
Tribunale di Roma, 29 settembre 2017
[A] Sulle valutazioni da svolgere riguardo alla domanda di risoluzione del contratto per inadempimento dovuto al ritardo nell’esecuzione dei lavori da parte dell’impresa. [B] Sulla disciplina dei crediti contrapposti tra appaltatore (per i lavori eseguiti) e stazione appaltante (per la maggior spesa per l’affidamento ad altra impresa) in caso di risoluzione del contrato per inadempimento. [C] Sulla possibilità o meno per la Stazione Appaltante di richiedere cumulativamente il risarcimento del danno e il pagamento della penale prevista per il ritardo, nell’ipotesi di risoluzione del contratto.
Tribunale di Rieti, 14 luglio 2017
[A] Sulla nozione e sulle caratteristiche del progetto preliminare. [B] Sulla possibilità o meno per l’appaltatore di chiedere la risoluzione del contratto per inadempimento laddove la stazione appaltante abbia disposto la risoluzione ex art. 136 d.lgs. 163/2006 e sulla giurisdizione su tale domanda. [C] Sull’onere posto a carico della Stazione Appaltante di mettere a gara un progetto esecutivo “cantierabile” e sulla possibilità o meno di trasferire all’appaltatore il rischio derivante dalla errata progettazione. [D] Sulle ipotesi in cui le carenze del progetto esecutivo possono giustificare la risoluzione per inadempimento promossa dall’appaltatore. [E] Sulla rilevanza o meno della accettazione del progetto da parte dell’Appaltatore in sede di gara e in sede di consegna del cantiere e sulle eventuali preclusioni in merito alle contestazioni sulla completezza e cantierabilità del progetto stesso. [F] Sugli effetti prodotti sulle obbligazioni contrattuali dalla risoluzione del contratto ai sensi degli artt. 1453 e 1458 c.c. e sul diritto di entrambe le parti di avere la “restitutio in integrum” delle prestazioni rese. [G] Sulla prova necessaria ai fini dell’accoglimento della domanda di risoluzione del contratto per inadempimento.
Tribunale di Brindisi, 31 luglio 2017
[A] Sugli effetti prodotti sul contratto dalla reciproca domanda di risoluzione per inadempimento formulata in giudizio da appaltatore e stazione appaltante. [B] Sull’onere di iscrizione di tempestiva riserva sul verbale di sospensione e ripresa lavori in caso di contestazioni dell’appaltatore inerenti l’illegittimità della sospensione dei lavori. [C] Sul regime delle riserve in caso di azione finalizzata alla risoluzione del contratto per inadempimento di una delle parti. [D] Sugli effetti prodotti sul contratto nel caso in cui la risoluzione disposta dalla Stazione appaltante non rispetti il procedimento di cui all’art. 136 d.lgs. n. 163/2006, in particolare in caso di abbandono del cantiere da parte dell’impresa.
Tribunale di Palermo, 22 agosto 2017
Sul danno risarcibile alla Stazione Appaltante in conseguenza della risoluzione in danno dell’appaltatore, per grave inadempimento di quest’ultimo
Tribunale di Roma, 6 giugno 2017
[A] Sull’onere della prova posto a carico della parte che propone domanda di risoluzione del contratto d’appalto per inadempimento della controparte. [B] Sulla ammissibilità o meno della clausola del contratto di appalto pubblico che preveda che il pagamento del corrispettivo (per stati di avanzamento e per saldo finale dei lavori) sia collegato al momento dell’effettiva acquisizione dei finanziamenti da parte di un altro ente. [C] Sulla possibilità o meno per l’appaltatore di proporre in giudizio domanda di risoluzione per inadempimento della Stazione Appaltante laddove il contratto sia stato risolto dall’Ente ai sensi dell’art. 136 del d.lgs. n. 163 del 2006. [D] Sulle valutazioni che possono essere svolte dal Giudice in caso di proposizione di reciproche domande di risoluzione svolte da Appaltatore e Stazione Appaltante. [E] Sulla natura provvedimentale dell’atto di risoluzione disposto dalla Stazione Appaltante ex art. 136 d.lgs. 163/2006 (oggi art. 108 d.lgs. 50/2016) e sulla giurisdizione del Giudice Ordinario in caso di contestazione dell’Appaltatore. [F] Sugli effetti della risoluzione del contratto di appalto pubblico ex art. 1458 c.c.. [G] Sugli accertamenti da svolgere in caso di risoluzione del contratto per grave inadempimento dell’Appaltatore. [H] Sulla spettanza o meno della rivalutazione monetaria sulle somme liquidate all’Appaltatore per lavori eseguiti. [I] Sull’applicazione del regime delle riserve in caso di risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante. [L] Sull’onere della prova posto a carico della parte che intenda chiedere il risarcimento danni da inadempimento contrattuale, ex art. 1223 c.c. in relazione all’art. 1218 c.c.. [M] Sui limiti alla risarcibilità del danno da ritardo nei pagamenti all’Appaltatore.
Tribunale di Latina, 30 agosto 2017
[A] Sulle valutazioni necessarie in caso di reciproca domanda di risoluzione per inadempimento formulata sia dall’appaltatore, che dalla stazione appaltante. [B] Sulla possibilità o meno per l’appaltatore di richiedere il pagamento della penale contrattuale in caso di accoglimento della domanda di risoluzione contrattuale per inadempimento della stazione appaltante. [C] Sull’onere della prova posto a carico dell’appaltatore necessario ad ottenere il risarcimento del danno per spese effettuate e lucro cessante
Tribunale di Roma, 12 giugno 2017
[A] Sulla valutazione da parte del Giudice in caso di reciproche domande di risoluzione per inadempimento avanzate da Stazione Appaltante e Appaltatore. [B] Sul valore delle opere eseguite in caso di risoluzione per inadempimento della Stazione Appaltante e sulla rilevanza o meno del regime delle riserve e delle conseguenti decadenze. [C] Sulla legittimazione dell’impresa mandante ad agire direttamente nei confronti del committente per la riscossione della quota dei crediti nascenti dall’appalto ad essa imputabile in caso di fallimento della mandataria dell’ATI.
Tribunale di Milano, 9 giugno 2017
[A] Sull’applicabilità o meno del procedimento di risoluzione del contratto d’appalto disciplinato dall’art. 136 del d.gls. n. 163/2006 ai contratti di servizio “esclusi” di cui agli artt. 20 e 27 dello stesso codice. [B] Sulla necessità o meno di rispettare il procedimento di risoluzione di cui all’art. 136 d.lgs. n. 163/2006 nel caso in cui l’Ente dia esecuzione alla clausola risolutiva espressa contenuta nel contratto d’appalto. [C] Sulla possibilità o meno per la Stazione Appaltante di far valere solo in giudizio l’effetto risolutivo della clausola risolutiva espressa contrattuale. [D] Sulle ipotesi di nullità per genericità della clausola risolutiva espressa contrattuale inserita dalle parti all’interno del contratto di appalto pubblico. [E] Sulla applicabilità o meno dei termini di decadenza e prescrizione di cui agli artt. 1667 e 1668 c.c. nel caso in cui l’Ente committente si sia avvalso della clausola risolutiva espressa contrattualmente prevista. [F] Sugli effetti prodotti dall’accertamento della legittimità della risoluzione disposta dalla Stazione Appaltante, ex art. 1458 c.c.
