Tribunale di Ancona, 10 giugno 2024
[A] Premessa la disamina dell’istituto dell’accordo bonario per i lavori nella vigenza dell’art. 205 del d.lgs. 50/2016, sulla (in)sussistenza di automatismi che vincolino le parti all’instaurazione del procedimento di accordo bonario ove le riserve apposte dall’appaltatore determinino una possibile variazione dell’importo economico dell’opera pubblica oltre le soglie percentuali predeterminate dalla norma. [B] Sulla natura sostanziale dell’obbligo di sopralluogo posto in capo all’appaltatore di opere pubbliche. [C] Sulle conseguenze, anche in punto di responsabilità, e sulla portata della dichiarazione dell'appaltatore di opere pubbliche di aver esaminato la situazione dei luoghi e di averne valutato i riflessi sull'esecuzione dell'opera. [D] Premesso l’obbligo dell’appaltatore di opere pubbliche di verificare la validità tecnica del progetto fornito dalla committenza, sui casi in cui la c.d. “sorpresa geologica” o le difficoltà geologiche occulte scoperte durante l’esecuzione dell’opera debbano ritenersi prevedibili e conoscibili dall’appaltatore, pertanto insuscettibili di fondare una richiesta di indennizzo, ovvero debbano ritenersi idonee ad escludere ogni responsabilità dell’appaltatore.
Corte d’Appello di Milano, 24 aprile 2024
Premessa la disamina dei termini entro cui, nella vigenza del d.m. 145/2000, la stazione appaltante è tenuta ad esaminare e valutare le riserve apposte dall’appaltatore e l’appaltatore a proporre le eventuali domande in giudizio volte a far valere le proprie pretese, sul momento da cui decorre il termine di 60 giorni previsto dall’art. 33 del d.m. 145/2000 per la proposizione dell’azione giudiziale da parte dell’appaltatore e sull’onere dell’appaltatore di impugnare la determinazione finale con cui la stazione appaltante abbia definito le riserve.
Tribunale di Piacenza, 22 febbraio 2024
[A] Sui casi in cui, nella vigenza del d.lgs. 50/2016, è possibile ricorrere all’istituto dell’accordo bonario in relazione alle riserve apposte dall’appaltatore e, premessa una disamina dei compiti in materia del direttore dei lavori o dell’esecuzione, del RUP, dei dirigenti e dei professionisti intervenuti, sui passaggi procedurali che devono essere seguiti ai fini della valida conclusione dell’accordo tra la stazione appaltante e l’appaltatore. [B] Sui contratti d’appalto pubblico ai quali, temporalmente, si applica l’art. 205, co. 6 bis del d.lgs. 50/2016. [C] Sull’istituto delle riserve in tema di appalti pubblici, sulle pretese che ne devono essere oggetto, sulle modalità ed i tempi entro cui esse devono essere apposte e sull’onere dell’appaltatore di dimostrare la tempestività e la fondatezza delle medesime. [D] sulla (in)idoneità dell’attivazione della procedura di accordo bonario ex art. 205 del d.gls. 50/2016 da parte della stazione appaltante a costituire riconoscimento implicito della tempestività delle riserve apposte dall’appaltatore. [E] Sul caso in cui è configurabile un tacito riconoscimento da parte della stazione appaltante della riserva tardivamente apposta dall’appaltatore in tema di appalti pubblici. [F] Sull’iter della redazione della contabilità di un appalto pubblico nella vigenza del d.p.r. 207/2010.