Tribunale di Agrigento, 12 maggio 2017
[A] Sugli effetti restitutori conseguenti alla risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante, e sulla quantificazione del valore delle opere eseguite dall’Appaltatore. [B] Sulla quantificazione e sulla individuazione del dies a quo per il calcolo degli interessi sulle somme che la Stazione Appaltante deve restituire all’appaltatore a seguito della dichiarata risoluzione del contratto per inadempimento. [C] Sui danni risarcibili a favore dell’Appaltatore a seguito della risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante. [D] Sulle contestazioni dell’Appaltatore che sono soggette all’onere di iscrizione di tempestiva riserva
Tribunale di Agrigento, 12 maggio 2017
[A] Sugli effetti restitutori conseguenti alla risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante, e sulla quantificazione del valore delle opere eseguite dall’Appaltatore. [B] Sulla quantificazione e sulla individuazione del dies a quo per il calcolo degli interessi sulle somme che la Stazione Appaltante deve restituire all’appaltatore a seguito della dichiarata risoluzione del contratto per inadempimento. [C] Sui danni risarcibili a favore dell’Appaltatore a seguito della risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante. [D] Sulle contestazioni dell’Appaltatore che sono soggette all’onere di iscrizione di tempestiva riserva
Tribunale di Torino, 5 maggio 2017
[A] Sulla applicabilità o meno di interessi e rivalutazione monetaria sulle somme liquidate all’Appaltatore a titolo di risarcimento del danno per anomalo andamento dei lavori. [B] Sugli effetti prodotti ex art. 1458 c.c. dalla sentenza con cui venga dichiarato risolto il contratto per inadempimento dell’Appaltatore e sul diritto dell’Appaltatore al riconoscimento di compenso per le opere già effettuate, in detrazione alle ragioni di danno spettanti al committente. [C] Sull’onere della prova posto a carico della Stazione Appaltante che chieda il risarcimento del danno all’immagine derivante dall’inadempimento contrattuale dell’Appaltatore
Corte d’Appello di Milano, 10 marzo 2017
[A] Sulla sussistenza o meno della legittimazione attiva dell’Appaltatore a far valere pretese inerenti i crediti dell’appalto in caso di intervenuta cessione di credito nell’ambito di un rapporto di factoring. [B] Sugli effetti prodotti ai sensi dell’art. 1458 cod. civ. dalla risoluzione del contratto sulla misura del corrispettivo dovuto all’appaltatore per le opere realizzate. [C] Sui limiti al risarcimento del danno dovuto all’appaltatore ex art. 139 del d.lgs. 163/2006 nel caso di risoluzione dovuta a grave ritardo dell’appaltatore stesso
Tribunale di Palermo, 17 marzo 2017
Sugli effetti prodotti ex art. 1458 c.c. sul rapporto contrattuale dalla pronuncia costitutiva di risoluzione del contratto per inadempimento
Tribunale di Catania, 23 gennaio 2017
[A] Sulle modalità di iscrizione della riserva per danni subiti in conseguenza della sospensione dei lavori imputabile alla Stazione Appaltante. [B] Sui limiti alla risarcibilità del danno consistente nei maggiori oneri sostenendi per il riappalto dei lavori da parte della Stazione Appaltante a seguito della risoluzione del contratto in danno dell’appaltatore
Corte d’Appello di Milano, 24 gennaio 2017
[A] Sulla possibilità dell’appaltatore di sospendere i lavori nel caso di ritardato pagamento dei SAL già maturati e sulla disciplina applicabile. [B] Sulla disapplicazione del provvedimento di risoluzione adottato dalla Stazione Appaltante ex art. 136 d.lgs. n. 163/2006 e sulla possibilità di considerare comunque risolto il contratto per colpa della Stazione Appaltante
Corte d’Appello di Genova, 25 gennaio 2017
[A]. Sulla natura parziaria o solidale della responsabilità tra mandante e mandataria di un ATI rispetto ai danni lamentati dalla Stazione Appaltante per vizi dell’opera eseguita, in particolare in caso di fallimento della mandante dopo l’intervenuta risoluzione del contratto[B] Sulla possibilità o meno per la Stazione Appaltante di applicare la penale per intero solo alla mandataria in forza della responsabilità solidale tra partecipanti all’ATI
Lodo Arbitrale, 5 marzo 2015
[A] Sulla responsabilità della Stazione Appaltante per violazione degli obblighi di correttezza e buona fede in merito alla omessa verifica di fattibilità dell'intervento e alla omessa rimozione delle eventuali carenze riscontrate e sulla risoluzione del contratto per inadempimento. [B] Sulla rilevanza o meno, ai fini dell'attribuzione della responsabilità, del fatto che l'impresa abbia preso cognizione del progetto (poi risultato inattuabile) e dato atto della sua esecutività. [C] Sugli effetti prodotti dalla risoluzione del contratto d'appalto per inadempimento ai sensi dell'art. 1458 c.c. e sulle obbligazioni restitutorie conseguenti alla declaratoria di risoluzione. [D] Sulla possibilità o meno di esaminare nel merito le riserve iscritte dall'Impresa laddove venga dichiarata la risoluzione del contratto per inadempimento ex art. 1453 ss. c.c.. [E] Sulla risarcibilità o meno del mancato utile nell'ipotesi di risoluzione del contratto per responsabilità della Stazione Appaltante, e sulla eventuale misura di tale risarcimento
Lodo Arbitrale, 21 febbraio 2014
[A] Sulla necessità o meno di iscrivere le riserve a pena di decadenza sugli ordini di servizio. [B] Sui limiti alla necessità di iscrivere tempestiva riserva sul verbale di consegna dei lavori: in particolare in caso di indisponibilità giuridica delle aree. [C] Sulla necessità o meno di contestare fin dalla consegna dei lavori la presenza di interferenze non segnalate: sottoservizi, ritrovamenti rocciosi, ordigni bellici. [D] Sugli effetti prodotti dalla dichiarazione resa in sede di gara dall'Impresa di presa di coscienza del progetto e dei lavori da eseguire possa costituire preclusione per successive contestazioni. [E] Sul contenuto della diffida ad adempiere ex art. 1454, affinché la stessa possa generare l'effetto risolutorio. [F] Sulle valutazioni necessarie in caso di reciproche domande di risoluzione del contratto per inadempimento, avanzate ai sensi dell'art. 1453 c.c.. [G] Sulle caratteristiche necessarie alla qualificazione del progetto come "progetto esecutivo" ai sensi dell'art. 93 del codice e sulla rilevanza di eventuali pattuizioni che spostano sull'impresa gli oneri progettuali incombenti sulla committenza. [H] Sulla efficacia o meno della clausola del contratto o del capitolato speciale in cui si preveda l'onere per l'Appaltatore di predisporre il Piano Operativo di Sicurezza, anche con riguardo alle interferenze aeree, stradali, sotterranee, ordigni esplosivi. [I] Sulle modalità di calcolo dei danni risarcibili all'Impresa in caso di anomalo andamento lavori per cause imputabili alla Stazione Appaltante: Spese generali. [L] Segue: mancato utile e onere della prova. [M] Segue: improduttivi oneri per attrezzature. [N] Segue: improduttivo costo della manodopera. [O] Sugli effetti prodotti sulle obbligazioni contrattuali dalla risoluzione del contratto d'appalto per inadempimento della Stazione Appaltante
Lodo Arbitrale, 24 ottobre 2014
[A] Sugli effetti del mancato pagamento dell'acconto richiesto dal collegio arbitrale. [B] Sulla giurisdizione a decidere sulla domanda di risoluzione del contratto e sulla contrapposta risoluzione disposta dalla Stazione Appaltante ai sensi dell'art. 136 del Codice. [C] Sulle valutazione che il giudicante deve svolgere per valutare l'importanza dell'inadempimento in caso di reciproche domande di risoluzione. [D] Sulle ipotesi di legittimità della consegna frazionata. [E] Sull'obbligo per la Stazione Appaltante di assicurare la piena disponibilità delle aree sin dalla fase antecedente l’indizione della gara e sul generale obbligo di cooperazione dato dagli artt. 1175, 1206, 1375 c.c.. [F] Sull'obbligo per la Stazione Appaltante di restituzione delle garanzie nel caso di mancata esecuzione del collaudo nei termini di legge. [G] Sull'entità del risarcimento dovuto all'impresa per i lavori non eseguiti nel caso venga dichiarata la risoluzione del contratto per responsabilità della Stazione Appaltante. [H] Sugli effetti prodotti dalla risoluzione del contratto riguardo all'importo dovuto all'appaltatore per i lavori già eseguiti. [I] Sulla risarcibilità o meno del danno curriculare lamentato dall'Impresa per la risoluzione anticipata del contratto causata dall'inadempimento della Stazione Appaltante e sulla sua quantificazione. [L] Sulla rilevanza o meno della tempestività delle riserve in caso di risoluzione del contratto. [M] Sulla quantificazione dei danni derivanti da anomalo andamento dei lavori dovuto a responsabilità della Stazione Appaltante e sulle differenze con i danni risarcibili per illegittima sospensione dei lavori: spese generali. [N] Sul risarcimento di interessi e rivalutazione monetaria. [O] Sul pubblico interesse, quale causa legittimante di una sospensione dei lavori. [P] Sui danni risarcibili in caso di accertata illegittimità della sospensione dei lavori disposta dalla Stazione Appaltante: le spese generali
Lodo Arbitrale, 3 ottobre 2014
[A] Sulle modalità e sui termini per eccepire l'incompetenza del collegio arbitrale e sulla validità della clausola arbitrale inserita nel contratto ma non prevista nel bando di gara. [B] Sulla validità ed efficacia della clausola compromissoria inserita nel contratto d'appalto in difformità al bando di gara che escludeva la competenza degli arbitri. [C] Sulla proroga del termine per la decisione dell'arbitrato ai sensi dell'art. 820, quarto comma, c.p.c.. [D] Sui presupposti per la legittimità della sospensione dei lavori. [E] Sulla necessità o meno di formulare specifica riserva affinché l'Impresa possa chiedere la risoluzione del contratto e il risarcimento del danno. [F] Sulla quantificazione del risarcimento del danno derivante dalla risoluzione del contratto per inadempimento. [G] Sul danno risarcibile in caso di accertato anomalo andamento lavori per causa imputabile alla Stazione Appaltante: Spese generali. [H] Segue: mancato utile, in particolare in caso di risoluzione del contratto per inadempimento. [I] Sulla risarcibilità o meno del pregiudizio da perdita di chance e danno curriculare derivante dalla risoluzione contrattuale per inadempimento della Stazione appaltante per la presunta mancata acquisizione di requisiti tecnico - economici di qualificazione
Lodo Arbitrale, 31 luglio 2014
[A] Sulle valutazioni che il Collegio giudicante deve compiere nel caso di contrapposte domande volte all'estinzione del contratto per recesso e per risoluzione per inadempimento. [B] Sull'interpretazione delle clausole contrattuali in cui si prevede l'onere di esperire un tentativo di conciliazione quale presupposto per l'avvio del giudizio. [C] Sulle valutazioni da svolgere per verificare la gravità o meno dell'inadempimento ai fini della risoluzione del contratto ai sensi dell'art. 1455 cod. civ.. [D] Sulla autonomia contrattuale delle parti nello stabilire le conseguenze prodotte dalla risoluzione del contratto. [E] Sulla facoltà o meno delle parti di una concessione di lavori pubblici di traslare convenzionalmente il rischio d'impresa sulla parte pubblica. [F] Sulla possibilità o meno di ricomprendere nell'indennizzo dovuto al concessionario gli oneri relativi al contratto di swap a copertura dei rischi derivanti dalla oscillazione dei tassi di interesse sul finanziamento contratto per l'intervento oggetto di concessione. [G] Sui limiti della clausola compromissoria relativa alle controversie sulla risoluzione di un contratto
Lodo Arbitrale, 14 luglio 2014
[A] Sui requisiti di ammissibilità della Consulenza Tecnica d'Ufficio. [B] Sui doveri di correttezza e buona fede della Stazione Appaltante. [C] Sulle valutazioni che il giudicante deve svolgere al fine di verificare la sussistenza dei presupposti per la risoluzione del contratto per inadempimento ai sensi degli artt. 1453 e 1455 cod. civ.. [D] Sugli effetti prodotti dal decorso del termine concesso dall'Impresa con diffida ai sensi dell'art. 1454 cod. civ. e sugli accertamenti necessari ai fini della verifica sulla gravità dell'inadempimento. [E] Sulla possibilità di configurare un grave inadempimento, ai sensi dell'art. 1455 cod. civ., nella predisposizione da parte della Stazione Appaltante di un progetto incompleto. [F] Sulla gravità o meno dell'inadempimento della Stazione Appaltante che ritardi l'adozione di una variante con conseguente lunga sospensione dei lavori. [G] Sul diritto dell'appaltatore ad ottenere lo svincolo delle fideiussioni in caso di mancata esecuzione del collaudo nei termini di legge. [H] Sulla risarcibilità del danno da mancato utile in caso di risoluzione del contratto per grave inadempimento della Stazione Appaltante e sulla sua quantificazione. [I] Sugli effetti prodotti dalla dichiarata risoluzione del contratto sul valore delle opere eseguite e sul diritto dell'Impresa ad ottenere il corrispettivo del valore venale delle stesse ai sensi dell'art. 1458 cod. civ.. [L] Sulla risarcibilità del danno curriculare causato dal mancato conseguimento della migliore qualifica SOA in caso di risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante, sulla sua quantificazione e sulla possibilità di quantificazione in via equitativa. [M] Sulla applicabilità o meno del regime delle riserve nel caso di declaratoria di risoluzione del contratto per inadempimento. [N] Sulla liquidazione di interessi e rivalutazione monetaria sulle somme liquidate a titolo di risarcimento del danno per sospensione illegittima dei lavori. da parte della Stazione Appaltante