Corte d’Appello di Napoli, 25 luglio 2023
[A] Sulla necessità per l’attore appellante di evocare nel giudizio d’appello il terzo chiamato in garanzia dal convenuto. [B] Sull’applicabilità dell’art. 129, co. 8 del d.p.r. 554/1999, oggi art. 157 del d.p.r. 207/2010, che esclude la possibilità per l’appaltatore di risolvere il contratto d’appalto pubblico con le modalità civilistiche, al caso della consegna parziale dei lavori e sulla ratio della norma. [C] Sull’onere probatorio posto in capo alla parte che domandi la risoluzione di un contratto d’appalto per inadempimento e sulla natura di mutatio libelli della modifica delle circostanze dell’inadempimento. [D] Sulla (im)possibilità per l’appaltatore di chiedere la risoluzione di un contratto d’appalto pubblico nel caso in cui risulti mancante la relazione geologica tra gli atti di gara. [E] Sugli effetti, con riferimento alla mancata rimozione da parte della stazione appaltante degli impedimenti e delle interferenze nelle areee consegnate all’appaltatore, della dichiarazione dell’impresa ex art. 1 del d.p.r. 1063/1992 con particolare riguardo alle linee elettriche, telefoniche, telegrafiche, agli acquedotti ed agli altri impedimenti non connessi o dipendenti dalla natura dei luoghi ma estranei ad essa od in essa occultati. [F] Sulla sorte delle riserve in caso di risoluzione di contratto d’appalto pubblico. [G] Sulla natura di condizione di procedibilità del tentativo di accordo bonario ex art. 240, co. 16 del d.lgs n. 163/2006 con riferimento alla domanda volta all’ottenimento delle somme oggetto di richiesta,
Tribunale di Roma, 27 gennaio 2023
[A] Sulla giurisdizione del giudice ordinario in materia di esecuzione degli Appalti pubblici. [B] Sulla rilevabilità dell’exceptio compromissi. [C] Sulle conseguenze del mancato esperimento, da parte dell’Amministrazione, del tentativo di accordo bonario previsto dall’art. 31bis della l. 109/1994 in tema di Appalti pubblici. [D] Sulle caratteristiche e sui requisiti che devono sussistere ai fini della configurabilità della società in house. [E] Sul soggetto legittimato passivamente con riferimento alle azioni intraprese nei confronti di una società in house. [F] Sulla configurabilità di una sospensione necessaria del giudizio civile in pendenza di un giudizio amministrativo. [G] Sull’onere probatorio posto in capo al soggetto che intenda agire per il risarcimento di un danno ex art. 1223 c.c..
Corte d’Appello di Roma, 29 novembre 2022
[A] Sul potere del Giudice di rilevare d’ufficio le nullità del contratto nel giudizio di risoluzione del contratto, in materia di appalto pubblico. [B] Sulla natura che rivestono le relazioni del direttore dei lavori e del collaudatore in caso di mancata conclusione della procedura di accordo bonario tra Amministrazione ed Appaltatore in materia di Appalto pubblico.
Corte d’Appello di Firenze, 28 dicembre 2022
Sulla ratio del termine di decadenza di 60 giorni dalla facoltà dell’Appaltatore di agire in giudizio di cui all’abrogato art. 33 del d.m. 145/2000, oggi reintrodotto nell’art. 205 del d.lgs. 50/2016.
Corte d’Appello di Messina, 14 gennaio 2022
[A] Sulle conseguenze della dichiarazione di aver ricevuto la notifica della sentenza ai fini del decorso dei termini di impugnazione. [B] Sulla corretta interpretazione della disciplina della decadenza delle riserve di cui all’art. 47 del d.p.r. 1063/1962.
Corte d’Appello di Lecce, 15 novembre 2021
Sull’applicabilità del D.P.R. 207/2010, che ha abrogato il termine decadenziale previsto dall’art. 33 del D.M. 145/2000, alle riserve regolarmente iscritte successivamente all’entrata in vigore dello stesso ma ricollegabili ad un contratto d’Appalto di opere pubbliche stipulato anteriormente
Tribunale di Rieti, 7 ottobre 2021
Sulla forma richiesta ad substantiam per la validità ed efficacia dell’accordo bonario di cui all’art. 31bis della l. 109/1994 (poi disciplinato nell’art. 240 del d.lgs. n. 163/2006 e poi nell’art. 205 del d.lgs. n. 50/2016)
Tribunale di Patti, 19 novembre 2020
[A] Sui limiti di applicabilità del termine di sessanta giorni per la proposizione dell’azione da parte dell’Appaltatore ai sensi degli artt. 46 e 47 del capitolato generale approvato con d.P.R. 16 luglio 1962, n. 1063. [B] Sulla natura, sul procedimento e sulla funzione della disciplina legislativa in materia di riserve. [C] Sulla disciplina delle riserve ai sensi del d.lgs. n. 163/2006. [D] Sull’onere posto a carico dell’appaltatore di iscrivere tempestiva riserva nella contabilità dell’appalto contestualmente all’insorgenza e percezione del fatto dannoso
Tribunale di Bolzano, 10 novembre 2020