Lodo Arbitrale, 24 marzo 2014
[A] Sulla validità della clausola compromissoria in caso di invalidità del contratto o di sopravvenuta risoluzione dello stesso. [B] Sulla interpretazione della clausola compromissoria. [C] Sulla applicabilità delle penali contrattuali per ritardo nel caso di risoluzione del contratto per mutuo dissenso. [D] Sulla possibilità o meno che il Collegio possa avvalersi della CTU resa in altro giudizio arbitrale e prodotta in giudizio da una delle parti
Lodo Arbitrale, 24 marzo 2014
[A] Sulla validità ed efficacia della clausola compromissoria contenente il mero richiamo agli artt. 240 e 241 del Codice. [B] Sulle valutazione da affrontare al fine di decidere sulle reciproche domande di risoluzione per inadempimento avanzate dalle parti ai sensi degli artt. 133 e 136 del Codice e sulla possibilità di risolvere il contratto per mutuo dissenso ex art. 1453, comma 2, e 1458 cod. civ.. [C] Sui limiti e sui presupposti all'esercizio dell'eccezione di inadempimento, di cui all'art. 1460 cod. civ., da parte dell'Impresa. [D] Sul dovere di cooperazione posto a carico della Stazione Appaltante e sul suo contenuto. [E] Sulle caratteristiche proprie del progetto esecutivo e sulle responsabilità della Stazione Appaltante in caso di presenza di sottoservizi non segnalati. [F] Sul danno risarcibile all'Impresa in caso di anomalo andamento dei lavori per causa riconducibile alla Stazione Appaltante: spese generali. [G] Segue: sulla quantificazione del pregiudizio per spese generali. [H] Segue: improduttivo immobilizzo di macchinari e attrezzature. [I] Segue: mancato utile. [L] Segue: interessi e rivalutazione monetaria
Lodo Arbitrale, 4 marzo 2014
[A] Sulla responsabilità della stazione appaltante per violazione degli obblighi di correttezza e di collaborazione di cui agli artt. 1175 e 1376 cod. civ. e sugli effetti prodotti sul contratto. [B] Sugli accertamenti da eseguire in caso di notifica di diffida ad adempiere ex art. 1454 cod. civ. e sulle conseguenze connesse al decorso del termine concesso. [C] Sulla risarcibilità e sul calcolo del danno emergente e del lucro cessante risarcibile all'Impresa in caso di risoluzione del contratto dovuta a grave inadempimento della Stazione Appaltante, nonché sulla possibilità di procedere ad una quantificazione in via equitativa
Lodo Arbitrale, 4 marzo 2014
[A] Sull'onere di iscrizione delle riserve nel registro di contabilità. [B] Sui danni risarcibili a seguito della pronuncia di risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante: mancato utile sull'ineseguito e danno curriculare. [C] Segue: sui danni da anomalo andamento conseguenti alla declaratoria di risoluzione del contratto per inadempimento
Lodo Arbitrale, 4 febbraio 2014
[A] Sulla autonomia della clausola compromissoria rispetto al contratto d'appalto cui accede. [B] Sugli effetti prodotti dal decorso del termine per l'adempimento qualificato essenziale dalle parti, nonché sulla valutazione in merito alla essenzialità del termine. [C] Sulla imputazione della responsabilità nel caso di ritardato pagamento da parte della Stazione Appaltante dovuto a colpa dell'ente finanziatore. [D] Sulla necessità o meno di valutare la gravità dell'inadempimento nel caso di decorso del termine qualificato essenziale. [E] Sugli effetti prodotti dalla risoluzione per inadempimento della transazione non novativa e sulla possibilità o meno che riprenda efficacia il contratto precedente. [F] Sulla diffida ad adempiere ex art. 1455 c.c. e sugli oneri richiesti al creditore[G] Sulla verifica del requisito di “gravità” dell'inadempimento per la risoluzione del contratto. [H] Sugli effetti prodotti dalla risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione appaltante, ex art. 1458 c.c. e sulle modalità di calcolo del valore delle opere eseguite dall'appaltatore. [L] Sulla possibilità o meno di riconoscere ulteriori voci di risarcimento del danno oggetto di riserve nel caso di risoluzione per inadempimento della Stazione Appaltante, con conseguente obbligo di pagamento del valore venale delle opere eseguite
Lodo Arbitrale, 20 dicembre 2013
[A] Sulla ammissibilità o meno dell'eccezione di incompetenza del Collegio Arbitrale formulata nelle memorie successive alla costituzione in giudizio. [B] Sulla clausola arbitrale contenuta nel capitolato speciale d'appalto e sulla necessità o meno di apposita sottoscrizione ai sensi dell'art. 1341 c.c.. [C] Sulla possibilità e sui termini per impugnare l'atto di nomina del Presidente del Collegio effettuata dalla Camera Arbitrale. [D] Sulla fondatezza o meno della domanda di risoluzione del contratto per i ritardati pagamenti da parte della Stazione Appaltante. [E] Sulla qualificazione della "gravità dell'inadempimento" al fine di giustificare la risoluzione del contratto ai sensi degli artt. 1453 e 1455 cod. civ.. [F] Sulle responsabilità della Stazione Appaltante per i ritardati pagamenti dovuti a responsabilità dell'ente finanziatore. [G] Sulla natura e sulle caratteristiche del dovere di cooperazione posto a carico della Stazione Appaltante. [H] Sulla risarcibilità del lucro cessante (mancato utile sui lavori non eseguiti) conseguente alla risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante. [I] Sugli effetti retroattivi della risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante ai sensi dell'art. 1458 c.c. e sulle modalità di calcolo del valore dei lavori già eseguiti da parte dell'impresa. [L] Sulla quantificazione del valore venale delle opere eseguite ai fini della quantificazione del risarcimento dovuto all'impresa a seguito della risoluzione del contratto per grave inadempimento della Stazione Appaltante. [M] Sul diritto al risarcimento dei pregiudizi subiti dall'Impresa a causa dell'anomalo andamento dei lavori dovuto a responsabilità della Stazione Appaltante. [N] Sulla responsabilità della Stazione Appaltante per i pregiudizi subiti dall'Impresa nel caso di sospensione dei lavori o rallentamento degli stessi dovuto alla necessità di approvare una perizia di variante. [O] Sull'operatività o meno del regime decadenziale delle riserve nel caso di pronunciata risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante. [P] Sugli atti "idonei" a ricevere l'iscrizione delle riserve dell'Impresa. [Q] Sulla possibilità o meno che la notifica dell'atto di avvio del procedimento arbitrale prima della redazione del conto finale possa far venire meno la presunzione di accettazione dello stesso derivante dalla mancata sottoscrizione con riserva. [R] Sulle voci di danno risarcibili in caso di anomalo andamento lavori: Spese generali. [S] Segue: quantificazione delle spese generali. [T] Sui rapporti tra sospensione illegittima e anomalo andamento lavori in particolare riguardo alla quantificazione delle spese generali. [U] Sulle voci di danno risarcibili in caso di anomalo andamento lavori: improduttivo utilizzo di macchinari ed attrezzature. [V] Segue: mancato utile. [Z] Sulla spettanza di interessi e rivalutazione monetaria, sui termini e sulle modalità di calcolo di tali voci di danno
Cassazione Civile, Sez. I, Sent. 15 febbraio 2013
[A] Sugli obblighi della Stazione Appaltante di assicurare all'Impresa per tutta la durata del contratto la possibilità giuridica e materiale di eseguire i lavori e sul diritto e sulla possibilità o meno che la sospensione dei lavori da parte dell'impresa per causa imputabile alla Stazione Appaltante possa configurare inadempimento. [B] Sulla inammissibilità dell'azione finalizzata ad ottenere sia l'adempimento al contratto, sia la risoluzione dello stesso e sugli effetti della risoluzione per inadempimento ai sensi dell'art. 1458 c.c.. [C] Sulla possibilità o meno di esaminare le riserve regolarmente iscritte dall'Impresa laddove venga accolta la domanda di risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante
Lodo Arbitrale, 30 ottobre 2013
[A] Sulle responsabilità della Stazione Appaltante in caso di anomalo andamento dei lavori. [B] Sugli effetti prodotti dalla diffida ad adempiere ex art. 1454 cod. civ. notificata dall'Impresa e rimasta senza riscontro. [C] Sugli effetti prodotti dalla risoluzione del contratto d'appalto per colpa della Stazione Appaltante ai sensi dell'art. 1458 c.c..[D] Sui limiti al diritto dell'Impresa di sospendere le lavorazioni in caso di mancati pagamenti da parte della Stazione Appaltante
Lodo Arbitrale, 5 novembre 2013
[A] Sulle circostanze idonee a giustificare l'iscrizione di riserva nel verbale di consegna lavori. [B] Sulla risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante e sulla applicabilità della disciplina dettata in tema di riserve legate al risarcimento danni da sospensione illegittima. [C] Sulla possibilità di ridurre l'importo del risarcimento per spese generali nel caso di anomalo andamento lavori dovuto a responsabilità della Stazione Appaltante, in caso di violazione da parte dell'impresa degli obblighi di cui all'art. 1227 c.c.
Lodo Arbitrale, 29 ottobre 2013
[A] Sulla illegittimità della sospensione lavori disposta dalla Stazione Appaltante per carenza dei fondi necessari. [B] Sulla illegittima protrazione sine die del provvedimento di sospensione. [C] Sugli obblighi di correttezza e buona fede posti a carico della Stazione Appaltante affinché l'appaltatore possa dare regolare esecuzione ai lavori senza impedimenti. [D] Sugli effetti prodotti dalla risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante e sulla possibilità di configurare l'appalto pubblico come contratto a prestazioni periodica o continuativa ai fini della irretroattività degli effetti della risoluzione ai sensi dell'art. 1458 cod. civ.. [E] Sulla possibilità o meno di calcolare il danno subito dall'Impresa in conseguenza della risoluzione del contratto per inadempimento considerando il valore venale delle opere eseguite e non il valore contrattuale. [F]Sul risarcimento danni dovuti all'Impresa in caso di sospensione illegittima dei lavori: spese generali. [G] Segue: ritardata percezione dell'utile. [H] Segue: vincolo passivo di mezzi e macchinari. [I] Sulla natura e sugli effetti della diffida ad adempiere trasmessa dall'Impresa alla Stazione Appaltante e sulla possibilità o meno che la protrazione della sospensione possa costituire causa di risoluzione del contratto per inadempimento. [L] Sul risarcimento del danno riguardante l'utile sulle opere non eseguite in caso di risoluzione del contratto per grave inadempimento della Stazione Appaltante. [M] Sulla spettanza di rivalutazione monetaria ed interesse sulle somme liquidate dal Collegio all'Impresa a titolo risarcitorio
Cassazione Civile, Sez. I, Sent. 21 giugno 2013
[A]Sugli effetti prodotti dalla risoluzione del contratto d'appalto per grave inadempimento di una delle parti. [B] Sulla qualificazione degli importi chiesti dall'appaltatore per le opere già eseguite in caso di risoluzione del contratto per inadempimento
Lodo Arbitrale, 11 luglio 2013
[A] Sulle ipotesi in cui la transazione può avere carattere novativo. [B] Sulla legittimità o meno degli affidamenti globali, con definizione successiva (mediante atti integrativi) del vincolo contrattuale relativamente agli importi successivamente finanziati in eccedenza rispetto a quello originario presunto. [C] Sulla disciplina dell'affidamento unitario e sulla natura dei contratti integrativi stipulati successivamente alla entrata in vigore della disciplina comunitaria in materia di settori esclusi. [D] Sugli effetti prodotti dalla risoluzione del contratto sulle eccezioni di tardività dell'iscrizione delle riserve a parte dell'Appaltatore. [E] Sulla possibilità o meno che la mancanza di risorse finanziarie della Stazione Appaltante possa legittimare la sospensione dei lavori appaltati. [F] Sugli effetti della pronuncia di risoluzione del contratto per grave inadempimento della Stazione Appaltante e sulla necessità o meno di avanzare espressamente le domande restitutorie. [G] Sulla risarcibilità dei costi di immobilizzazione dei mezzi gommati nel caso di anomalo andamento dei lavori in assenza di formale sospensione lavori
Cassazione Civile, Sez. I, 13 marzo 2013
[A] Sulla validità o meno della clausola compromissoria nel caso di risoluzione o rescissione del contratto d'appalto. [B] Sui limiti alla competenza del Collegio Arbitrale e sulla possibilità per le parti di ampliare le rispettive domande in corso di giudizio. [C] Sulla possibilità o meno che il permanere di un unico soggetto consorziato possa determinare l'estinzione del Consorzio
Lodo Arbitrale, 23 maggio 2013