[A] Sulla applicabilità del regime delle riserve, di cui all’art. 191 d.p.r. 207/2010, dopo l’entrata in vigore del nuovo codice ex art. 216 del d.lgs. n. 50/2016. [B] Sulla funzione del regime delle riserve secondo l’orientamento della Corte di Cassazione. [C] Sull’onere da parte della Stazione Appaltante di eccepire tempestivamente in giudizio l’eventuale decadenza dell’appaltatore dal diritto di formulare le riserve. [D] Sulla ammissibilità o meno delle riserve formulate dall’impresa inerenti aspetti progettuali ai sensi dell’art. 205, comma 2, d.lgs. n. 50/2016. [E] Sulla spettanza o meno all’appaltatore della rivalutazione monetaria sulle somme liquidate in giudizio a titolo di compenso residuo
Corte d’Appello di Roma, 14 settembre 2020
[A] Sulla prededucibilità o meno dei crediti dei subappaltatori nei confronti dell’appaltatore poi fallito: evoluzione della giurisprudenza sul tema. [B] Sulla possibilità o meno che, una volta intervenuta la dichiarazione di fallimento della società in bonis, la committente sospenda legittimamente il pagamento delle prestazioni oggetto delle fatture
Tribunale di Trento, 17 settembre 2020
[A] Sulla necessità o meno della forma dell’atto pubblico o della scrittura privata autenticata 117 co. 2 D.lgs. 163 / 2006 nel caso in cui la stazione appaltante sia una società partecipata. [B] Sulla applicabilità o meno del meccanismo della sospensione dei pagamenti all’appaltatore in caso di mancato pagamento dei subappaltatori nel caso di ammissione dell’appaltatore al concordato preventivo
Tribunale di Cosenza, 18 giugno 2020
Sugli effetti prodotti dal fallimento dell’appaltatore riguardo al meccanismo delineato dall'art. 118, comma 3, d.lgs. n. 163 del 2006, che consente alla stazione appaltante di sospendere i pagamenti in favore dell'appaltatore, alla luce del recente intervento delle SS.UU. della Corte di Cassazione
Tribunale di Crotone, 24 giugno 2020
[A] Sulla giurisdizione per le questioni inerenti la fase successiva alla stipulazione del contratto. [B] Sulle differenze tra subappalto e “accordo continuativo di collaborazione”, secondo la disciplina contenuta nell’art. 105 del d.lgs. n. 50/2016. [C] Sulla possibilità o meno che l’affidamento in subappalto non autorizzato o in “accordo continuativo di collaborazione” non tempestivamente comunicato costituiscano grave inadempimento ai fini della risoluzione del contratto
Tribunale di Cosenza, 18 giugno 2020
Sugli effetti prodotti dal fallimento dell’appaltatore riguardo al meccanismo delineato dall'art. 118, comma 3, d.lgs. n. 163 del 2006, che consente alla stazione appaltante di sospendere i pagamenti in favore dell'appaltatore, alla luce del recente intervento delle SS.UU. della Corte di Cassazione
Tribunale di Trento, 5 giugno 2020
[A] Sui criteri di applicabilità del nuovo codice dei contratti pubblici approvato con d.lgs. n. 50/2016, in particolare in tema di subappalto. [B] Sulle modalità di soddisfacimento del credito del subappaltatore di opera pubblica nei confronti dell'appaltatore in caso di fallimento di quest'ultimo. [C] Sulla applicabilità o meno del meccanismo delineato dall'art. 118, comma 3, d.lgs. 163/2006 - che consente alla stazione appaltante di sospendere i pagamenti all’appaltatore in attesa del pagamento dei subappaltatori - all'ipotesi in cui con la dichiarazione di fallimento dell’appaltatore, il contratto di appalto si scioglie. [C] Sull’esistenza o meno del diritto di prededuzione dei crediti del subappaltatore in rispetto al fallimento dell’appaltatore principale, alla luce dell’ultima sentenza delle SS.UU. della Corte di Cassazione. [D] Sulla revocabilità o meno, ai sensi dell’art. 67, 1° co., n° 2, L.F, del pagamento eseguito direttamente al subappaltatore nell’anno antecedente la pubblicazione della sentenza del fallimento dell’appaltatore. [E] Sulla possibilità o meno per il subappaltatore di ottenere il pagamento diretto dalla stazione appaltante ex art. 1676 c.c.. [F] Sulla ammissibilità o meno della domanda di indebito arricchimento formulata in via subordinata nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo da parte dell’ingiungente opposto.
Corte d’Appello di Torino, 14 maggio 2020
[A] Sulla esistenza o meno dell’onere in capo alla Stazione Appaltante di subordinare il pagamento dei SAL alla Mandataria dell’ATI all’esibizione delle fatture delle mandanti dell’ATI titolare del contratto di subappalto. [B] Sui limiti di ammissibilità dell’azione risarcitoria per responsabilità extracontrattuale, ai sensi dell’art. 2043 c.c., con riguardo alla lesione del diritto di credito del subappaltatore nei confronti della Stazione appaltante che abbia pagato l’appaltatore in assenza delle fatture quietanzate del subappaltatore stesso, in violazione dell’art. 118 del d.lgs. n. 163/2006. [C] Sui limiti di ammissibilità dell’azione di indebito arricchimento ex art. 2041 c.c. svolta dal subappaltatore verso la stazione appaltante per avere quest’ultima pagato l’appaltatore senza accertarsi dei pagamenti ai subappaltatori.