[A] Sulla competenza del Collegio Arbitrale a decidere sulle domande ex art. 2043 e 2041 c.c. e sui criteri interpretativi della clausola compromissoria contenuta nel contratto d'appalto. [B] Sulle pretese dell'appaltatore soggette all'onere di iscrizione di tempestiva riserva. [C] Sulla subordinazione o meno al regime delle riserve della domanda dell'Appaltatore finalizzata ad ottenere la risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante. [D] Sulle verifiche che il Collegio deve svolgere per valutare la legittimità o meno del provvedimento di risoluzione del contratto per inadempimento disposto dalla Stazione Appaltante. [E] Sulla sorte del contratto nel caso di reciproca domanda di risoluzione per inadempimento proposta da entrambe le parti nell'ipotesi in cui non siano ravvisati gli estremi del grave inadempimento per nessuna delle due
Lodo Arbitrale, 17 maggio 2013
[A] Sulla natura pubblicistica o privatistica del provvedimento di risoluzione del contratto emesso dalla Stazione Appaltante e sulla competenza del Collegio arbitrale a pronunciarsi su tale risoluzione. [B] Sulla fondatezza o meno della domanda dell'appaltatore finalizzata ad ottenere l'annullamento del contratto per errore, in ragione della mancanza dell'Elenco Prezzi al momento della formulazione dell'offerta. [C] Sull'onere di iscrizione di tempestiva riserva nel caso di sospensione illegittima dei lavori, ovvero anomalo andamento degli stessi. [D] Sulla giurisdizione del Giudice Ordinario ovvero del Giudice Amministrativo riguardo all'accertamento della legittimità della risoluzione contrattuale per inadempimento disposta dalla Stazione Appaltante ai sensi dell'art. 136 d.lgs. n. 163 del 2006. [E] Sulla possibilità o meno da parte del Collegio di dichiarare la risoluzione del contratto per mutuo dissenso in caso di reciproca domanda di risoluzione per inadempimento, laddove non fossero riscontrabili i gravi motivi di cui all'art. 1453 e ss. c.c.. [F] Sulla efficacia retroattiva o meno della risoluzione per mutuo dissenso
Lodo Arbitrale, 28 marzo 2013
[A] Sulla applicabilità o meno degli artt. 1453 c.c. e ss. al contratto di appalto pubblico in caso di domanda di risoluzione del contratto per inadempimento. [B] Sugli effetti prodotti dalla risoluzione del contratto per inadempimento di una delle parti, ai sensi degli artt. 1453 e 1458 c.c. e sulle caratteristiche per la retroattività degli effetti ex art. 1458 c.c.. [C] Sulla natura residuale dell'azione di arricchimento senza causa ai sensi dell'art. 2041 c.c. e sulle ipotesi di inammissibilità della stessa ex art. 2042 c.c.
Lodo Arbitrale, 28 febbraio 2013
[A] Sulle conseguenze prodotte sulla clausola compromissoria dalla risoluzione del contratto. [B] Sulla competenza del Collegio a decidere anche in materia di inadempimento o di risoluzione del contratto o a decidere su controversia che, seppure relativa a fatti successivi alla risoluzione contrattuale, è originata dal contratto di appalto contenente la clausola compromissoria. [C] Sugli effetti della risoluzione del contratto per mutuo dissenso sulle obbligazioni pendenti tra le parti e sulle domande giudiziali proposte
Cassazione Civile, sez. I, 17 maggio 2012
Sulla risarcibilità o meno delle maggiori spese generali sostenute dall'appaltatore nel caso di risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante e sull'onere della prova posto a carico dell'Impresa
Lodo Arbitrale, 12 marzo 2013
[A] Sulle verifiche necessarie per la decisione della domanda di risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante avanzata dall'Impresa e sulla valutazione della "gravità" dell'inadempimento. [B] Sulla possibilità o meno che la violazione del dovere di cooperazione da parte della Stazione Appaltante possa costituire grave inadempimento idoneo a giustificare la risoluzione in danno del contratto, ai sensi dell'art. 1453 cod. civ.. [C] Sull'effetto della pronunciata risoluzione parziale sulle riserve e sulla conseguente necessità o meno di valutare la tempestività o meno delle stesse. [D] Sulla possibilità o meno che, a seguito della risoluzione del contratto per grave inadempimento della Stazione Appaltante, all'Appaltatore spetti il diritto al pagamento dei lavori eseguiti ai prezzi attuali di mercato. [E] Sulla spettanza o meno all'Appaltatore del 10% sui lavori non eseguiti in caso di risoluzione del contratto per grave inadempimento della Stazione Appaltante e sulla decorrenza degli interessi. [F] Sulle valutazioni necessarie nel caso di reciproca domanda di risoluzione del contratto per inadempimento. [G] Sulle ipotesi in cui si può configurare la nullità parziale ex artt. 1346 e 1418 c.c. del contratto per impossibilità dell'oggetto
Lodo Arbitrale, 11 dicembre 2012
[A] Sulla nullità o meno della clausola compromissoria non sottoposta a specifica approvazione per iscritto a norma dell'art. 1341 cod. civ.. [B] Sulle valutazioni svolte dal Collegio in caso di reciproca domanda di risoluzione per inadempimento e sulla verifica della natura dell'inadempimento al fine di valutare se possa considerarsi di non scarsa importanza. [C] Sulla giurisdizione del Collegio arbitrale a valutare la legittimità del provvedimento di risoluzione in danno adottato dalla Stazione Appaltante per grave inadempimento dell'Appaltatore. [D] Sulla possibilità o meno che la presenza di interferenze per sottoservizi non indicati in progetto sia per sé suscettibile di integrare gli estremi del grave inadempimento della Stazione Appaltante. [E] Sui presupposti affinché il ritardo nel pagamento delle somme dovute a titolo di acconto legittimi l'appaltatore ad avvalersi dell'eccezione di inadempimento ex art. 1460 c.c. e a rifiutare la prosecuzione dei lavori. [F] Sugli effetti prodotti tra le parti dalla pronuncia di risoluzione del contratto per inadempimento, ai sensi dell'art. 1458 c.c.. [G] Sulla applicabilità o meno della rivalutazione monetaria sulle somme oggetto di restituzione a seguito della dichiarata risoluzione del contratto per inadempimento. [H] Sul danno risarcibile in caso di risoluzione per inadempimento: mancato utile. [I] Sulle caratteristiche e sui limiti per valutare la legittimità o meno delle sospensioni disposte dalla Stazione Appaltante. [L] Sulla tempestività e sulle modalità di iscrizione delle riserve iscritte dall'Impresa per contestare la legittimità della sospensione dei lavori disposta dalla Stazione Appaltante e le altre ipotesi di c.d. "fatti continuativi". [M] Sulla necessità o meno di verificare la tempestività delle riserve laddove venga pronunciata la risoluzione del contratto per colpa della Stazione Appaltante e sulla necessità o meno di iscrivere tempestiva riserva in merito alle pretese dirette ad ottenere la risoluzione del contratto. [N] Sulla legittimità o meno della sospensione dei lavori disposta dalla Stazione Appaltante in ragione della necessità di rimuovere una cabina ENEL non indicata negli elaborati del progetto appaltato. [O] Sulla possibilità o meno che la dichiarazione con cui l'imprenditore dà atto di essersi recato sul luogo dei previsti lavori e di aver preso conoscenza delle condizioni possa impedire future contestazioni in merito a pregiudizi subiti in conseguenza della necessità di rimuovere ostacoli che impediscano il corretto svolgimento dei lavori. [P] Sul diritto dell'appaltatrice ad ottenere il prolungamento del termine dei lavori nel caso di anomalo andamento dovuto a colpa della Stazione Appaltante. [Q] Sulla natura dei danni risarcibili all'impresa in caso di illegittima sospensione dei lavori. [R] Segue: Spese Generali. [S] Segue: improduttivo ammortamento del personale, dei macchinari e delle attrezzature. [T] Segue: sulla risarcibilità o meno del mancato ammortamento dei macchinari gommati. [U] Segue: mancato utile. [V] Sulla riconoscibilità o meno della domanda di adeguamento prezzi contrattuali nel caso di accoglimento della domanda di risoluzione del contratto per inadempimento della Stazione Appaltante. [Z] Sulla spettanza o meno di interessi e rivalutazione monetaria sulle somme liquidate all'impresa a seguito di pronuncia di risoluzione del contratto per colpa della Stazione Appaltante
Lodo Arbitrale, 18 settembre 2012
[A] Sulla competenza a decidere del Collegio sulle domande di condanna svolte dalla Stazione Appaltante contro l'Impresa poi dichiarata fallita, laddove la Stazione appaltante abbia chiesto che delle domande stesse sia tenuto conto quali eccezioni di compensazione. [B] Sul regime delle preclusioni nel procedimento arbitrale. [C] Sulla possibilità o meno che il comportamento del contraente finalizzato alla tardiva esecuzione del contratto possa costituire rinuncia all'effetto risolutivo data dall'essersi avvalso della clausola risolutiva espressa. [D] Sulle valutazioni che il Collegio arbitrale deve svolgere nel caso di reciproca domanda di risoluzione del contratto. [E] Sulla possibilità o meno che il collegio dichiari la risoluzione del contratto per mutuo consenso nel caso di reciproche domande di risoluzione per inadempimento, laddove non sia individuabile un inadempimento prevalente. [F] Sul diritto o meno del Concessionario all'adeguamento ISTAT dei corrispettivi stabiliti in convenzione
Lodo Arbitrale, 31 luglio 2012
[A] Sul termine decadenziale di 150 giorni dal collaudo dell'opera per l'avvio del giudizio arbitrale previsto dal d.m. 145/2000 e sulla natura abrogatrice o meno dell'art. 31bis l. 109/94, introdotto dalla l. 166/2002 (c.d. merloni ter). [B] Sugli effetti prodotti nella regolazione del rapporto tra le parti della dichiarazione di risoluzione del contratto. [C] Sulla possibilità o meno che il valore di mercato sulla cui base valutare la reintegrazione patrimoniale delle parti a seguito della dichiarata risoluzione del contratto corrisponda al prezzo concordato nel contratto dichiarato risolto. [D] Sugli interessi dovuti sulle somme liquidate all'Appaltatore a titolo di reintegrazione patrimoniale a seguito della dichiarazione di risoluzione del contratto. [E] Sulla spettanza o meno della rivalutazione monetaria sulle somme liquidate all'Appaltatore a titolo di reintegrazione patrimoniale a seguito della dichiarazione di risoluzione del contratto
Lodo Arbitrale, 28 giugno 2012
[A] Sulla operatività o meno del termine decadenziale di sessanta giorni dalla comunicazione della risoluzione, previsto dall'art. 46 del d.P.R. n. 1063/1962, anche alla facoltà di contestare la risoluzione disposta dalla Stazione appaltante. [B] Sulla decorrenza del termine decadenziale previsto dall'art. 46 del d.P.R. n. 1063/1962 e sulla necessità o meno della notificazione a mezzo del pubblico ufficiale della copia integrale ed autentica dell'atto. [C] Sulla possibilità o meno che la domanda produca effetti decadenziali quando la decisione dell'amministrazione sia adottata prima l'approvazione del collaudo. [D] Sulla possibilità o meno che la domanda proposta davanti al giudice ordinario (privo di giurisdizione) possa considerarsi idonea ad evitare la decadenza di cui all'art. 46 del d.P.R. n. 1063/1962. [E] Sulla idoneità dell'atto risolutorio adottato ai sensi dell'art. 119, d.p.r. n. 554/1999 dalla Stazione Appaltante a determinare il fatto storico dell'interruzione del rapporto contrattuale, a prescindere dalla circostanza che ne venga in seguito accertata giudizialmente l'illegittimità e sulla residua tutela per l'Appaltatore. [F] Sul risarcimento del danno dovuto all'Impresa in caso di dichiarata illegittima risoluzione del contratto da parte della Stazione Appaltante: il mancato utile. [G] Segue: le immobilizzazioni di cantiere. [H] Segue: la perdita di chance. [I] Segue: il danno curriculare, morale e all'immagine. [L] Sulla fondatezza o meno della domanda di disapplicazione della penale per il ritardo nell'esecuzione delle opere nell'ipotesi in cui venga accertata la illegittima risoluzione del contratto da parte della Stazione Appaltante. [M] Sulla tardività della riserva iscritta dall'impresa in relazione ai danni subiti in conseguenza dei c.d. "fatti continuativi"
Lodo Arbitrale, 28 giugno 2012
[A] Sugli effetti prodotti in merito alla successione nel contratto dai seguenti eventi: fusioni societarie, incorporazioni, trasformazioni e cessioni d'azienda. [B] Sulla legittimazione processuale delle mandanti di ATI ad intervenire nel giudizio arbitrale. [C] Sul diritto di recesso della Stazione Appaltante dal contratto stipulato con l'appaltatore e sulla possibilità o meno che il recesso sia dichiarato per fatti concludenti. [D] Sulle valutazioni del Collegio in caso di reciproca domanda di risoluzione per inadempimento e sugli effetti della risoluzione per mutuo dissenso
Lodo Arbitrale, 25 giugno 2012
[A] Sugli effetti prodotti dall'annullamento in autotutela, ovvero anche in sede giurisdizionale, del provvedimento di aggiudicazione sul conseguente contratto stipulato tra Stazione Appaltante e Impresa. [B] Sulla autonomia della clausola compromissoria rispetto al contratto cui accede e sugli effetti prodotti dalla nullità o inefficacia, originaria o sopravvenuta del negozio stesso. [C] Sulle valutazioni che il Collegio arbitrale deve svolgere al fine di valutare la gravità dell'inadempimento per pronunciarsi sulla reciproca domanda di risoluzione del contratto d'appalto. [D] Sulla possibilità o meno per il Collegio di pronunciare la risoluzione per mutuo consenso ex art. 1372 c.c. qualora tutte le parti di un contratto ne invocano la risoluzione ma non riscontri i requisiti di cui agli artt. 1453 e ss c.c.. [E] Sugli effetti diversi prodotti dallo scioglimento del contratto d'appalto per mutuo dissenso rispetto alla risoluzione per grave inadempimento. [F] Sulle ipotesi in cui un atto stragiudiziale trasmesso alla Stazione Appaltante può essere ritenuto idoneo a costituire valida iscrizione di riserva
Lodo Arbitrale, 3 agosto 2009
[A] Su caso in cui le parti di un contratto a prestazioni corrispettive ne chiedano giudizialmente la risoluzione per inadempimento. [B] Sull'incremento dei costi dei mezzi di produzione verificatosi a causa dell’anomalo andamento dei lavori. [C] Sul danno da mancato utile in caso di anomalo andamento dei lavori
Lodo Arbitrale, 4 novembre 2009
[A] Sulla quantificazione del risarcimento del danno che spetta all’appaltatore in caso di risoluzione del contratto per colpa della stazione appaltante. [B] Sull’opzione concessa alle parti di sciogliere di comune accordo il contratto senza indennità in caso di sospensione dei lavori, ed il conseguente diritto dell'appaltatore al risarcimento dei danni solo nel caso in cui l'amministrazione si sia opposta a tale richiesta di scioglimento
Lodo Arbitrale, 5 febbraio 2009
[A] Sulle sorti della domanda di risoluzione proposta dall’impresa antecedentemente rispetto alla risoluzione disposta d'ufficio dal Comune per abbandono del cantiere. [B] Sui casi in cui l’appaltatore, oltre ad essere tenuto a segnalare le inadeguatezze progettuali, è obbligato ad astenersi dall'esecuzione del progetto ed a chiedere la risoluzione del contratto ed il risarcimento del danno. [C] Sul dovere di collaborazione che grava sulla stazione appaltante. [D] Sull’anomalo andamento dei lavori e sulla necessità di riconoscere la sola ritardata percezione dell’utile di impresa oppure anche la mancata percezione dello stesso. [E] Sulle tabelle per valutare la congruenza importo dei lavori - costo della manodopera utilizzate dalle Casse Edili. [F] Sul superamento del quinto del valore di gara per la singola categoria dei lavori e sulla possibilità o meno di riconoscere per ciò solo l'equo compenso. [G] Sulla procedura che deve essere osservata affinché l’appaltatore possa richiedere il riconoscimento di una parte del risparmio conseguito in virtù di una variante migliorativa dallo steso proposta ai sensi dell’art. 11 del D.M. n. 145/2000
Lodo Arbitrale, 2 febbraio 2009
[A] Sui poteri della stazione appaltante in caso di frode, grave negligenza o contravvenzione agli obblighi e alle condizioni stipulate. [B] Sull’atto di risoluzione unilaterale del contratto e sui limiti del sindacato esercitatile dal collegio arbitrale. [C] Sui limitati casi in cui la stazione appaltante può ricorrere alla sospensione lavori. [D] Sulla sospensione lavori e sul diritto dell’appaltatore di chiedere lo scioglimento del contratto senza indennità e il conseguente diritto al risarcimento dei danni in caso di rifiuto dell'amministrazione. [E] Sulla possibilità o meno da parte della stazione appaltante di disporre la risoluzione del contratto in caso di DURC irregolare. [F] Sul risarcimento del danno da illegittima sospensione dei lavori quanto alle spese generali ed agli oneri di custodia del cantiere. [G] Sull’anomalo andamento dei lavori e sulla necessità di risarcire il solo danno da ritardato utile di impresa oppure anche quello da mancata percezione dell’utile. [H] La mancata regolarità del DURC può inibire esclusivamente la possibilità di concreta erogazione del titolo di spesa corrispondente alla rata di acconto e non anche le operazioni di allibramento contabile
Lodo Arbitrale, 20 gennaio 2009
[A] Sulla competenza a decidere la controversia in caso di contrasto tra la clausola compromissoria contenuta nel capitolato speciale e la norma contenuta nel contratto d’appalto. [B] Sugli effetti retroattivi della risoluzione del contratto per inadempimento della committente
Lodo Arbitrale, 24 luglio 2009
[A] Sull'art. 340 della legge 20 marzo 1865, n. 2248, all. E, e sul diritto dell'amministrazione di rescindere il contratto. [B] Sull’ipotesi particolare di risoluzione del contratto in danno dell'appaltatore prevista dall'art. 340 legge ll.pp. per il caso di frode. [C] Sugli inadempimenti dell’appaltatore ritenuti dalla giurisprudenza come cause legittime di risoluzione contrattuale. [D] Il provvedimento di rescissione (risoluzione) contrattuale può considerarsi viziato sia per illegittimità di carattere formale, sia di carattere sostanziale. [E] Concedendo la proroga l’amministrazione riconosce implicitamente la non imputabilità del ritardo all’appaltatore. [F] Sui provvedimenti che deve assumere il direttore dei lavori in caso di abbandono del cantiere da parte dell’impresa. [G] In caso di illegittima risoluzione del contratto trova applicazione l’art. 345 legge ll.pp.
Lodo Arbitrale, 29 luglio 2008 n. 109
[A] Sulla risoluzione del contratto disposta dalla stazione appaltante e sulla rilevanza o meno dell’omessa trasmissione del relativo provvedimento all'appaltatore. [B] Sull’omessa iscrizione alla Cassa Edile del luogo nel quale vengono impiegati i lavoratori. [C] Sull’inadeguatezza del Piano Sanitario predisposto dall'Impresa ed allegato al P.O.S. [D] Sul P.O.S. recante indicazione dell’organico medio presente in cantiere, senza specificare la mansione di ognuno, la relativa idoneità, la data dell'ultima visita e/o dichiarazione cumulativa del medico competente che gli operai sono idonei ognuno alla propria mansione specifica. [E] Sulla dichiarazione del medico di presa visione del Piano Sanitario, allegata al P.O.S. ma priva di data, firma e timbro. [F] Sull’applicazione del CCNL dei metalmeccanici nonostante il contratto d’appalto imponga l’applicazione del CCNL dell’edilizia. [G] Sulla mancata documentazione da parte dell’impresa in merito al corso di formazione e informazione circa i rischi connessi alle mansioni da svolgere ed i rischi connessi all’attività di cantiere. [H] Sulla possibilità o meno di escutere la cauzione definitiva a titolo di penale
Lodo Arbitrale, 16 maggio 2008 n. 60
Nel dichiarare la risoluzione del contratto ai sensi dell’art. 1458 c.c. (con effetti "retroattivi"), si dovrà imporre ai contraenti di restituire o ricevete in restituzione rispettivamente la prestazione ricevuta o quella eseguita